“Ne abbiamo prova ovunque: l’umanità ha scatenato la distruzione”. Di fronte ai recenti eventi climatici al limite della catastrofe, questa mattina il Segretario Generale delle Nazioni Unite Guterres si è espresso lapidario sul clima. “Non dobbiamo aspettare i dati che arriveranno a fine mese per sapere che luglio è stato il mese più caldo in assoluto finora. Le conseguenze sono chiare e sotto agli occhi di tutti. È finita l’epoca del surriscaldamento ambientale. Inizia l’era dell’ebollizione globale.”
“Non ci sono più scuse né esitazioni. Non possiamo più aspettare che gli altri facciano qualcosa per poi muoverci anche noi. Dobbiamo agire ora”, continua Guterres. Con la collaborazione delle Nazioni Unite, è urgente trovare insieme delle soluzioni efficaci una volta per tutte. Le proposte del Segretario Generale dell’Onu riguardano: “Per prima cosa, le emissioni. Poi la capacità di adattamento. Infine, i finanziamenti”.
Andando ad analizzare punto per punto, “è urgente che – spiega Guterres – i membri del G20, che sono responsabili dell’80% circa delle emissioni di CO2 a livello globale, raggiungano entro il 2040 l’obiettivo di zero emissioni prodotte con l’approvazione di politiche ad hoc. E lo stesso vale per le economie in via di sviluppo che dovranno rispettare il limite del 2050”.
Ma non basta. “Tutti i Paesi membri dovranno impegnarsi nella transizione ecologica, smettendo di usare i combustibili fossili e finanziare l’industria del carbone, gas e petrolio. Dovranno passare a fonti di energia rinnovabile”, continua Guterres. “La quantità di gas effetto serra rilasciati e di quelli rimossi nell’atmosfera dovrà essere pari a zero entro il 2035. è fondamentale per evitare che la temperatura globale sia più alta di 1,5°C gradi all’anno”.
“Questi fenomeni estremi stanno diventando la nostra normalità – constata il Segretario Generale. – È arrivato il momento di investire per salvare milioni di persone dal cambiamento”, che definisce anche come “carneficina”. “Entro il 2025 tutti i Paesi dovranno dedicare i finanziamenti del clima a politche di adattamento per questi fenonimi, come sistemi di allarme preventivi”.
In ultimo, Guterres si rivolge a tutte le forze politiche, non solo ai governi, ma anche ai leader singoli, alle istituzioni, città, regioni che contribuiscono a finanziare il cambiamento, per intervire immediatamente e partecipare in modo attivo agli incontri internazionali dei prossimi mesi: l’African Climate Summit si terrà a Nairobi in Kenya dal 4 al 6 settembre; il G20 del 9-10 settembre a Nuova Delhi in India; il UN Climate Ambition Summit del 20 settembre a New York durante il periodo dell’Assemblea Generale; e la COP28 negli Emirati Arabi dal 30 novembre al 12 dicembre.
“Le promesse fatte durante questi incontri devono essere mantenute – avvisa il Segretario Generale dell’Onu. – I Paesi avanzati dovranno fornire 100 miliardi di dollari alle economie in via di sviluppo e prevedere alla ricostruzione del Green Climate Fund”, cioè il fondo globale istituito nel 2010 per reagire ai cambiamenti climatici.