Il dibattito sullo sviluppo dell’intelligenza artificiale, o AI (IA in italiano), ormai è all’ordine del giorno anche alle Nazioni Unite. La presidenza di turno del Consiglio di Sicurezza dell’ONU che a luglio è del Regno Unito, nel presentare con l’ambasciatrice Barbara Woodward il suo programma ai giornalisti, ha annunciato che dedicherà una riunione all’Intelligenza artificiale considerata ormai materia “di sicurezza” per la comunità internazionale: “porteremo l’intelligenza artificiale al Consiglio di sicurezza per la prima volta”.
Anche il Segretario Generale dell’ONU Antonio Guterres ha detto giovedì che “per il bene di tutti” l’AI richiede barriere fondate su diritti umani, trasparenza e responsabilità. Il capo delle Nazioni Unite ha inviato un messaggio video al vertice “AI for Good” organizzato a Ginevra dall’Unione internazionale delle telecomunicazioni (ITU), che riunisce governi, società civile, agenzie delle Nazioni Unite, innovatori e investitori nel campo dell’IA. Qui ha sottolineato che l’IA deve andare a beneficio di tutti, compreso il terzo dell’umanità che è ancora offline, e ha insistito sulla necessità di trovare urgentemente un consenso su quali dovrebbero essere le norme guida per l’implementazione dell’IA.
AI’s powerful tools could drive forward the #GlobalGoals.
But we must urgently find consensus around essential guardrails to govern the development & deployment of AI for the good of all. pic.twitter.com/PdP8g9Eac8
— António Guterres (@antonioguterres) July 6, 2023
L’evento che si tiene a Ginevra sta esplorando i modi in cui l’IA può essere utilizzata per aiutare il mondo a raggiungere gli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG).
All’ITU il segretario generale Doreen Bogdan-Martin ha chiesto la cooperazione globale per “garantire che l’IA raggiunga il suo pieno potenziale, prevenendo e mitigando i danni”. A metà della scadenza che l’umanità si è data per raggiungere gli SDG, il mondo era fuori strada, ha affermato il capo dell’ITU, e utilizzare l’intelligenza artificiale per accelerare il progresso era ora “nostra responsabilità”.
In uno scenario ideale, Bogdan-Martin ha affermato che saremmo in grado di sfruttare con successo l’intelligenza artificiale per trovare cure per malattie come il cancro e l’Alzheimer, aumentare la produzione di energia pulita e sostenere gli agricoltori nell’aumentare i raccolti. Ma era anche possibile un futuro distopico, in cui l’intelligenza artificiale ha distrutto posti di lavoro e consentito una diffusione incontrollabile di disinformazione, o in cui solo i paesi ricchi hanno raccolto i benefici della tecnologia, ha affermato il segretario generale dell’ITU.
All’inizio di quest’anno, Volker Türk, capo delle Nazioni Unite per i diritti umani, aveva messo in guardia sui progressi rapidi e incontrollati dell’IA generativa. Ha affermato che “l’agire umano, la dignità umana e tutti i diritti umani sono a serio rischio”, chiedendo ai governi e alle imprese di ancorare lo sviluppo della tecnologia a considerazioni sui diritti.
Il capo dell’ITU ha sottolineato che il vertice sull’IA si stava svolgendo in un momento “storico” in cui diventava fondamentale promuovere la governance dell’IA e garantirne l’implementazione inclusiva, sicura e responsabile. “Il futuro dell’IA deve ancora essere scritto”, ha affermato.
Più di 50 robot saranno presenti al Summit nell’ambito di una mostra “Robotics for Good”. I loro inventori dimostreranno come i robot possono supportare la salute delle persone, fornire servizi educativi, aiutare le persone con disabilità, ridurre gli sprechi e assistere la risposta alle emergenze in caso di calamità.
Un certo numero di robot umanoidi sono annunciati come “speaker” all’evento e le loro capacità come badanti e compagni per gli anziani saranno in mostra. Venerdì è prevista una conferenza stampa in cui alcuni dei robot umanoidi risponderanno alle domande.