Torna il disonore tra le forze di pace dell’ONU, che proprio pochi giorni fa avevano celebrato i 75 anni dalla prima missione.
Venerdì le Nazioni Unite hanno annunciato che, a seguito di gravi accuse di sfruttamento e abusi sessuali, un’intera unità di 60 caschi blu della Tanzania, precedentemente con sede nella parte occidentale della Repubblica Centrafricana (CAR), sarà rimpatriata.
Il portavoce delle Nazioni Unite Stéphane Dujarric, durante il press briefing giornaliero, ha detto ai corrispondenti che la decisione di inviare l’unità a casa era stata presa dal Segretariato di New York, a seguito di consultazioni con la missione di mantenimento della pace nella Repubblica Centrafricana, MINUSCA.
“La decisione arriva dopo un’indagine preliminare che ha trovato prove credibili che 11 membri dell’unità si sarebbero impegnati nello sfruttamento sessuale e nell’abuso di quattro vittime”, ha affermato Dujarric.
In una dichiarazione, la MINUSCA ha affermato che un team di risposta rapida è stato “immediatamente dispiegato” per valutare le accuse.
Sexual exploitation & abuse has no place in @UNPeacekeeping. The upcoming repatriation of a @UN_CAR peacekeeping unit is a robust measure taken to protect victims and demonstrate our resolve to swiftly address these wrongs with the troop-contributing country. #HonouringOurValues https://t.co/MhGi8fEkfb pic.twitter.com/w8Twf3Qiu9
— Jean-Pierre Lacroix (@Lacroix_UN) June 9, 2023
Rispondendo su Twitter alla notizia, il capo delle forze di pace delle Nazioni Unite Jean-Pierre Lacroix, ha affermato che gli abusi non hanno posto in nessuna parte del suo dipartimento, aggiungendo che l’imminente rimpatrio “è una misura robusta adottata per proteggere le vittime e dimostrare la nostra determinazione ad affrontare rapidamente questi torti con il paese che fornisce truppe”.
“Le vittime identificate stanno ricevendo assistenza e sostegno dai partner umanitari della Missione. La Missione ha anche dispiegato una squadra per impegnarsi ulteriormente con la comunità”, ha aggiunto.
Il portavoce ha affermato che il governo della Tanzania era già stato formalmente informato della decisione e che esso stesso ha dispiegato una squadra investigativa nazionale in CAR. “Nel riaffermare il loro impegno per la tolleranza zero nei confronti dello sfruttamento e degli abusi sessuali, le autorità della Tanzania hanno preso atto della gravità delle accuse e si sono impegnate a intraprendere le azioni necessarie per affrontare tali questioni”.
Dujarric ha aggiunto che l’unità è stata trasferita lontano dall’area in cui si è verificato il presunto abuso e che ora è confinata in una caserma “per proteggere le vittime e, ovviamente, l’integrità delle indagini. L’unità verrà rimpatriata una volta che la loro presenza non sarà più richiesta dagli investigatori.

Il portavoce di Guterres ha osservato che la decisione del Segretariato era conforme alla risoluzione 2272 del Consiglio di sicurezza, che fornisce un chiaro sostegno alle decisioni prese dal Segretario generale delle Nazioni Unite per il rimpatrio del personale di mantenimento della pace, di “una particolare unità militare o unità di polizia formata di un contingente, quando vi è prove credibili di sfruttamento e abuso sessuale diffusi o sistemici da parte di tale unità”.
Il Segretario Generale delle Nazioni Unite António Guterres ha annunciato una politica ferma all’inizio del suo mandato di “tolleranza zero” nei confronti degli abusi sessuali da parte del personale delle Nazioni Unite, invitando nel 2017 gli Stati membri a firmare un patto volontario sulla prevenzione e per affrontare certi crimini. Dujarric ha sottolineato che le Nazioni Unite rimangono impegnate a “attuare con fermezza” la politica di tolleranza zero a tutti i livelli.
Tutto questo mentre arrivava anche la notizia che un peacekeeper è stato ucciso e altri quattro sono rimasti gravemente feriti in un attacco vicino a Timbuktu, nel Nord del Mali. A riferirlo la missione Minusma delle Nazioni Unite. Una pattuglia “è stata l’obiettivo di un attacco” nei pressi di Ber, dove ha colpito una mina prima di finire sotto il fuoco, ha riferito Minusma su Twitter, notizia poi confermata dallo stesso portavoce Dujarric.