In una dichiarazione i Quindici membri del Consiglio di Sicurezza dell’Onu hanno espresso “preoccupazione” per le violenze in corso a Laascaanood, nella Somalia settentrionale, che hanno causato un gran numero di vittime civili e lo sfollamento di oltre 150.000 persone. Ribadendo il loro pieno rispetto per la sovranità, l’integrità territoriale, l’indipendenza politica e l’unità del paese, il Consiglio di Sicurezza “accoglie con favore gli sforzi e le iniziative del governo federale della Somalia, dell’Etiopia e degli anziani del clan per garantire un cessate il fuoco e promuovere un dialogo nazionale inclusivo”. Quindi “invita tutte le parti a raggiungere urgentemente un accordo di cessate il fuoco e la risoluzione pacifica delle controversie”, chiedendo “l’immediato ritiro delle forze di sicurezza del ‘Somaliland'”, lo stato indipendente dell’Africa orientale senza alcun riconoscimento della comunità internazionale, composto dalle province settentrionali della Somalia.
Intanto l’Etiopia afferma di aver sventato un attacco del gruppo jihadista al Shabaab in una città al confine con la Somalia. L’esercito etiope “ha fermato gli aggressori prima che potessero provocare il caos” nella città di Dollo, al confine tra Etiopia e Somalia, ha affermato il ministero degli Esteri su Twitter. Le forze di difesa nazionali etiopi “hanno neutralizzato gli attentatori suicidi e distrutto le armi che sarebbero state utilizzate dal gruppo terroristico”, ha aggiunto il ministero.
Al Shabaab, legato ad al Qaeda, conduce da circa 15 anni una sanguinosa insurrezione jihadista contro il fragile governo centrale della Somalia. Il gruppo ha affermato tramite i suoi canali di comunicazione di aver condotto due attentati suicidi in una base militare etiope sul lato somalo del confine secondo il gruppo di monitoraggio statunitense Site. Il primo attacco ha preso di mira “il quartier generale del comando militare locale”, mentre il secondo ha colpito un deposito di armi e munizioni. “Le due operazioni hanno provocato pesanti perdite in morti e feriti”, sostiene il gruppo anche se al Shabaab è noto per esagerare le affermazioni di eventuali operazioni sul campo di battaglia per scopi di propaganda.