L’allarme causato dalle inondazioni in Emilia Romagna è suonato anche al Palazzo di Vetro di New York. Alle Nazioni Unite giovedì il capo della Protezione civile italiana, Fabrizio Curcio, durante una sessione di alto livello dell’ Assemblea generale dedicata alla prevenzione e riduzione dei rischi nei disastri, ha iniziato il suo discorso ricordando la tragedia e le vite perse nelle inondazioni in questi giorni in Italia.
Curcio, come rappresentante di un organismo tenuto in “grande considerazione” al Palazzo di Vetro, ha voluto ricordare la “catena di molteplici eventi estremamente intensi che ha colpito la regione Emilia Romagna, causando danni gravi e perdite di vite”. “In Italia – ha aggiunto – abbiamo una solida legislatura per la gestione delle emergenze e abbiamo sviluppato un efficace piano” per affrontare i disastri, “fondamentale per il corretto e pieno utilizzo delle risorse finanziarie disponibili”.
Curcio ha ricordato che nelle strategie e azioni di prevenzione dei rischi, “è essenziale il coinvolgimento di tutti gli attori pubblici e privati per concordare obiettivi a breve, medio e lungo termine”.
A questo proposito, per il capo della protezione civile italiana “il rapporto tra il processo decisionale e la scienza, con un approccio multirischio, è cruciale, soprattutto quando si parla di prevenzione e comprensione del rischio disastri”.
🇺🇳GA HLM on #SendaiFramework Midterm Review. The head of 🇮🇹 @DPCgov Curcio stressed how the science-policy synergy can shape a multi-risk & effective approach to DRR, renewed Italy’s commitment toward @UNDRR. His thoughts went to #EmiliaRomagna & the lives lost in the floods. pic.twitter.com/uobbMFp1xg
— Italy UN New York (@ItalyUN_NY) May 19, 2023
Curcio ha ricordato che l’Italia ha “più di 30 anni di esperienza in questo campo. È proprio in questo contesto che l’Italia ha sviluppato negli anni efficaci sistemi di Early Warning multi-hazard. E se possiamo purtroppo contare le vittime delle recenti alluvioni, dall’altra innumerevoli sono le ricadute della prevenzione in termini di vite umane salvate”.
Curcio ha detto di tenere inoltre “a sottolineare quanto sia importante una comunicazione efficace, per informare la popolazione sugli scenari di calamità e di rischio sui propri territori. Lo facciamo da anni, con il coinvolgimento attivo di volontari locali”.
Per quanto riguarda gli investimenti in politiche attive di riduzione del rischio, nel discorso del capo della protezione civile è stato sottolineato come l’Italia, dal 2010, ha adottato regolamenti per promuovere la prevenzione sismica e azioni per ridurre la vulnerabilità.
Quindi Curcio ha avvertito: “È chiaro che il volume degli investimenti necessari per generare un reale impatto sulla riduzione del rischio è troppo elevato per essere coperto solo dalle risorse della finanza pubblica. Anche il capitale privato deve essere portato a bordo”.
Earthquakes across Türkiye & Syria, and Cyclone Mocha in Myanmar & Bangladesh made clear, disasters know no borders.
8 years on from the adoption of the #SendaiFramework, we must admit that our progress has not kept pace with the urgency of our days.https://t.co/otkcZkiE9R pic.twitter.com/x7WO2tipN3
— UN GA President (@UN_PGA) May 18, 2023
L’Italia è fortemente impegnata in attività di cooperazione internazionale nel settore della riduzione del rischio di disastri. “Prevenzione, inclusività, proprietà e innovazione sono le nostre parole chiave”, ha detto Curcio all’Assemblea Generale ONU, ma allo stesso tempo il capo della Protezione civile ha ricordato come il “volume degli investimenti debba generare un impatto reale sulla riduzione del rischio, che è ancora troppo alto”.
Curcio ha ricordato come gli sforzi dell’Italia “si concentrano sul rafforzamento delle capacità locali, attraverso la formazione e sistemi efficaci di allerta precoce e azione tempestiva, in linea con l’iniziativa globale “Early Warning for All” lanciata dal Segretario generale lo scorso anno”.
In conclusione, il capo della protezione civile ha ribadito che “il Sendai Framework è stato per il nostro sistema un grande vettore per ripensare e incanalare molte delle nostre strategie e azioni di riduzione del rischio di disastri. E siamo qui oggi per impegnarci nuovamente per la piena attuazione di questo potente strumento”.