Mentre tra i palestinesi di Gaza e Israele infuria lo scontro tra razzi e bombardamenti, mercoledì sera al Palazzo di Vetro il Consiglio di Sicurezza ha tenuto una riunione richiesta dagli Emirati Arabi Uniti. Si è trattata dell’ennesima riunione d’emergenza a porte chiuse tra i Quindici da quando è tornato al governo israeliano Benjamin Netanyahu. Mentre gli ambasciatori sfilavano per raggiungerla, “off the record” si spargeva lo scetticismo che dall’ONU possa arrivare la soluzione al conflitto più “antico” che si trascina in queste sale dal 1947 (l’anno della prima risoluzione, la 181, quella della “ripartizione” in due stati, che l’ancora non nato stato di Israele accettò mentre i leader palestinesi, mal consigliati dai paesi arabi, rifiutarono).
Intanto il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha detto mercoledì che stava seguendo gli ultimi scontri a fuoco tra le forze israeliane e i militanti nella Striscia di Gaza con “profonda preoccupazione” per l’escalation del conflitto e “il rischio di ulteriori perdite di vite umane”.
.@antonioguterres is following with deep concern the latest security developments in Gaza & the ongoing escalation & risk of further loss of life. He urges all parties concerned to exercise maximum restraint & work to stop hostilities immediately: https://t.co/HndbS22YbY
— UN Spokesperson (@UN_Spokesperson) May 10, 2023
In una dichiarazione rilasciata dal suo portavoce, António Guterres ha affermato di condannare la perdita di vite civili, avvenuta martedì durante gli attacchi aerei israeliani contro il gruppo militante della Jihad islamica, tre dei cui leader sono stati uccisi.
In totale, 13 palestinesi sono stati uccisi durante gli attacchi mattutini di martedì, tra cui cinque donne e quattro bambini. Guterres ha affermato che la morte di donne e bambini è “inaccettabile e deve cessare immediatamente”.

“Israele deve rispettare i suoi obblighi ai sensi del diritto umanitario internazionale, compreso l’uso proporzionale della forza e l’adozione di tutte le precauzioni possibili per risparmiare civili e oggetti civili nella conduzione delle operazioni militari”.
Secondo le notizie, in risposta agli attacchi di martedì, i militanti palestinesi nell’enclave occupata di Gaza al confine con Israele avevano lanciato più di 460 razzi, mentre Israele aveva colpito più di 130 obiettivi all’interno di Gaza.
Le autorità mediche locali hanno riferito che sei persone sono morte mercoledì, con più di 40 feriti. Secondo quanto riferito, alcuni israeliani sono rimasti feriti mentre si precipitavano a cercare riparo dai razzi, ma la maggior parte è stata intercettata o è caduta in campo aperto.
Nella sua dichiarazione, il Segretario generale dell’ONU ha anche condannato “il lancio indiscriminato di razzi da Gaza verso Israele, che viola il diritto internazionale umanitario e mette a rischio i civili palestinesi e israeliani”.
Guterres ha esortato tutte le parti coinvolte nell’ultimo aumento della violenza a “esercitare la massima moderazione” e lavorare per porre immediatamente fine ai combattimenti ribadendo il suo impegno a sostenere palestinesi e israeliani per risolvere il conflitto sulla base delle pertinenti risoluzioni delle Nazioni Unite, del diritto internazionale e degli accordi bilaterali.
Israeli airstrikes in #Gaza this morning resulted in killing 13 Palestinians – 3 PIJ members, 5 women & 4 children. I condemn the deaths of civilians.
Urge all concerned to exercise restraint. I remain fully engaged in an attempt to avoid a broader conflict.
My full Statement👇 pic.twitter.com/AXc0c50mDU— Tor Wennesland (@TWennesland) May 9, 2023
Tor Wennesland, l’inviato speciale delle Nazioni Unite per il processo di pace in Medio Oriente, aveva già lanciato l’allarme martedì dopo che un’operazione militare israeliana aveva ucciso più di una dozzina di palestinesi, tra cui tre comandanti del gruppo militante, la Jihad islamica. “Sono profondamente allarmato dagli sviluppi a Gaza dopo che Israele ha lanciato questa mattina un’operazione militare contro i membri del movimento palestinese della Jihad islamica (PIJ)”, aveva dichiarato Wennesland. Gli attacchi aerei israeliani all’interno di Gaza hanno provocato l’uccisione di 13 palestinesi, tra cui tre membri del PIJ, ma anche di un medico, cinque donne e quattro bambini, e più di 20 feriti. “Questo è inaccettabile”, aveva aggiunto Wennesland, esortando tutte le parti a esercitare la massima moderazione ed evitare un’escalation.