Non è una novità: gli Stati Uniti spiano anche i loro alleati, come del resto tentano di fare a loro volta gli alleati con la grande potenza USA. Ma alla Casa Bianca le orecchie sono più larghe, grazie alla più grande agenzia “di ascolto”, la NSA. Gli USA sono però tanto abili a “captare i segreti” degli altri, quanto altrettanto incapaci di evitare che queste informazioni “top secret” finiscano per essere lette da tutti, compresi i nemici, su internet.
Non è assolutamente una novità soprattutto che Washington abbia tentato di mettere cimici anche dentro al Palazzo di Vetro dell’ONU a New York, come aveva già rivelato nel 2013 Edward Snowden.
Dagli ultimi documenti sottratti al Pentagono, così si viene a sapere che per le “spie” dell’Amministrazione Biden il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres sia troppo disposto ad ascoltare gli interessi russi. I file suggeriscono che Washington ascoltava le comunicazioni private di Guterres e della suo vice Amina Mohammed. Un documento trapelato si concentra sull’accordo sui cereali del Mar Nero, mediato dalle Nazioni Unite e dalla Turchia a luglio a seguito dei timori di una crisi alimentare globale. Alla fine di febbraio, gli analisti americani ritengono che Guterres fosse così ansioso di preservare l’accordo da essere disposto a soddisfare gli interessi della Russia. “Guterres ha sottolineato i suoi sforzi per migliorare la capacità di esportazione della Russia – afferma il documento – anche se ciò coinvolge entità o individui russi sanzionati”. Le sue azioni a febbraio, secondo la valutazione, stavano “minando gli sforzi più ampi per ritenere Mosca responsabile delle sue azioni in Ucraina”.
Questo avveniva a pochi giorni dal viaggio che Guterres avrebbe fatto a Kiev, ospite del presidente Zelensky…
Ovviamente al Palazzo di Vetro, il briefing di giovedì con il portavoce di Guterres è stato tutto incentrato sulle domande sul presunto “scandalo” del Segretario Generale dell’ONU spiato dagli USA. Così alla prima domanda, posta da James Bays di Al Jazeera, su quale fosse la reazione del Segretario Generale al fatto che gli Stati Uniti hanno spiato le sue telefonate con la sua Vice Segretario Generale, il portavoce Stephane Dujarric si è fatto trovare pronto: “Il Segretario Generale è al suo lavoro da parecchio tempo. È stato in politica e come personaggio pubblico per un bel po’ di tempo. Quindi non è sorpreso, credo, dal fatto che le persone lo stiano spiando e ascoltando le sue conversazioni private. Sfortunatamente, per vari motivi, si consente che tali conversazioni private vengano distorte e rese pubbliche”.
Guterres protesterà con gli Stati Uniti per questo?
Qui, Dujarric ha evitato di rispondere alla domanda, dicendo “non siamo abituati a rivelare le sue telefonate private con vari Stati membri”.

Quando è stato chiesto quali precauzioni avessero preso il Segretario Generale e la Vice Segretario Generale quando parlano al telefono, se per caso usano app crittografate o linee sicure, il portavoce di Guterres ha replicato: “Non credo che rispondere pubblicamente su quali precauzioni prendiamo in dettaglio per le nostre telefonate sarebbe utile al tentativo di proteggere queste comunicazioni”.
A questo punto dai giornalisti si voleva capire quale fosse stata la reazione di Guterres nel sapere che gli USA ritengono il segretario generale dell’ONU troppo tenero con la Russia per l’idea di proteggere a tutti i costi la Black Sea Grain Initiative. È così, è troppo tenero con la Russia?
Dujarric ha risposto con tono sommesso: “Il segretario generale non è tenero con nessun paese o con un altro. Sul conflitto in Ucraina è stato molto chiaro sulle violazioni del diritto internazionale, molto chiaro sulle violazioni della Carta. Dice la stessa cosa quando è a Mosca, quando è a Kiev, quando è a New York, e questo è agli atti. I nostri sforzi, i suoi sforzi, sono stati per mitigare l’impatto della guerra sui più poveri del mondo, e questo significa fare il possibile per abbassare il prezzo del cibo e il prezzo del grano e dei fertilizzanti in tutto il mondo”.
Ma le Nazioni Unite stanno adottando nuove misure per garantire che le chiamate private del Segretario generale rimangano private? Qui il portavoce è sembrato quasi rassegnato: “Prendiamo tutte le misure che possiamo prendere. Ma la necessità di rispettare l’inviolabilità delle comunicazioni delle Nazioni Unite vale per tutti gli Stati membri, ma prendiamo le precauzioni che possiamo prendere”.
Il giornalista Xu Dezhi, della tv cinese, sembrava preoccupato per la reputazione dell’ONU. Dopo aver ripetuto che gli USA oltre a spiare alleati e avversari, ora anche spiano le Nazioni Unite, a questo punto l’ONU non dovrebbe chiedere agli Stati Uniti di chiarire perché lo fanno? Il portavoce è sembrato sorpreso di chi si sorprende alla notizia che gli USA spiassero anche il leader dell’ONU, e ha risposto: “Ho una prospettiva un po’ più storica sui problemi delle persone che cercano di ascoltare e raccogliere informazioni in questo Palazzo. Quindi lascerò la mia risposta così”. Quando lo stesso giornalista ha ribattuto chiedendo se lo spionaggio fosse contro il diritto internazionale, il portavoce ha tagliato corto: “Le chiederei di parlare con un avvocato”.

In seguito, lo stesso giornalista della tv cinese è tornato all’attacco sulla legalità dell’azione americana, dicendo di aver “posto a ChatGPT una domanda online sullo spionaggio, che mi fa fare altre domande. Innanzitutto, lo spionaggio è generalmente considerato contrario al diritto internazionale, compresi i trattati internazionali come la Convenzione di Vienna del 1961 sulle relazioni diplomatiche… Quindi lo spionaggio è ora considerato generalmente contro il diritto internazionale. A questo punto il comportamento degli Stati Uniti dovrebbe essere condannato?”
Alla domanda diretta, il portavoce di Guterres ha dato una risposta più elaborata con stoccata finale: “Ho appena dato la posizione del Segretario Generale sulle notizie che stiamo vedendo. Ci sono trattati internazionali, come ci hai gentilmente ricordato. Ci sono anche intese e intese legali sulla necessità di rispettare l’inviolabilità delle comunicazioni delle Nazioni Unite. Queste devono essere rispettate da ogni Stato membro. Quando penso allo spionaggio e penso all’ONU, mi viene in mente una frase del film Casablanca che non citerò. Ma puoi controllare ChatGPT e penso che sia appropriato”.
Noi dal canto nostro abbiamo voluto accertarci che infatti Guterres non fosse affatto sorpreso di essere spiato e il portavoce ha subito confermato: “Non lo è, ho detto chiaramente che non era sorpreso”.
Dopo aver ricordato come fosse stato già rivelato nel 2013, ai tempi delle rivelazioni di Edward Snowden, come gli Stati Uniti “ascoltassero” nemici e amici al Palazzo di Vetro dell’ONU, abbiamo chiesto sul tempismo di certe analisi americane contro Guterres. Gli Stati Uniti stavano spiando il segretario generale infatti alla fine di febbraio, all’inizio di marzo lui sarebbe andato in Ucraina. Allora, il governo degli Stati Uniti, contattò il Segretario generale prima che andasse a Kiev per tentare di fargli cambiare approccio sulla discussione per gli accordi sul Mar Nero?
Dujarric ha risposto: “Antonio Guterres è un diplomatico piuttosto abile. Capisce come cercare di far avanzare al meglio le parti maggiori. Rimane in costante contatto con tutti, assicurandosi che tutti sappiano cosa sta facendo e perché lo sta facendo. È molto coerente in quello che dice alle persone, sia in privato che in pubblico”.
Il nostro follow-up, un po’ scherzoso ma non troppo: dato che Guterres sapeva di essere spiato, forse il Segretario Generale ha agito come si faceva ai tempi della Guerra Fredda, parlando in un certo modo perché sapeva di essere ascoltato? Dujarric ha replicato senza fare una piega: “Beh, penso che il Segretario Generale sia un discepolo di Jean Monet, non di Machiavelli”.