L’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza dell’UE, Josep Borrell, ha dichiarato al Palazzo di Vetro dell’ONU che la proposta della Cina per risolvere la guerra in Ucraina è “interessante”, ma non un vero e proprio piano per portare alla pace. “Non è un piano di pace, è un documento di posizione… in cui la Cina ha messo insieme tutte le posizioni espresse fin dall’inizio”, ha detto Borrell ai giornalisti fuori dal Consiglio di SIcurezza dell’ONU dove si teneva la riunione ad un anno dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina. “Ha considerazioni interessanti sull’uso delle armi nucleari, lo scambio di prigionieri, il grano”, continuato Borrell, “ha una configurazione interessante in cui si può essere d’accordo. Ma per essere un piano, dovrebbe essere reso operativo”, ha affermato con una punta di scetticismo il diplomatico spagnolo. Poi ha fatto notare, che “dal mio punto di vista, per essere credibile, la Cina dovrebbe andare anche a Kiev”.
Il piano cinese non ha convinto nemmeno il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani, che dopo un incontro con il Segretario di Stato Blinken e prima del suo discorso al Consiglio di Sicurezza dell’ONU, ha detto ai giornalisti italiani che ci trova “luci e ombre”. “É positivo – ha spiegato – che la Cina si schieri a favore della pace, e che chieda di rispettare il diritto internazionale, ma ci sono alcuni punti che sono in contraddizione, perché quando la Cina dice che i due contendenti sono sullo stesso piano, sceglie una posizione alternativa votata dalla grande maggioranza dei Paesi del mondo. C’è un aggressore e un aggredito, non si possono mettere sullo stesso piano”. Altro punto che non ha convinto Tajani è la “mancata menzione del ritiro delle truppe russe dai territori occupati con violenza”. “Noi – ha sottolineato – crediamo che la Russia possa fare delle scelte, condizionata dalle pressioni cinesi, la Russia non sta facendo neanche i propri interessi, ci sono migliaia di morti, la Cina puo’ svolgere una moral suasion”
Venerdì, la Cina ha pubblicato un documento in 12 punti che chiede urgenti colloqui di pace e una “soluzione politica” alla guerra. Tra le altre cose, Pechino ha chiesto un cessate il fuoco globale, una proposta che Kyiv ha rifiutato a meno che non comportasse il ritiro delle sue truppe da parte di Mosca ai suoi confini del 1991. La Cina ha esortato entrambe le parti ad accettare una graduale riduzione dell’escalation, ha messo in guardia contro l’uso di armi nucleari e ha affermato che il conflitto non ha giovato a nessuno.
La Cina ha anche criticato le sanzioni occidentali alla Russia. “Tutte le parti devono rimanere razionali ed esercitare moderazione, evitare di alimentare il fuoco e aggravare le tensioni e impedire che la crisi si deteriori ulteriormente o addirittura vada fuori controllo”, ha affermato il ministero degli Esteri cinese nel suo documento.