Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy ha lanciato un appello al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per fermare i raid aerei russi che stanno provocando blackout generalizzati nelle principali città ucraine, poco prima dell’arrivo dell’inverno.
Mercoledì la Russia ha infatti proseguito i suoi attacchi missilistici in tutta l’Ucraina, costringendo alla chiusura di alcune centrali nucleari e lasciando al freddo milioni di ucraini.
“Oggi è solo un giorno, ma abbiamo ricevuto 70 missili. Questa è la formula russa del terrorismo”, ha dichiarato Zelenskyy in collegamento video con il Palazzo di Vetro di New York, aggiungendo che sono stati colpiti ospedali, scuole, infrastrutture di trasporto e aree residenziali.
“Non possiamo essere ostaggio di un terrorista internazionale”, ha proseguito il leader di Kyiv. “La Russia sta facendo di tutto per rendere un generatore di energia uno strumento più potente della Carta delle Nazioni Unite”.
È tuttavia estremamente improbabile che il Consiglio prenda provvedimenti in risposta all’appello, dato che la Russia è un membro con potere di veto.
Poco dopo a Zelensky ha poi fatto eco l’ambasciatrice statunitense all’ONU, Linda Thomas-Greenfield: “Vladimir Putin è determinato a ridurre le infrastrutture energetiche ucraine in macerie. Ha deciso che se non può prendere l’Ucraina con la forza, congelerà il Paese”, ha detto la diplomatica americana, che ha poi ribadito che Washington stanzierà altri 400 milioni di dollari in aiuti militari a Kyiv per “resistere all’attacco russo”.