Un patto di solidarietà climatica tra Stati ricchi e Stati emergenti come alternativa al “suicidio collettivo” della comunità internazionale. È questo il bivio esposto dal segretario generale dell’ONU Antonio Guterres all’apertura della COP27 sul clima di Sharm el-Sheikh, in Egitto.
L’umanità deve scegliere se “cooperare o soccombere” di fronte all’accelerazione del riscaldamento globale, ha dichiarato Guterres, sottolineando come molti dei conflitti odierni siano legati al caos climatico. Menzione speciale per l’Ucraina, presa ad esempio dal leader ONU come emblema dei “profondi rischi derivanti dalla dipendenza dai combustibili fossili”.
“Le crisi di oggi non possono essere una scusa per arretrare o per fare del greenwashing“, ha aggiunto il portoghese, “semmai, sono una ragione per agire con maggiore urgenza, più vigorosamente e più responsabilmente”. Il segretario generale ha ribadito che il cambiamento climatico è “la sfida centrale del nostro secolo”, ma che su questa “stiamo perdendo”, dato che “le emissioni crescono e le temperature globali salgono”.

Di qui l’invito di Guterres, rivolto soprattutto ai Paesi del G-20, ad accelerare la transizione verso zero emissioni nette entro questo decennio per contenere l’aumento delle temperature entro 1,5° C. Snodo cruciale della strategica ecologica è, per Guterres, un patto tra Paesi sviluppati e in via di sviluppo, in virtù del quale i Paesi più ricchi forniscano assistenza finanziaria per aiutare le economie emergenti ad accelerare la propria transizione verso le energie rinnovabili e a porre fine alla dipendenza dai combustibili fossili.
Per Guterres le due maggiori economie globali, Stati Uniti e Cina, hanno una particolare responsabilità nell’unire gli sforzi per rendere il patto una realtà. Gli ha fatto eco anche il presidente francese Emmanuel Macron, secondo cui finora “solo gli europei stanno pagando” e “bisogna fare pressione sui Paesi ricchi non europei, dicendo loro: ‘Dovete pagare la vostra parte”.
Quasi 100 capi di Stato e di governo parteciperanno al vertice egiziano della COP27, in programma da oggi fino al 18 novembre. Questo fine settimana nella celebre località turistica sul Mar Rosso arriverà anche Joe Biden, mentre pesano le assenze del presidente cinese Xi Jinping e del leader russo Vladimir Ptin.