L’inflazione corre, il prezzo del grano aumenta mentre rallentano le esportazioni. Il conflitto tra Ucraina e Russia ha già dimensioni mondiali soprattutto per le pesanti ricadute sui prodotti da forno. Pane, dolci, pasta fresca… tutte le specialità del Made in Italy ora rischiano di collassare. Pronto a rimboccarsi le maniche, il Ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, volerà a New York martedì 18 maggio. Al fianco del Segretario di Stato USA, Antony Blinken, l’Italia sarà protagonista dell’incontro Global Food Security Call to Action che si terrà al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite. Insieme ad altri 30 paesi si discuterà una serie di iniziative per cercare di abbassare i prezzi del pane, che non solo minacciano la sicurezza alimentare nel Mediterraneo e in Nord Africa, ma mettono a rischio anche la tenuta sociale dei Paesi in via di sviluppo. Del bollente dossier se ne occuperà anche giovedì il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite nel corso di una riunione presieduta da Blinken.
L’8 giugno, invece, l’Italia ospiterà a Roma un’iniziativa della FAO per il Mediterraneo. Al centro delle discussioni ci saranno le nuove politiche Onu per aiutare ad abbassare il prezzo delle materie prime alimentari.
Anche Antonio Guterres si sta muovendo, per cercare un accordo con Russia, Turchia e altri Paesi: secondo il Wall Street Journal, il Segretario Generale dell’Onu avrebbe chiesto a Mosca il permesso di far passare alcune forniture di grano ucraino attraverso il Mar Nero in cambio di un allentamento sulle esportazioni russe e bielorusse di fertilizzante di potassio.