L’inviato dell’Onu in Yemen Hans Grundberg ha annunciato che la tregua di due mesi entrerà in vigore domani alle 19, e le parti hanno anche concordato che le navi da rifornimento entrino nei porti di Hudaydah e i voli commerciali operino dentro e fuori l’aeroporto di Sanaa verso destinazioni predeterminate nella regione. Grundberg ha sottolineato che “la tregua può essere rinnovata oltre il termine di due mesi con il consenso delle parti”, e le invita a “rispettare pienamente la tregua adottando tutte le misure necessarie per attuarla immediatamente”. “E’ un primo passo atteso da tempo – ha concluso – Tutte le donne, uomini e bambini yemeniti che hanno sofferto immensamente in oltre sette anni di guerra non si aspettano niente di meno che la fine di questa guerra. E le parti devono realizzarla”.
Il Segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, spera che la tregua in Yemen avvii un “processo politico” per una pace duratura. Parlando con i giornalisti dal Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite, ha spiegato che “la tregua apre le porte per affrontare le urgenti esigenze umanitarie ed economiche dello Yemen e crea un’autentica opportunità per riavviare il processo politico”. “Ora dobbiamo sfruttare questo slancio” per garantire che questa tregua sia “pienamente rispettata e rinnovata”. Che questa tregua possa ispirare anche coloro coinvolti nella guerra in Ucraina? Abbiamo chiesto noi di La Voce di New York. “Questo dimostra come anche quando le cose sembrano impossibili, quando c’è la volontà di scendere a compromessi, la pace diventa possibile. Per la pace non ci arrenderemo mai” ha concluso Guterres.