Segretario generale dell’Onu dal gennaio 2017, grande e silenzioso lavoratore al servizio dei diritti umani, António Guterres rimarrà alla guida dell’organizzazione internazionale per un secondo mandato di altri cinque anni, fino al 2027. Il 72enne diplomatico portoghese è stato confermato per acclamazione, senza voto, dall’Assemblea Generale dell’Onu dopo la “raccomandazione” del Consiglio di Sicurezza che aveva esaminato la sua candidatura qualche settimana fa.
Mescolando inglese, francese e spagnolo, Guterres ha giurato davanti agli ambasciatori nella Sala dell’Assemblea Generale e ha fatto appello per una nuova era di “solidarietà e uguaglianza“.
Pandemia, crisi climatica, fame e migrazione di massa, violazioni dei diritti umani e crisi umanitarie. Il mondo si trova davanti “a un bivio – ha detto – Stiamo scrivendo la nostra storia con le scelte che facciamo in questo momento. Le strade sono due: collasso e crisi perpetua o svolta e prospettiva di un futuro più verde, sicuro e migliore per tutti“.

Per Guterres, queste non sono solo sfide, ma anche grandi opportunità per “invertire la rotta”. È necessario però che tutti i paesi superino il loro attuale “deficit di fiducia” e per questo, il Segretario generale ha promesso di utilizzare il suo secondo mandato per ispirare la speranza e garantire “il fiorire della fiducia tra le nazioni“.
“L’atteggiamento è quello di non arrendersi mai“, ha detto. “Questo non è idealistico o utopico, ma fondato sulla conoscenza della storia quando si sono verificate grandi trasformazioni… Quelle scoperte sono possibili quando meno ce lo aspettiamo e contro ogni previsione“.
L’ambasciatore americana all’Onu, Linda Thomas-Greenfield, si è congratulata a nome degli Stati Uniti con António Guterres per la sua rinomina. “Il Segretario Generale Guterres ha dimostrato un impegno a portare avanti” l’azione collettiva delle Nazioni Unite per affrontare le sfide globali – ha detto – ma per superare questo momento storico, “sarà necessario un duro lavoro, volontà politica e responsabilità da parte di tutti gli Stati membri”.
Guterres dopo il suo discorso è apparso davanti ai giornalisti che gli hanno posto alcune domande, ma in particolare ha voluto sottolineare come la libertà di stampa sia in pericolo: “è una base assolutamente essenziale per un giusto ordine mondiale. Farò il possibile perché i diritti dei giornalisti vengano pienamente rispettati e per porre fine fine a questa drammatica situazione che stiamo affrontando oggi dove tanti giornalisti sono perseguitati solo per dire la verità, e dove alcuni, purtroppo, hanno anche perso la vita“.