Al via oggi la nuova sessione del negoziato intergovernativo (IGN) sulla riforma del Consiglio di Sicurezza ONU, maggiore organo per il mantenimento della pace e della sicurezza internazionale. Al Palazzo di Vetro, la Rappresentante Permanente italiana, Ambasciatrice Mariangela Zappia, è intervenuta a nome del gruppo Uniting for Consensus, guidato dall’Italia.
“L’IGN è il giusto spazio per un costruttivo coinvolgimento di tutti gli Stati Membri nel negoziato, con trasparenza e inclusività”. Così l’Ambasciatrice riferendosi al formato negoziale avviato nel 2009 per la riforma di Consiglio di Sicurezza ONU, e alla necessità di focalizzarsi sulle importanti aree di convergenza emerse nel suo ambito, piuttosto che sulle divergenze di posizioni.
Nelle parole della Rappresentante Permanente, “esiste un terreno di ampie coincidenze di vedute fra tutti gli Stati Membri”. Fra di esse, la necessità di aumentare il numero di seggi non permanenti, soprattutto in favore dei Paesi in via di sviluppo, questi ultimi cronicamente sotto-rappresentati in Consiglio. Un rilevante numero di Stati è poi convinto che il numero di seggi del nuovo Consiglio riformato dovrebbe attestarsi intorno alle 25 unità, rispetto alle 15 attuali. Nell’ambito di tale espansione dei seggi, tutti i Membri ONU sono convinti che debba essere corretta la storica ingiustizia che ha penalizzato l’Africa. La confluenza di opinioni è crescente anche sulle limitazioni del diritto di veto, un privilegio di cui godono come noto solo i cinque membri permanenti del Consiglio.
La proposta del gruppo UfC a guida italiana, che vorrebbe allargare il Consiglio attraverso un aumento dei suoi seggi elettivi, nelle parole dell’Ambasciatrice Zappia è mirata a rendere l’organo ONU “veramente rappresentativo, democratico, legittimo, trasparente ed efficace”.
La riforma del Consiglio di Sicurezza “non è un gioco a somma zero”, ha puntualizzato la Rappresentante Permanente. Tutti devono concedere qualcosa per una causa e un bene comune.