“Erano padri e madri, mogli e mariti, fratelli e sorelle, amici e colleghi”, ha detto in una dichiarazione lunedì sera il Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres.
Il dolore è stato moltiplicato per la “ferocia” della malattia, ha aggiunto il Segretario Generale, sottolineando che il rischio di infezione ha impedito alle famiglie di stare con i propri cari, e i riti funebri e le celebrazione di vita sono stati spesso resi impossibili.
“Come fai a dire addio senza tenere una mano, dare un bacio, un abbraccio caldo o un sussurrato ‘Ti amo?'”
Allo stesso tempo, non c’è ancora fine alla diffusione del virus, alla perdita di posti di lavoro, all’interruzione dell’istruzione, allo sconvolgimento delle nostre vite, ha affermato Antonio Guterres.

“Possiamo superarlo”
Tuttavia, possiamo vincere questa sfida, ha esortato, sottolineando la necessità di “imparare dagli errori”.
“E’ importante una leadership responsabile. La scienza conta, così come la cooperazione, al contrario, la disinformazione uccide. Mentre l’incessante caccia al vaccino continua, un vaccino che dovrà essere disponibile e alla portata di tutti, facciamo la nostra parte per salvare vite umane”, ha affermato Antonio Guterres.
“Mentre ricordiamo tante vite perse, non dimentichiamo mai che il nostro futuro si basa sulla solidarietà, come persone unite e come nazioni unite”.
Il capo dell’OMS: “La storia ci giudicherà”
La “pietra miliare” dà a tutti noi una “pausa di riflessione”, ha affermato il capo dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), Tedros Adhanom Gehbreyesus in un editoriale pubblicato martedì, ma rappresenta un momento per riunirsi in solidarietà “per contrastare questo virus”.
“La storia giudicherà le decisioni che prenderemo, e non, nei mesi a venire. Cogliamo l’opportunità e superiamo i confini nazionali per salvare vite e mezzi di sussistenza”.
Ha ribadito il messaggio fondamentale che non è mai troppo tardi per cambiare le cose: se un paese viene sommerso da una seconda ondata, “in attesa di ulteriori scoperte, abbiamo visto che il virus può essere efficacemente contenuto attraverso l’applicazione di misure di sanità pubblica già testate”.

Nuovo test diagnostico rapido per Covid-19
Nel frattempo, nuovi test diagnostici antigenici Covid-19, che possono fornire risultati affidabili rapidamente, a un prezzo inferiore e utilizzando una tecnologia meno sofisticata, aiuteranno ad espandere la capacità di rilevare casi nei paesi a basso e medio reddito, ha annunciato l’OMS.
Attraverso accordi tra l’OMS e i partner, 120 milioni di test di questo tipo saranno messi a disposizione di questi paesi, per un periodo di sei mesi.
“Ciò consentirà l’ampliamento dei test, in particolare nelle aree difficili da raggiungere che non dispongono di strutture di laboratorio o di operatori sanitari sufficientemente addestrati per eseguire i test PCR”, ha detto lunedì il direttore generale dell’OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus in un briefing con i media, aggiungendo che sarebbe “un’aggiunta vitale” alla capacità di test dei paesi ed è particolarmente importante nelle aree ad alta trasmissione.
I test, test diagnostici rapidi dell’antigene (Ag RDT), al prezzo di $5 per unità, sono facilmente utilizzabili e facilmente trasportabili e forniscono risultati affidabili in circa 15-30 minuti. Sono quindi sostanzialmente più veloci e più economici della reazione a catena della polimerasi (PCR) test, secondo l’OMS.
“Covid-19 può essere diagnosticato quanto prima, l’azione più rapida può essere intrapresa per trattare e isolare le persone con il virus e tracciare i loro contatti”, ha detto Tedros.
Con l’accordo e il finanziamento iniziale già assicurato, ora è necessario l’intero importo dei fondi per acquistare i test, ha sottolineato il Direttore generale dell’OMS.
(Traduzione di Alessandra Loiero)