“Un settembre pieno e divertente”. Così ha definito Nikki Haley il mese che ha visto gli Stati Uniti presiedere il Consiglio di Sicurezza, e che, a partire da lunedì, vedrà anche aprirsi la 73esima sessione dell’Assemblea Generale. La Rappresentante Permanente a stelle e strisce si è detta orgogliosa delle azioni intraprese fino ad ora e dei temi portati per la prima volta all’attenzione del Consiglio: dal Nicaragua al Venezuela, passando per la lotta alla corruzione e alla droga e al peacekeeping.
E durante l’Assemblea Generale, ha detto Haley, gli i diplomatici USA “passeranno la fiaccola” al Presidente in persona, che tratterà dei temi più importanti per tutti gli americani: “Il focus sarà in particolare sugli Stati Uniti, qual è il nostro ruolo nel mondo, e le relazioni che vogliamo continuare a costruire”. E ancora: “Penso che l’obiettivo principale della nostra amministrazione sia di capire come possiamo rendere orgoglioso il nostro popolo”.
Tra i meeting annunciati da Haley, uno, fissato per lunedì, sul problema della droga – con in serbo un documento firmato da 124 Paesi -. Martedì, Trump parlerà all’Assemblea Generale, con un focus particolare sui successi raggiunti dagli Stati Uniti e sulla protezione della loro sovranità. “Tratterà anche di aiuti esteri, e di quanto gli USA siano generosi”. Tuttavia, ha aggiunto la Haley – riecheggiando quel “prenderemo i nomi” con cui esordì alle Nazioni Unite -, il discorso del Presidente rimarcherà anche il fatto che “saremo generosi con coloro che condividono i nostri valori, con chi vuole lavorare con noi, ma non con chi prova a fermare gli Stati Uniti o dichiara di odiare l’America”. Mercoledì, il Presidente presiederà inoltre il Consiglio di Sicurezza (“Sono certa che sarà una delle riunioni più viste di sempre”), ma, nel corso della settimana, si occuperà anche di Venezuela e migranti e di Corea del Nord.
Nell’agenda di Trump compaiono inoltre già diverse bilaterali: tra queste, quella con il Segretario Generale e con la Presidente dell’Assemblea Generale, ma anche con i presidenti di Corea del Sud, Egitto, Francia, Israele, Giappone e Regno Unito. Quanto a Iran e Turchia, non è dato sapere se il Commander-in-Chief concederà un incontro a Rohani ed Erodgan: entrambi, ha detto Haley, lo hanno richiesto, ma sarà Trump a valutare se ci sarà tempo e opportunità per un incontro con i due leader, al momento tra i suoi principali “rivali” nello scacchiere internazionale.