Mercoledì 24 febbraio si è tenuta presso il Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite a New York una riunione ministeriale per celebrare il 50° anniversario della fondazione del Programma ONU per lo Sviluppo (UNDP), che dal 2009 è guidato dall’ex Primo Ministro neozelandese Helen Clark. L’evento ha visto la partecipazione di più di 130 delegazioni, una testimonianza del sentimento internazionale che attribuisce un impatto molto positivo al lavoro di UNDP.
Fondata nel 1966 in un’epoca in cui una persona su tre viveva in povertà (oggi una su otto), l’organizzazione ha lavorato per mezzo secolo in prima linea per annientare la fame, la miseria e le malattie, creare posti di lavoro e mezzi di sussistenza, consolidare l’indipendenza delle donne e proteggere l’ambiente, fornendo le risorse necessarie per aiutare le popolazioni a condurre un tenore di vita migliore. “Il mondo è cambiato enormemente da allora, e UNDP è cambiato con lui. Ma la missione principale di UNDP resta attuale più che mai”, ha dichiarato la Clark.
Oggi UNDP è presente in più di 170 paesi poveri e vulnerabili e porta avanti un programma di sviluppo sostenibile “grande, nuovo, più complesso, e in trasformazione”, come definito dall’ex Primo Ministro.
L’Agenda 2030, ovvero il documento che determina gli impegni sullo sviluppo sostenibile che dovranno essere realizzati entro il 2030, individuando 17 obiettivi globali (SDGs – Sustainable Development Goals) adottati da 193 Stati Membri lo scorso settembre, fornisce le basi per la prossima fase del lavoro di UNDP. “Abbiamo già preso provvedimenti per garantire che UNDP sia adatto a tale scopo”, ha aggiunto l’Amministratrice, parlando di un piano strategico più mirato che prevede la ristrutturazione della sede centrale al fine di migliorarne l’efficienza e l’efficacia, così come un cambio di programma politico. UNDP ha anche implementato misure che hanno portato l’agenzia ad essere classificata tra le organizzazioni di sviluppo più trasparenti al mondo.
Come osservato dalla Clark, data l’ambizione e l’ampiezza dell’Agenda 2030, UNDP deve essere sempre più dinamico, reattivo, e innovativo, invitando i ministri e gli altri partecipanti a condividere le loro visioni su come il Programma possa meglio sostenere gli Stati Membri. Più nello specifico, l’Amministratrice ha chiesto loro di discutere le misure che favoriscono una crescita inclusiva e l’eliminazione della povertà in tutte le sue dimensioni. Tra gli altri temi discussi: l’importanza di bilanciare la crescita economica e le migliori condizioni di vita con la necessità di proteggere l’ambiente; i modi per garantire pace e sicurezza durature, consentendo a tutta la società di beneficiarne; infine, come identificare i rischi e prendere i provvedimenti più opportuni per prepararsi alle catastrofi e adattarsi ai cambiamenti climatici.
Il Segretario generale dell’ONU Ban Ki-moon ha dichiarato in un video messaggio che i punti di forza di UNDP includono la sua presenza globale e la sua portata programmatica, la sua analisi pionieristica, il suo forte impegno a sostegno dei membri più vulnerabili della società. “UNDP svolge il ruolo chiave di coordinamento nel sistema di sviluppo delle Nazioni Unite”, ha affermato, sottolineando che questo ruolo diventerà ancora più importante, in quanto l’organizzazione sostiene gli sforzi nazionali per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (OSS).
Tra i maggiori donatori di risorse ordinarie per UNDP vi è anche l’Italia (rappresentata durante il meeting dall’On. Enzo Amendola, Sottosegretario di Stato agli Affari Esteri), la cui presenza è servita a rafforzare la storica collaborazione tra Italia e UNDP, destinata ad approfondirsi in seguito alla creazione della nuova Agenzia italiana. Tale partnership ha determinato nel 2015 un incremento del contributo economico italiano alle risorse ordinarie del Programma.
“UNDP ha un impatto geografico corrispondente al mondo multipolare, e un mandato che riflette la complessità delle sfide globali di oggi”, ha osservato il danese Mogens Lykketoft, Presidente dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, sottolineando che “un UNDP dinamico sarà e deve essere al centro di una risposta dinamica da parte del sistema di sviluppo ONU”, invitando così i presenti ad acquisire una maggiore capacità d’azione unitaria e a promuovere la responsabilità per l’impegno dello scorso anno.