Founded by Stefano Vaccara

Subscribe for only $6/Year
  • Login

Editor in Chief: Giampaolo Pioli

VNY La Voce di New York

The First Italian English Digital Daily in the US

English Editor: Grace Russo Bullaro

  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY La Voce di New York
No Result
View All Result
in
Onu
December 20, 2015
in
Onu
December 20, 2015
0

Clima, Siria con l’ONU sempre in ritardo, ma se quel Palazzo di Vetro fosse d’Acciaio…

Stefano VaccarabyStefano Vaccara
Sergey Lavrov, John Kerry e Staffan De Mistura alla conferenza stampa sulla risoluzione del Consiglio di Sicurezza per la Siria

Sergey Lavrov, John Kerry e Staffan De Mistura alla conferenza stampa sulla risoluzione del Consiglio di Sicurezza per la Siria

Time: 6 mins read

Alle Nazioni Unite questo Dicembre 2015 potrebbe essere ricordato come il mese in cui il peso internazionale del Palazzo di Vetro diventò improvvisamente d'acciaio. Nel giro di pochi giorni,  i diplomatici dell'ONU, con in testa il Segretario Generale Ban Ki-moon, appaiono come baciati dal tocco magico, dove tutto quello che vorrebbero avvenisse, non solo accade, ma, come per magia, anche velocemente e senza quei veti che bloccano la diplomazia onu. Potrebbe…

Nel giro di una settimana, Ban Ki-moon è potuto tornare con toni trionfanti dalla conferenza sul clima di Parigi, annunciando un accordo "storico" e trasmettendo il suo ottimismo per la sua "legacy" sull'ambiente anche durante la tradizionale conferenza stampa di fine anno. Che poi, sia stato un accordo al ribasso e, almeno per gli ambientalisti più convinti, non certo da mettersi a ballare dalla gioia, poco importa: per il Segretario Generale dell'ONU quell'accordo resuscita delle regole per salvare il pianeta dai cambiamenti climatici inflitti dall'uomo. 

Ban Ki Moon

Il Segretario Generale dell’ONU Ban Ki-moon durante la conferenza stampa di fine anno (Foto ONU / Amanda Voisard)

E poi, mentre anche per la Libia, Ban Ki moon poteva salutare questa settimana la firma tra le fazioni rivali di un accordo per la formazione di un governo nazionale  (che porterà probabilmente anche all'arrivo a Tripoli di una missione ONU guidata dall'Italia che aspetta una risoluzione del CdS),  ecco che al Palazzo di Vetro si teneva giovedì 17 dicembre, una storica riunione del Consiglio di Sicurezza contro il terrorismo islamista, in cui per la prima volta i ministri finanziari delle maggiori potenze si riunivano per far passare quella risoluzione che dovrebbe tagliare i finanziamenti verso lo Stato Islamico e anche le altre organizzazione terroristiche che, tra Iraq e Siria, fanno grandi affari sia commercializzando petrolio che le opere d'arte trafugate. 

Grandi sorrisi e ottimismo, dopo il voto unanime, alla conferenza stampa dei ministri finanziari Jacob Lew (USA), George Osborne (GB) e Michel Sapin (Francia), che si complimentavano per la "velocità" con cui questa risoluzione sarebbe stata concepita e votata, sottolineando come il pericolo ISIS (o Daesh, usando il termine finalmente negativo e che sta prendendo piede tra i diplomatici) abbia almeno un aspetto positivo, dopotutto: è stato capace di unire il Consiglio di Sicurezza… Già, velocità: in realtà la loro risoluzione contro gli "affari" con l'ISIS sarebbe potuta essere votata anche un anno fa, con la Russia che non chiedeva altro. Chissà perchè certi ritardi…

E infatti, il giorno dopo, ecco un altro colpo dal "Palazzo di Acciaio", con la risoluzione sul processo di pace in Siria, passata anche questa ad unanimità dopo che sulle ultime trattative che si erano svolte la mattina di venerdì al Lotte Palace New York Hotel (Perché fuori dall'ONU? Il breakfast del Palace sarà più buono…) si era più volte sfiorato il fallimento. Sulla questione dell'uscita di scena di Assad? No, quella sembra ormai superata. Un giorno, chissà, se ne andrà… Cioè la Russia di Putin e l'Iran hanno stravinto, per ora Assad non si tocca e nella risoluzione non c'e traccia di quando il simbolo del regime siriano (ricordiamolo, unico ufficialmente riconosciuto dalle Nazioni Unite come governo legittimo della Siria) debba andarsene. Addirittura potrebbe partecipare, almeno nella risoluzione approvata non lo esclude, alle elezioni che dovrebbero svolgersi tra 18 mesi.

Le divisioni che invece avrebbero potuto far crollare l'accordo sulla risoluzione, era su chi, tra la miriade di gruppi e gruppuscoli dell'opposizione, sarà ammesso a partecipare alle trattative di pace e chi invece ne dovrà restare escluso perché "terrorista". Non si è deciso ancora…

Il voto al Consiglio di Sicurezza di venerdì sulla Siria è stato anche questo storico, e infatti è stato presieduto dal Segretario di Stato John Kerry, che era al Palace Hotel con il suo collega Sergey Lavrov e un'altra dozzina di ministri degli esteri (tra cui l'italiano Paolo Gentiloni, gentile di nome e di fatto, perché poi si è curato di spiegare nei dettagli l'accordo ai giornalisti italiani, mentre la "ministra degli Esteri" dell'Europa, Federica Mogherini, che aveva annunciato una conferenza stampa al Palazzo di Vetro dove ormai l'attendevano un centinaio di giornalisti internazionali, l'ha cancellata dopo un'attesa durata quasi un'ora.)

https://link.brightcove.com/services/player/bcpid1722935254001/?bctid=4667937104001&autoStart=false&secureConnections=true&width=480&height=270

Finalmente una risoluzione del Consiglio di Sicurezza sulla Siria. Già, un successo. Il Palazzo ONU, alla fine del 2015, è finalmente d'acciaio?

Purtroppo, in questi episodi appena elencati, si rivede tutto quello che l'ONU potrebbe essere, e che invece non è. La risoluzione appena votata dal Consiglio di Sicurezza sulla Siria, così come quella del giorno prima sull'ISIS, semmai ci mostra ancora come le Nazioni Unite, che potrebbero essere lo strumento efficacissimo per preservare la pace e la sicurezza nel mondo, invece rimangono ostaggio dei paesi "più uguali" degli altri, quelle potenze che "accendono" e "spengono" la macchina blu della diplomazia Onu a loro piacimento. Leggendo la risoluzione votata venerdì, cosa si dovrebbe dire alle famiglie delle vittime degli ultimi 5 anni di guerra civile in Siria (oltre 250 mila morti!) che hanno atteso invano un segnale dal Consiglio di Sicurezza che potesse evitare la carneficina puntualmente avvenuta? Scaricare tutta la colpa alla Russia di Putin che ha più volte bloccato con la minaccia del veto il Consiglio? Davvero?

Veramente la risoluzione approvata venerdì,  la Russia l'avrebbe senza alcun problema accettata dall'inizio del conflitto. Ma Stati Uniti, con Francia e Gran Bretagna, hanno continuato per anni a imporre l'uscita di Assad. E mentre il Palazzo di Vetro rimaneva congelato, i siriani continuavo a morire o a fuggire. Ora che siamo arrivati ad oltre un quarto di milione di morti e 4 milioni di civili in fuga, finalmente arriva la risoluzione, ma con almeno 4 anni di ritardo. Evviva la prontezza del Consiglio di Sicurezza? 

CdS ONU

Il momento del voto di venerdì del Consiglio di Sicurezza sulla Siria (Foto ONU / Rick Bajornas)

Una giornata, quella di venerdì, che ha messo ancora una volta in mostra quanto le grandi potenze controllino cosa l'ONU possa fare e soprattutto quando restare a guardare.

Alla fine, gli attori principali della trattativa, John Kerry e Sergey Lavrov – guardandoli interagire si vede che si stimano – hanno finalmente detto basta. Si sussurra tra i corridoi del Palazzo di Vetro, che Kerry abbia dovuto affrontare l'opposizione di alti consiglieri della Casa Bianca e che abbia col suo "cedimento" fatto infuriare alcuni alleati, soprattuto i francesi, ma anche sauditi e turchi. Bastava ascoltare anche il tono del discorso al Consiglio di Sicurezza del ministro francese Laurent Fabius, che di solito dopo aver parlato al tavolo dei Quindici è tra i primi a correre ai microfoni dello stake out dei giornalisti per ribadire in francese le posizioni della Francia, e che questa volta, senza neanche ascoltare l'intervento della Cina, è andato via di corsa e senza rispondere ad una domanda. E anche se sembrerebbe che la Russia abbia avuto la risoluzione che avrebbe potuto votare anni fa, dalle parole di Lavrov in conferenza stampa, non c'e tanto da ben sperare: "Non sono ottimista" ha detto ai giornalisti sul processo di pace come ora dovrebbe svilupparsi. E infatti, ad essere realisti, fin dal cessate il fuoco, su come riuscire a farlo rispettare tra le miriadi di fazioni in lotta mentre si continuerà a bombardare l'ISIS, a come poi selezionare chi partecipa nella trattative di pace e chi invece verrà bollato "terrorista", ecco non si capisce come e chi potrebbe interrompere la guerra di tutti contro tutti. Quindi la risoluzione approvata venerdì arriva troppo tardi, è ormai inutile e impossibile da mettere in pratica?

https://link.brightcove.com/services/player/bcpid1722935254001/?bctid=4667802376001&autoStart=false&secureConnections=true&width=480&height=270

Accanto a Lavrov e Kerry, alla conferenza stampa finale, c'era un volto noto ai lettori de la VOCE e a tutti gli italiani che seguono le vicende del Palazzo di Vetro: Staffan De Mistura, il diplomatico italo-svedese, ormai specializzato nelle più difficili missioni ONU e per questo inviato speciale di Ban Ki-moon per la Siria, che gode della stima e fiducia di tutte le grandi potenze.  A De Mistura il Consiglio di sicurezza ha affidato proprio il compito di far attuare una risoluzione che in certi aspetti sembra illogica. "Ricordate la missione impossibile?" ha esordito così alla conferenza stampa De Mistura, ricordando come era stato definito il suo incarico ricevuto oltre un anno fa da Ban Ki-moon. "Ora diventa potenzialmente possibile". Quando la VOCE, alla fine della conferenza stampa, ha avvicinato De Mistura per fargli i complimenti e cercare di capire quanto il pessimismo di Lavrov fosse giustificato, lui sorridendo ci ha risposto: "Ripeto, la missione da impossibile ora diventa possibile, però non facciamoci illusioni, è ancora tutta in salita". 

Share on FacebookShare on Twitter
Stefano Vaccara

Stefano Vaccara

Sono nato e cresciuto in Sicilia, la chiave di tutto secondo un romantico tedesco. Infanzia rincorrendo un pallone dai Salesiani e liceo a Palermo, laurea a Siena, master a Boston. L'incontro col giornalismo avviene in America, per Il Giornale di Montanelli, poi tanti anni ad America Oggi e il mio weekly USItalia. Vivo a New York con la mia famiglia americana e dal Palazzo di Vetro ho raccontato l’ONU per Radio Radicale. Amo insegnare: prima downtown, alla New School, ora nel Bronx, al Lehman College della CUNY. Alle verità comode non ci credo e così ho scritto Carlos Marcello: The Man Behind the JFK Assassination (Enigma Books 2013 e 2015). Ho fondato e diretto (2013-gennaio 2023) La VOCE di New York, convinto che la chiave di tutto sia l’incontro fra "liberty & beauty" e con cui ho vinto il Premio Amerigo 2018. I’m Sicilian, born in Mazara del Vallo and raised in Palermo. I studied history in Siena and went to graduate school at Boston University. While in school, I started to write for Il Giornale di Montanelli. I then got a full-time job for America Oggi and moved to New York City. My dream was to create a totally independent Italian paper in New York to be read all over the world: I finally founded La VOCE di New York. In 2018 I won the "Amerigo Award". I’m a journalist, but I’m also a teacher. I love both. I cover the United Nations, and I correspond from the UN for Radio Radicale in Rome. I teach Media Studies and also a course on the Mafia, not Hollywood style but the real one, at Lehman College, CUNY. I don't believe in "comfortable truth" and so I wrote the book "Carlos Marcello: The Man Behind the JFK Assassination" (Enigma Books 2013 e 2015). I love cooking for my family. My favorite dish: spaghetti con le vongole.

DELLO STESSO AUTORE

Addio, Francesco: il Papa che indicò chi poteva ancora salvare il mondo

Addio, Francesco: il Papa che indicò chi poteva ancora salvare il mondo

byStefano Vaccara
Timothy Snyder sui pericoli per la democrazia nell’epoca dell’“Oracolo” Trump

Timothy Snyder sui pericoli per la democrazia nell’epoca dell’“Oracolo” Trump

byStefano Vaccara

A PROPOSITO DI...

Tags: Ban Ki-moonclimaConsiglio di SicurezzaDe MisturaISISKerryLavrovNazioni UniteOnuSiria
Previous Post

Scalia, l’università e gli afro-americani

Next Post

Fantasticherie italiane a Valenciennes

DELLO STESSO AUTORE

Il “Doge” di Guterres: l’ONU si prepara alla tempesta Trump

Il “Doge” di Guterres: l’ONU si prepara alla tempesta Trump

byStefano Vaccara
Nel 2025 le Nazioni Unite compiono 80 anni: speriamo che se la cavino

Nel 2025 le Nazioni Unite compiono 80 anni: speriamo che se la cavino

byStefano Vaccara

Latest News

Koyo Kouoh / Ansa

Koyo Kouoh, the Curator of the Upcoming Venice Biennale, Dies at 57

byGrazia Abbate
Koyo Kouoh, scomparsa a 57 anni la curatrice della prossima Biennale di Venezia

Koyo Kouoh, scomparsa a 57 anni la curatrice della prossima Biennale di Venezia

byGrazia Abbate

New York

Chiara Arrigoni, autrice di Pelle, testo selezionato per il programma di mentorship di In Scena! 2025 a New York – ph. courtesy dell’artista

“Pelle”, il reading di Chiara Arrigoni a New York per In Scena! 2025

byMonica Straniero
While Adams Trusts Lawsuits to Bring Funds Back to NY, Trump Defies Judges

Adams-Trump faccia a faccia alla Casa Bianca per fondi federali

byFederica Farina

Italiany

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

byAndrea Zaghi
Da sinistra: Elvira Raviele (Ministero delle Imprese e del Made in Italy), Fabrizio Di Michele (Console Generale d’Italia a New York), Maurizio Marinella, Luigi Liberti (Direttore Patrimonio Italiano TV), Mariangela Zappia (Ambasciatrice italiana a Washington), e Diego Puricelli Guerra (Preside Istituto Bernini De Sanctis di Napoli)

Marinella a New York: l’eleganza del Made in Italy all’Istituto Italiano di Cultura

byMonica Straniero
Next Post
Richard Gere (Ph: Matteo Nardone)

Franny, di Andrew Renzi, forse un flop da botteghino

La Voce di New York

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli   |   English Editor: Grace Russo Bullaro   |   Founded by Stefano Vaccara

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli
—
English Editor: Grace Russo Bullaro
—
Founded by Stefano Vaccara

  • New York
    • Eventi a New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Voto Estero
    • Economia
    • First Amendment
  • People
    • Nuovo Mondo
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
    • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
  • Travel
    • Italia
  • Mediterraneo
  • English
  • Search/Archive
  • About us
    • Editorial Staff
    • President
    • Administration
    • Advertising

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025 — La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017
Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025
La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017

Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
No Result
View All Result
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Economia
    • First Amendment
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
    • Cucina Italiana
  • Travel
    • Italia
  • Video
  • English
    • Arts
    • Business
    • Entertainment
    • Food & Wine
    • Letters
    • Lifestyles
    • Mediterranean
    • New York
    • News
  • Subscribe for only $6/Year

© 2016/2022 VNY Media La Voce di New York

Are you sure want to unlock this post?
Unlock left : 0
Are you sure want to cancel subscription?