I cambiamenti climatici potranno anche essere una delle sfide più grandi che l’umanità sia stata chiamata ad affrontare, ma per contrastarli servono (anche) piccole azioni. Questo il messaggio che Christiana Figueres, Executive Secretary della UN Framework Convention on Climate Change (UNFCCC) ha voluto lanciare martedì mattina presentando l’iniziativa Climate Neutral Now al Palazzo di Vetro dell’ONU.
Il progetto, che viene presentato all’interno della Climate Week NYC e in anticipazione del Summit sullo Sviluppo Sostenibile in programma all’ONU alla fine della settimana in corso, mira a responsabilizzare e coinvolgere aziende, istituzioni e privati cittadini nella lotta ai cambiamenti climatici.
Climate Neutral Now è una piattaforma online sulla quale ognuno può azzerare le proprie emissioni di gas serra acquistando crediti verdi che sono di fatto contributi economici a progetti di sostenibilità ambientale in giro per il mondo. Il sistema sviluppato dall’UNFCCC calcola l’impronta ecologica di ogni utente, misurata in tonnellate di anidride carbonica prodotte, e attribuisce un costo alle emissioni; investendo quella cifra, l’utente si assicura la neutralità per un dato periodo di tempo. Sulla base delle proprie abitudini quotidiane e dei propri piani per il futuro, l’utente può fare una previsione della quantità di anidride carbonica che emetterà nel corso dell’intera vita e accumulare un saldo positivo da spendere negli anni a venire.
Christiana Figueres, ad esempio, ha acquistato crediti sufficienti ad azzerare l’impronta ecologica dell’intero arco della vita sua e dei membri della sua famiglia. Una sorta di indulgenza plenaria ambientale. “Tutti possono farlo – ha detto Figueres – il sistema è semplice e accessibile a chiunque. Multinazionali, istituzioni e singoli individui possono diventare a emissioni zero. Non c’è più nessuna scusa per non farlo”.
L’utente ha la possibilità di compensare le proprie emissioni scegliendo di dare il proprio contributo a progetti a sua scelta, contribuendo allo sviluppo sostenibile dell’umanità in varie aree del mondo, investendo in progetti certificati UN.
Il meccanismo alla base di Climate Neutral Now è noto come CDM (Clean Development Mechanism) ed è da tempo riconosciuto come schema internazionale di investimento e credito ambientale, per lo scambio di emissioni e la compensazione da parte delle nazioni industrializzate. Di fatto si tratta di una sorta di borsa delle emissioni, all’interno della quale i prezzi vengono stabiliti secondo le oscillazioni del mercato (energetico, ma non solo) e in relazione alle regolamentazioni internazionali. “Al momento il prezzo [sulla piattaforma Carbon Neutral Now] è ridicolo: proprio stamattina chiedevo al mio assistente a quanto siamo. Siamo a un dollaro a tonnellata. Un dollaro e puoi neutralizzare una tonnellata delle tue emissioni. Chiunque può permetterselo e, stimando un po’ in eccesso le proprie emissioni, essere generoso nella compensazione” ha detto Figueres, sottolineando che la soluzione ai cambiamenti climatici richiede una risposta da parte di ognuno di noi.
Il meccanismo della compensazione è considerato una strategia ponte nell’ottica dello sviluppo di un’economia sempre più sostenibile, basata su energie pulite e sulla conservazione delle risorse naturali. E questo stesso meccanismo sarà centrale nella discussione che si terrà a Parigi in occasione della COP21 per il raggiungimento di un accordo internazionale sui cambiamenti climatici. “Il nuovo accordo globale che sarà firmato a Parigi il prossimo dicembre alla COP21 – ha detto ancora Figueres – dovrà essere un trampolino di lancio per il futuro e richiederà azioni concrete oggi e domani, e tutti devono essere coinvolti, dai governi e le aziende fino alle città, le regioni e gli individui”.
Molte le aziende che hanno già intrapreso il percorso verso le emissioni zero. Tra queste Microsoft che ha partecipato alla presentazione del progetto al Palazzo di Vetro con Rob Bernard, Chief Environmental Strategist: “[Questa nuova piattaforma] ha il pregio della semplicità. Non è più necessario cha sia una grande azienda come Microsoft a progettare una propria strategia, con questo sistema oggi la [compensazione] è accessibile a qualsiasi azienda e qualsiasi individuo”.
Da parte sua, l’ONU sta cercando di fare la sua parte, come ha spiegato Janos Pasztor, UN Assistant Secretary-General per i cambiamenti climatici: “ Il segretario generale si è impegnato a compensare interamente i suoi viaggi e quelli del suo entourage per i prossimi cinque anni. Questa è una decisione che è già stata presa”. Le Nazioni Unite puntano ad arrivare all’obiettivo emissioni zero entro il 2020, un target che tuttavia Figueres ha criticato come ben poco ambizioso, invitando Pasztor ad organizzare al più presto un incontro per definire una strategia che porti l’ONU a risultati più immediati. Perché se è vero che ognuno deve fare la sua parte, dare il buon esempio è importante. E se l’esempio non lo danno le Nazioni Unite…