Il danese Mogens Lykketoft sarà il nuovo Presidente della settantesima assemblea generale dell’Onu, che si aprirà ufficialmente il prossimo 15 settembre, e succederà all'ugandese Sam Kutesa, il quale ricopre la carica di massimo esponente dell’Assemblea dal 16 settembre 2014. Lykketoft, uno dei più importanti politici europei, nonché Presidente del Folketing, il parlamento della Danimarca, è stato eletto lunedì all’unanimità dai 193 membri delle Nazioni Unite.

Sebastiano Cardi
E anche per l'Italia ieri dall'ONU ci sono state novità importanti: è stato nominato come vice-presidente dell'Assemblea Generale l’ambasciatore Sebastiano Cardi, rappresentante permanente dell’Italia presso le Nazioni Unite a New York dal 19 luglio 2013: un egregio attestato di stima e fiducia a livello internazionale per l'Italia e Cardi, data anche la sua esperienza ultratrentennale per quanto concerne la politica estera. Il diplomatico italiano ha dichiarato di voler valorizzare “ il legame che unisce l’Italia all’ONU, il quale rappresenta da sempre uno dei pilastri della nostra politica estera.”.
Lykketoft, dopo aver dichiarato di essere estremamente onorato nel ricoprire uno degli incarichi più rilevanti a livello internazionale, ha subito precisato che, in linea con i propositi degli ‘Obiettivi di sviluppo del Millennio’, il suo mandato sarà contraddistinto dalla volontà di costruire una società internazionale più equa e stabile a livello politico. “ Il mio obiettivo – ha proseguito il futuro Presidente – è quello di cercare risultati pragmatici e orientati all’azione che possano fornire utili indicazioni per la cooperazione di tutti, partendo dalle Nazioni Unite per arrivare alla società civile e al settore privato”.
Fra le priorità di Lykketoft vi sono le questioni relative al cambiamento climatico, da sempre tema di notevole importanza nell’agenda dell’ONU, e quella riguardante la crescita sostenibile, che fra i suoi cardini annovera la lotta contro la povertà nel mondo; altresì essenziale è il tema dei diritti umani, troppo spesso violati, o addirittura non riconosciuti, in numerosi Paesi.
“Chi prende le decisioni oggi, deve capire che è arrivato il momento di agire per il bene delle generazioni future. Dovremo trovare il modo di incentivare il più possibile la crescita sostenibile, che ci permetta di diminuire la distanza fra i popoli più ricchi e quelli più poveri e consegnare a tutti un accesso più equo alle risorse a livello globale”.
Proprio La VOCE di New York, allo stake out con i giornalisti fuori dalla AG (nel video dal minuto 10:20) ha chiesto al futuro presidente dell'Assemblea Generale se pensasse che le recenti prese di posizione sull'ambiente e lo sviluppo sostenibile di Papa Francesco e la sua successiva visita alle Nazioni Unite di Settembre potranno dare una ulteriore spinta verso il raggiungimento degli obiettivi dell'ONU. "Le dichiarazioni del papa sull'ambiente sono state molto interessanti e incoraggianti. Spero che serviranno da supporto strumentale per la comprensione sullo sviluppo sostenibile e per le decisioni che dobbiamo prendere e anche per come metterle in pratica. La Chiesa Cattolica stata constante nel richiamare il mondo riguardo a queste importanti decisioni da prendere".
La VOCE ha chiesto anche a Lykketoft quale sara' lo stile della sua leadership, di solito i presidenti dell'AG lavorano tanto ma tenendo un profilo piuttosto basso… "A questa domanda" ha detto ridendo il futuro presidente dell'AG, "non saprei come rispondere. Direi che sarete voi, durante la mia carica, a dover giudicare che stile avrò".
A Lykketoft è stato chiesto anche se sotto la sua presidenza l'Assemblea Generale avrà un peso in più nella scelta del nuovo segretario generale dell'ONU, dato che finora sono stati sempre i membri permanenti del Consiglio di Sicurezza a selezionarlo. "E' ancora presto per poter dire cosa staimo cercando di fare, posso soltanto dire che stiamo studiando un modo che l'AG venga più coinvolta nella selezione dei candidati, c'è stata da parte degli stati membri questa richiesta e ci lavoreremo".
Sono stati numerosi gli attestati di stima ricevuti da Lykketoft per l’incarico ricevuto e fra essi vi erano anche quelli del Segretario Generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, il quale, dopo aver elogiato l’encomiabile carriera del politico danese, ha affermato che “l’elezione del Presidente dell'Assemblea è un fatto che avviene annualmente ma in questo momento abbiamo un’incredibile opportunità di modellare al meglio la storia dei prossimi anni. La nomina di Lykketoft è qualcosa di estremamente positivo, non potevamo avere un leader migliore di lui”.
Ban Ki-moon ha poi ricordato che in concomitanza con l’imminente 70° anniversario della fondazione dell’ONU (Lykketoft è nato proprio nellàanno di fondazione delle Nazioni Unite, un vero e proprio destino…) l’impegno a livello internazionale deve essere massimo per raggiungere tutti gli scopi prefissati.
Dopo la nomina del nuovo leader dell’Assemblea Generale, è intervenuto anche l’attuale Presidente, Sam Kutesa, che ha sottolineato il fondamentale lavoro che tutti gli Stati membri dovranno svolgere in questi mesi, soprattutto in relazione ai progetti del post-2015 e all’accordo da siglare a Parigi nel mese di dicembre riguardo il clima e l’ambiente.
Concludendo il suo breve discorso, Sam Kutesa, rivolgendosi ai presenti, ha asserito che “il mio lavoro come Presidente della sessantanovesima sessione dell’Assemblea Generale non è ancora finito. C’è ancora molto su cui discutere e da fare. Il prossimo mese si terrà ad Addis Abeba la Terza Conferenza Internazionale sul finanziamento dello Sviluppo e ciò segnerà un ulteriore momento cruciale per la situazione internazionale”.