E alla fine Papa Francesco fa onore al suo nome. Il primo pontificato chiaramente ispirato alla filosofia di vita del poverello di Assisi non poteva non tradursi in un chiaro impegno a sostegno dell'ambiente e dell'ecosistema terrestre sempre più minacciato dal consumismo e dal materialismo che caratterizza i nostri tempi.
Martedì scorso il Papa ha incontrato il Segretario Generale dell'ONU Ban Ki-moon in visita in Italia e quello dell'ambiente é stato proprio l'argomento principale affrontato dai due.
Nel corso dell'incontro, Ban ha detto di attendere con grande interesse la pubblicazione dell'annunciata enciclica papale che verterà proprio sui mutamenti climatici in atto e sui pericoli esercitati dall'Effetto Serra sulla biosfera terrestre. L'incontro tra il Segretario Generale e Bergoglio é avvenuto ai margini di un seminario organizzato dalla Pontificia Accademia delle Scienze intitolato "Proteggere la Terra; Elevare l'umanità" che ha esplorato la dimensione morale del problema dei cambiamenti climatici e della sostenibilità.
I due statisti hanno affrontato anche altre questioni di attualità come quella del traffico dei migranti, delle disparità sociali e della situazione nel Sudan Meridionale ma quello delle questioni climatiche é l'argomento che é restato fermamente al centro dei colloqui proprio in vista dell'enciclica papale che avrà valore di indirizzo dottrinale per i cattolici di tutto il mondo.
L'incontro tra Papa Francesco e Ban Ki-moon costituisce il preludio ad una sinergia di sforzi tra la Chiesa cattolica e le Nazioni Unite in vista del vertice di Parigi sull'ambiente programmato per dicembre e sponsorizzato proprio dall'ONU in cui, per la prima volta, si chiederà ai paesi membri di adottare misure stringenti e vincolanti per limitare le emissioni dei gas che contribuiscono all'Effetto Serra.
Proprio questo ha messo in allarme la Destra conservatrice americana che, stando ad un articolo pubblicato in settimana dal New York Times, non gradisce affatto l'atteggiamento ambientalista che Papa Francesco ha dimostrato sin dall'inizio del suo pontificato.
Fino a quando il Papa si limitava ad esternare generici inviti al rispetto dell'ambiente, i suoi pronunciamenti non hanno fatto troppo scalpore. Ma con l'arrivo dell'enciclica che annuncia una vera e propria direttiva dottrinale della chiesa cattolica ai suoi fedeli, alcuni esponenti del movimento conservatore americano hanno visto con preoccupazione il sostegno di Roma per un problema che essi continuano a negare.
Il punto centrale del seminario conclusosi in Vaticano ha analizzato in particolare l'effetto che i cambiamenti ambientali potrebbe avere su quelle comunità più indigenti del pianeta.
Povertà e ambiente: due cause che sono tradizionalmente agli antipodi degli interessi socio-politici della Destra americana.
A peggiorare ulteriormente le cose, si aggiunge il fatto che il Vaticano ha in programma di diffondere il messaggio dell'enciclica in maniera capillare sul territorio americano, con una campagna di sensibilizzazione dell'opinione pubblica della durata di ben dodici settimane gestita da alcuni vescovi locali. Sempre stando alle affermazioni del New York Times, la fase di preparazione ha già prodotto un meeting tra alcuni esponenti del Vaticano e Gina McCarthy, la responsabile dell'Environmental Protection Agency, l'agenzia federale americana preposta alla tutela ambientale.
Le risposte dei conservatori, che già in passato avevano considerato poco gradite alcune posizioni del papa, non si sono fatte attendere: "Il Santo Padre si sta lasciando sviare dai pronunciamenti di 'esperti' vicini alle Nazioni Unite le cui opinioni si sono dimostrate sbagliate in passato" ha dichiarato Jospeph Bast presidente dell'Heartland Institute, un think tank conservatore finanziato dai fratelli Koch, i due magnati dell'industria chimica americana che si oppongono da sempre ad ogni politica di tutela ambientale. "Sono sicuro che il Papa sia ben intenzionato ma, a sua insaputa, il pontefice sta facendo un grave disservizio ai fedeli ponendo la sua autorità al servizio di un'organizzazione come le Nazioni Unite".
Come se non bastasse durante la viaggio papale in America fissato per il prossimo settembre lo Speaker della Camera dei Deputati, il repubblicano John Boehner, ha invitato Bergoglio a parlare davanti al Congresso degli Stati Uniti in cui il trenta per cento dei rappresentanti é costituito da cattolici e questo invito é stato visto da più parti come un grosso errore tattico da parte di Boehner, proprio perché il Papa potrebbe mettere in serio imbarazzo l'intero contingente repubblicano con i suoi moniti in materia ambientale.
Timothy Wirth, vicepresidente della United Nations Foundations ha dichiarato senza mezzi termini che: "Non si é mai visto un Papa fare una cosa del genere. La sua influenza sulle questioni ambientali é vastissima e tutto ciò che farà e dirà, avrà inevitabilmente un effetto enorme sui governi di tutti quei paesi con un gran numero di cattolici".
E proprio in vista di ciò, i conservatori americani stanno iniziando già da ora ad affilare le proprie armi.