Esplode la protesta dei dipendenti civili italiani delle basi militari statunitensi. Tra giovedì e venerdì, saranno oltre quattromila le persone che aderiranno allo sciopero indetto dalle organizzazioni sindacali i Fisascat Cisl e Uiltucs, che interesserà le città di Napoli, Gricignano di Aversa, Vicenza, Pisa, Sigonella ed Aviano.
Alla base della protesta dei dipendenti civili vi è il mancato rinnovo del contratto nazionale di lavoro, scaduto il 30 ottobre 2021. Nella giornata di oggi, lo sciopero ha visto protagonisti il personale delle basi dell’Aviazione, dell’Esercito e dall’AA.FF. Domani, invece, toccherà ai dipendenti della Marina e dalla Navy-Exchange.
«Il ricorso allo sciopero si è reso necessario a fronte della condotta assunta dalla JCPC, la commissione americana composta dai rappresentanti di Marina, Aviazione ed Esercito», ha dichiarato Gennaro Di Micco, portavoce Fisascat Cisl della base USA Navy di Napoli, «in questo modo cercheremo di contestare il rifiuto da parte di quest’ultima a riaprire il confronto per il rinnovo del contratto, al fine di ricreare soluzioni condivisibili, sia sulla parte economica che normativa. Gli americani intenderebbero addirittura peggiorare il contratto del 2021, inserendo delle modifiche sul comporto della malattia e rigettando tutte le richieste oggetto della piattaforma rivendicativa sindacale».
Di Micco si è inoltre soffermato sulla situazione interna alla base napoletana, spiegando: «La vertenza si inasprisce sul livello locale, con altre possibili tensioni all’orizzonte. Le OOSS della base Navy partenopea, infatti, denunciano la perdita di posizioni di lavoro italiane a vantaggio di quelle americane, lamentando una disparità di inquadramento tra statunitensi ed italiani, nonché comportamenti antisindacali attuati da parte della dirigenza americana del settore NAVEX di Gricignano di Aversa».
Mentre i dipendenti civili delle basi statunitensi, dunque, danno il via al loro sciopero ed ai vari sit-in, i sindacati hanno individuato tre macro-tematiche di intervento: un nuovo inquadramento del personale, con il superamento della discriminazione tra italiani ed americani, il miglioramento delle condizioni economiche, con l’introduzione di misure di welfare riservate ai lavoratori, ed un miglioramento delle relazioni sindacali.