Non ce l’ha fatta a vincere stavolta, Roberto Maroni. L’ex segretario della Lega Nord e due volte ministro dell’Interno nei governi Berlusconi si è spento stamattina nella sua abitazione di Lozza, nel Varesotto, non lontano da dove era nato il 15 marzo 1955.
Sposato, due figli, laureato in giurisprudenza, avvocato, era stato responsabile dell’ ufficio legale della sede italiana di una multinazionale statunitense. Tifoso sfegatato del Milan, Maroni aveva anche la passione per la musica e suonava il sassofono in una band. Considerato il braccio destro di Bossi e la ‘mamma’ della Lega, Maroni aveva fatto parte della Lega Lombarda dalla sua fondazione e fino al 2021, quando ha scoperto la malattia che lo ha condotto alla morte.
“Grande segretario, super ministro, ottimo governatore, leghista sempre e per sempre. Buon vento Roberto”. Lo ricorda così sui social il leader della Lega Matteo Salvini.
“Questa notte alle ore 4 il nostro caro Bobo ci ha lasciati. A chi gli chiedeva come stava, anche negli ultimi istanti, ha sempre risposto: ‘Bene’. Eri così Bobo, un inguaribile ottimista. Sei stato un grande marito, padre e amico”. Così recita invece il comunicato della famiglia sulla sua pagina Facebook la morte dell’ex ministro.