Finalmente il buon senso è prevalso sul pregiudizio. Ho vinto una battaglia, ma non la guerra. Da anni, tento invano di convincere sindaci e prelati d’intitolare un parco giochi a un piccolo martire italiano, assassinato dalla bieca violenza mafiosa. Sì rispondono alle mie missive, decantando plauso per la mia richiesta. Ma poi il nulla: spariscono.
Solo il consigliere comunale, Renato Rizz, del comune di San Pietro in Casale, ha accolto il mio invito. E dopo ben 4 anni di lavoro insieme, il 21 marzo 2021 il sindaco della città di San Pietro in Casale – provincia di Bologna – ha di fatto intitolato un parco a Giuseppe Di Matteo. Chi era Giuseppe? Era un innocente bambino che ebbe la colpa d’essere figlio di un uomo d’onore di Cosa nostra: Santino Di Matteo.
Santino Di Matteo fu uno degli autori della strage di Capaci che noi della DIA catturammo, insieme ad Antonino Gioè e Gioacchino La Barbera. Quest’ultimo si pentì in contemporanea a Di Matteo, mentre Gioè si suicidò in carcere. Noi della DIA avevamo in consegna il duo Di Matteo-La Barbera. Il bambino Giuseppe Matteo fu rapito alla fine del 1993 da mafiosi travestiti da poliziotti. E quando giunse la notizia io mi trovavo col padre a Roma.

Poi conducemmo a Palermo le ricerche per rintracciare la prigione di Giuseppe. Non ci riuscimmo. Infatti dopo quasi 800 giorni di prigionia Giuseppe fu ucciso e sciolto nell’acido. Come si evince dal video, il mafioso Giovanni Brusca – colui che pigiò il telecomando della strage di Capaci – con una telefonata diede ordine di uccidere Giuseppe e avrebbe detto ai carcerieri “ammazzati u canuzzu” (uccidete il cagnolino).
Io continuerò la mia battaglia, perchè nei confronti di Giuseppe Di Matteo siamo tutti debitori e pertanto merita di essere sempre ricordato proprio nei parchi giochi per bambini. I coetanei di Giuseppe, così come gli adulti, devono conoscere il martirio di un bambino innocente. Gli uomini che seppelliscono il proprio passato, non saranno uomini del futuro ed io non posso permettermi di dimenticare.
Una candela può illuminare una stanza, ma il sorriso di un bambino illumina il Mondo. E noi, Giuseppe, tentiamo di illuminarlo col tuo sorriso, mentre eri a cavallo. Riposa in pace.