A poche ore dalle minacciose dichiarazioni del presidente russo Vladimir Putin, la Finlandia ha deciso di rafforzare la cooperazione militare con Washington firmando un accordo bilaterale in materia di difesa.
L’intesa tra i due Paesi NATO, sottoscritta lunedì a Washington dal ministro della Difesa finlandese Antti Häkkänen (NCP) e dal segretario di Stato USA Antony Blinken (alla presenza della ministra della Difesa finlandese Elina Valtonen), formalizza legami più stretti tra Helsinki e Washington, che comprende l’addestramento congiunto delle forze e l’interoperabilità militare.
“La Finlandia sta già dando contributi significativi all’alleanza, sta condividendo competenze tecniche, ospitando e partecipando alle esercitazioni militari della NATO, oltre ad aver raggiunto e superato l’obiettivo dell’Alleanza di spendere il due per cento del Pil per la difesa”, ha dichiarato Blinken.
Il capo-diplomatico USA ha aggiunto che la Finlandia “conosce quasi meglio di chiunque altro la posta in gioco per l’Ucraina”. “Nel 1939, anche i finlandesi hanno affrontato l’invasione russa e hanno dimostrato che una nazione libera può opporre una resistenza incredibilmente potente e resistente”, ha affermato. “Gli autocrati che cercano di ridisegnare con la forza i confini di una nazione quasi certamente non si fermeranno qui”.
Il riferimento è alla sconfitta finlandese nella Guerra d’inverno combattuta nel 1939 contro l’URSS di Iosif Stalin – che in quel conflitto privò il Paese scandinavo di circa il 10% del suo territorio.
La firma dell’accordo arriva poche ore dopo che Putin, in un’intervista rilasciata domenica alla TV di Stato, ha accusato l’Occidente di aver “trascinato” la Finlandia nella NATO dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, annunciando contromisure quali la creazione di un nuovo distretto militare vicino al confine russo-finlandese.
Hakkanen ha definito l’accordo con Washington “un forte segnale dell’impegno degli Stati Uniti per la difesa della Finlandia e di tutto il Nord Europa”.
Il ministro è poi tornato ad auspicarsi un rapido ingresso della Svezia nell’Alleanza Atlantica. La candidatura di Stoccolma – presentata contemporaneamente a quella di Helsinki all’indomani dell’aggressione russa – è stata finora ostacolata dalla Turchia, che chiede concessioni militari a Washington e vuole che il Paese nord-europeo rinneghi l’ospitalità ai militanti curdi.