Tre ostaggi – tra cui un bambino di appena 10 mesi – sarebbero stati uccisi nel corso di un bombardamento delle truppe israeliane a Gaza prima dell’entrata in vigore del cessate il fuoco. A sostenerlo, senza offrire alcuna prova, sono state le Brigate Al-Qassam, ramo militare di Hamas.
Le vittime sarebbero Kfir Bibas – il più giovane prigioniero nelle mani del gruppo palestinese -, il fratellino di 4 anni Ariel, e la loro madre Shiri Silberman-Bibas.
All’inizio della settimana le Forze di Difesa Israeliane (IDF) avevano dichiarato di ritenere che Kfir e suo fratello fossero stati trasferiti a Khan Younis e si trovassero sotto la custodia del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, una milizia islamista differente rispetto ad Hamas. Appena qualche ore fa, martedì, la zia di Kfir aveva lanciato un appello pubblico per il suo rilascio dalla prigionia.
Tutto questo mentre 14 ostaggi, 10 israeliani e 4 thailandesi, sono stati consegnati da Hamas alla Croce rossa nella striscia di Gaza. I 10 israeliani rilasciati, tra i quali c’è anche una donna con cittadinanza americana, sono: Raz Ben Ami, Yarden Roman, Liat Atzili, Moran Stela Yanai, Liam Or, Itay Regev, Ofir Engel, Amit Shani, Gali Tarshansky e Raaya Rotem.
La notizia arriva mentre si avvicina la deadline per la tregua tra Israele e Hamas, inizialmente fissata a lunedì e in seguito estesa fino a tutta la giornata di mercoledì. Le due parti, complice la mediazione di Egitto, Qatar e Stati Uniti, sarebbero vicine ad estendere il cessate il fuoco fino a un massimo di altri 10 giorni – a condizione che Hamas continui a rilasciare almeno 10 ostaggi al giorno e che lo Stato ebraico faccia altrettanto, liberando tre prigionieri palestinesi per ogni ostaggio.
Diaa Rashwan, capo dei servizi di informazione egiziani, ha dichiarato che i negoziati per estendere il cessate il fuoco hanno fatto progressi e che è “molto probabile” che nel corso di mercoledì venga annunciata un’altra proroga. Nel corso della giornata, le Brigate Al Qassam hanno annunciato di aver liberato due donne con cittadinanza russa.
Circa 160 ostaggi, tra cui quattro minori e dieci anziani, sarebbero ancora detenuti a Gaza, secondo i numeri approssimativi comunicati mercoledì dalle autorità israeliane. Un numero che consentirebbe teoricamente di mantenere l’attuale cessate il fuoco per altre due settimane.
Sinora l’accordo ha permesso il rilascio di 60 israeliani (58 detenuti da Hamas e due dalla Jihad islamica), mentre accordi separati hanno rimesso in libertà altri tre ostaggi – un filippino, un tailandese e un russo-israeliano. Quattro ostaggi erano già stati liberati da Hamas prima del cessate il fuoco, mentre uno era stato salvato dalle forze israeliane.
“Stiamo facendo tutto il possibile per liberare gli ostaggi. Nulla è confermato finché non è confermato”, ha dichiarato mercoledì il portavoce del Governo israeliano Eylon Levy ai giornalisti. “Stiamo parlando di negoziati molto delicati in cui sono in gioco vite umane”.
Mercoledì mattina Hamas ha pubblicato una lista di 15 donne e 15 adolescenti palestinesi da rilasciare dalle carceri israeliane in cambio degli ostaggi israeliani. Per la prima volta dall’inizio della tregua, inoltre, l’elenco dei palestinesi da liberare ha compreso anche palestinesi residenti in Israele e nei territori occupati (Cisgiordania in primis).

Il Segretario di Stato USA Antony Blinken, che questa settimana tornerà in Medio Oriente per la quarta volta dallo scoppio del conflitto, ha dichiarato che Washington auspica un’estensione che consenta uno scambio di detenuti e la consegna di maggiori aiuti umanitari a Gaza.
Il capo della diplomazia statunitense, che attualmente si trova a Bruxelles per la ministeriale NATO, ha aggiunto che si confronterà con le sue controparti israeliane per discutere degli accordi post-bellici relativi alla governance di Gaza.
L’obiettivo dichiarato di Tel Aviv è quello di smantellare Hamas e i suoi alleati ed estirpare il loro dominio sulla Striscia di Gaza una volta terminata la valenza temporale della tregua. Nonostante più di 13.300 morti palestinesi (dati del ministero della Sanità di Gaza) e la distruzione campale di ampie porzioni del nord della Striscia, Hamas sembra peraltro avere ancora saldamente il controllo sull’enclave conquistata manu militari 16 anni fa.
Un video emerso nelle scorse ore intanto accusa le truppe israeliane di aver costretto il personale medico dell’ospedale pediatrico Al-Nasr di Gaza a privare delle cure cinque neonati palestinesi prematuri. I cinque neonati sono stati trovati “morti e in stato di decomposizione” nell’ospedale Al-Nasr dopo essere rimasti soli per tre settimane, in quella che secondo Euro-Med Human Rights Monitor chiama un crimine contro l’umanità.
Kfir Bibas, 10 months. Kidnapped by hamas. Bring him home. pic.twitter.com/PZnz0LysyU
— Ben Savage (@BenSavage) November 23, 2023
L’amministrazione Biden è da giorni in pressing su Israele affinché lo Stato ebraico conduca i suoi raid aerei con molta più precisione quando riprenderà l’offensiva, soprattutto nel affollato sud.
Il premier Benjamin Netanyahu è però tornato a promettere che il conflitto proseguirà fino all’annientamento totale di Hamas. “Non c’è modo di non tornare a combattere fino alla fine. Questa è la mia politica, l’intero gabinetto la sostiene, l’intero governo la sostiene, i soldati la sostengono, il popolo la sostiene – questo è esattamente ciò che faremo”, ha detto in una dichiarazione.