Con una maggioranza di 5-4, martedì la Corte Suprema degli Stati Uniti ha deciso di prolungare temporaneamente la validità del cosiddetto Title 42 – nonostante la Casa Bianca ne avesse chiesto la rimozione appena pochi giorni fa.
I Justices federali hanno accolto le tesi avanzate dai giuristi repubblicani. A febbraio verranno perciò ascoltate le argomentazioni di 19 Stati GOP contrari alla fine della misura, che ha finora consentito di espellere più di 2,4 milioni di migranti che volevano entrare negli Stati Uniti.
Il Title 42 – introdotto durante la presidenza di Donald Trump – consente infatti agli agenti di protezione delle frontiere di espellere i migranti senza revisione legale in Messico o nei loro Paesi d’origine, ufficialmente per prevenire la diffusione del COVID-19 nelle strutture di detenzione. Da quando la regola è stata istituita, decine di migliaia di migranti si sono accampati nelle città di confine in attesa che le loro richieste di asilo negli Stati Uniti venissero esaminate.
La decisione della Corte è stata presa dalla maggioranza conservatrice, da cui si sono però sfilati non solo i tre giudici liberali, ma anche il conservatore Neil Gorsuch. “L’attuale crisi al confine non è una crisi di COVID”, ha scritto Gorsuch nella sua dissenting opinion. “E i tribunali non dovrebbero occuparsi di perpetuare editti amministrativi progettati per un’emergenza solo perché i funzionari eletti non riescono ad affrontare un’altra emergenza. Siamo un tribunale, non un organo politico di ultima istanza”.
La decisione della Corte costituisce una vittoria per il Partito Repubblicano, che sosteneva che l’abolizione delle limitazioni avrebbe condotto a un aumento dell’immigrazione clandestina.