Alla vigilia dell’attesissimo faccia a faccia con Xi Jinping, domenica il presidente statunitense Joe Biden ha incontrato i leaders di Giappone e Corea del Sud per coordinare una risposta congiunta alle minacce nucleari e missilistiche nordcoreane.
L’inquilino della Casa Bianca si è soffermato separatamente con il premier giapponese Fumio Kishida e con il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol, che Biden ri-incontrerà nelle prossime ore a margine del vertice dell’Associazione delle Nazioni del Sud-est asiatico (ASEAN) a Phnom Penh, Cambogia.
I colloqui avvengono in un contesto estremo-orientale assai pericoloso, marcato dall’escalation missilistica della Corea del Nord, che nelle ultime due settimane ha lanciato una serie di missili ‘minatori’ – tra cui un missile balistico intercontinentale che ha provocato un avviso di evacuazione nel nord del Giappone. In risposta, gli Stati Uniti e la Corea del Sud hanno aumentato le loro esercitazioni militari congiunte.
“Ciò che vorremmo davvero vedere è una maggiore cooperazione trilaterale in materia di sicurezza”, ha affermato sabato il consigliere per la sicurezza nazionale USA Jake Sullivan
Tra poche ore Biden incontrerà l’omologo cinese Xi in quello che si prevede sarà un lungo incontro bilaterale a margine del G-20 di Bali, in Indonesia. Biden ha dichiarato di voler fare pressione su Xi affinché utilizzi la speciale influenza che Pechino ha su Pyongyang frenare la sua condotta bellicosa.
La Cina “ha interesse a svolgere un ruolo costruttivo nel contenere le peggiori tendenze della Corea del Nord”, ha detto Sullivan. “Se decideranno di farlo o meno, ovviamente dipende da loro”.