La Cina “è pronta a collaborare con gli Stati Uniti per trovare la maniera giusta di andare d’accordo in una nuova era basata su rispetto reciproco, coesistenza pacifica e cooperazione vantaggiosa per tutti”.
A dirlo è stato il presidente cinese Xi Jinping, fresco della sua terza ri-conferma alla guida del PCC (ottenuta domenica), intervenuto da remoto mercoledì alla cena di gala annuale del Comitato nazionale per le relazioni tra Stati Uniti e Cina (NCUSCR) all’Hotel Plaza di New York.
Le parole conciliatorie del leader cinese arrivano dopo mesi di escalation tra Washington e Pechino a causa delle rivendicazioni territoriali di Pechino su Taiwan e per la mancata presa di posizione di Xi contro l’aggressione russa dell’Ucraina.
Pur ribadendo che la Cina non rinuncerà mai al suo diritto di annettere militarmente la “provincia ribelle” alla terraferma a scapito delle “interferenze straniere”, Xi ha detto di ritenere che relazioni pacifiche tra Pechino e Washington “non siano solo un bene per entrambi i Paesi, ma per tutto il mondo”.
“In qualità di grandi potenze, il rafforzamento della comunicazione e della cooperazione tra la Cina e gli Stati Uniti contribuirà ad aumentare la stabilità e la certezza globale e a promuovere la pace e lo sviluppo del mondo”, ha affermato Xi nel suo messaggio all’organizzazione no-profit con sede nella Grande Mela.

La ‘risposta’ di Joe Biden è arrivata poco dopo, durante un incontro tra il presidente e i vertici della difesa in cui il democratico ha affermato che Washington non desidera un confronto con Pechino. “Dobbiamo mantenere, come ho detto, il nostro vantaggio militare. Ma stiamo chiarendo che non cerchiamo il conflitto”, ha detto Biden.
A metà novembre, a margine del G-20 di Bali, in Indonesia, i due leaders potrebbero inoltre incontrarsi di persona per la prima volta.