Caccia alla coppia in Alabama. Lui, detenuto per crimini violenti. Lei, guardia modello del carcere della contea di Lauderdale, nella cittadina di Florence. Sono scomparsi da venerdì. Per una strana coincidenza, hanno entrambi lo stesso cognome: White. Lui si chiama Casey, un omone di 38 anni, alto di più di 2 metri. Lei Vicki, cinquantenne e da 6 anni vedova.
I due fuggiaschi hanno fatto perdere le loro tracce venerdì mattina, dopo che Vicki aveva preparato tutti i documenti per un’udienza davanti a un giudice locale per sottoporre Casey a perizia psichiatra. Non sono mai arrivati in tribunale: l’auto di servizio usata per uscire dal carcere, una Ford Taurus del 2013, è stata rinvenuta venerdì pomeriggio parcheggiata in un gigantesco centro di vendita di auto di seconda mano. Per tre giorni le autorità locali hanno esaminato la possibilità che Vicki White fosse stata rapita durante il trasporto. Ma lunedì mattina si sono arresi davanti alle schiaccianti prove della tresca, e hanno spiccato il mandato di cattura anche per lei.
In base a quanto ricostruito dallo sceriffo Rick Singleton, Vicki White – che lavora nel dipartimento da venticinque anni – ha lasciato il carcere con il detenuto attorno alle 9:30. Ai colleghi ha detto che lo stava portando in tribunale per sottoporlo a un test mentale. Dagli accertamenti è però emerso che quella visita non era programmata.
Nel tardo pomeriggio la scoperta: il detenuto non era rientrato in carcere. Senza risposta i numerosi appelli al walkie talkie di servizio e alle numerose telefonate fatte dai superiori al cellulare di Vicki White.

Nel suo lavoro come assistente direttrice del carcere, Vicky White coordinava tutti i trasporti dal centro di detenzione al tribunale. Le regole del carcere di Lauderdale impongono che un detenuto condannato per omicidio durante i trasferimenti debba essere sempre scortato da due agenti, ma la White, che per sei anni consecutivi è stata nominata come migliore secondina del centro di detenzione, aveva rassicurato i colleghi: “Non vi preoccupate, vado e torno in un paio d’ore”.
E così, dopo aver messo le manette ai polsi e le catene alle caviglie di Casey White, lo ha fatto salire nell’auto di servizio.
Il direttore del carcere e lo sceriffo della contea l’hanno pure difesa per due giorni. “È stata rapita da un detenuto condannato per omicidi. L’avrà sopraffatta e le ha preso la pistola d’ordinanza. È un killer pericolosissimo”, si era detto sicuro lo sceriffo. Ma lentamente gli indizi sulla correità della donna sono cominciati ad affiorare.
Il giorno prima della scomparsa, Vicki aveva consegnato i documenti per il pensionamento. Da un mese era andata ad abitare a casa della madre dopo aver venduto l’abitazione di sua proprietà. I moduli presentati per il trasferimento in tribunale erano incompleti ma lei li aveva approvati. Ora gli agenti della polizia statale dell’Alabama stanno setacciando il conto in banca della donna ed esaminando i video di sicurezza del grande parcheggio dove è stata lasciata l’auto. Obiettivo: capire come i due siano riusciti a far perdere le loro tracce.
La madre di Vicki ha affermato che sua figlia non parlasse molto di lavoro, non avesse menzionato il pensionamento e non le avesse mai parlato di Casey. Quest’ultimo stava scontando 75 anni di detenzione per una serie di crimini commessi nella contea di Limestone nel 2015. La fedina penale comprende violazione domestica, furto d’auto e inseguimento della polizia, secondo l’US Marshals Service.
Secondo il procuratore distrettuale della contea di Lauderdale, nel 2020 l’uomo avrebbe confessato l’uccisione di una donna a Rogersville, in Alabama, avvenuto 5 anni prima. White si è poi dichiarato non colpevole di quel crimine ed è stato trattenuto nel centro di detenzione in attesa del processo.