Oggi, 25 aprile, è il 9°compleanno de La Voce di New York. Lo vogliamo festeggiare presentando una versione completamente rinnovata del nostro quotidiano digitale, con più notizie in tempo reale, più New York, maggiori approfondimenti sulle altre città d’America e sull’Italia, inchieste, servizi esclusivi e un rapporto sempre più stretto con chi ci segue e ci seguirà.
In Italia da 77 anni si festeggia la giornata della “liberazione” dall’occupazione nazi-fascista e la fine della Seconda guerra mondiale. Ma nel cuore dell’Europa da 8 settimane è scoppiato un bagno di sangue con l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia.
Il presidente Putin ha calpestato tutte le leggi internazionali che regolano la sovranità di un popolo, la sua libertà, indipendenza e inviolabilità del territorio.
Non si può rimanere “equidistanti” tra aggressore e aggredito. Soprattutto se si crede nella democrazia. La Russia fu determinante nel battere il nazismo. Oggi, però, Putin è diventato il brutale e ingiustificato aggressore che sta seminando morti, barbarie, esodi di massa e distruzioni in Ucraina.
Il presidente Sergio Mattarella per il 25 aprile ha usato parole ferme, connettendo la resistenza italiana a quella ucraina: “Dal ‘nostro’ 25 aprile, nella ricorrenza della data che mise fine alle ostilità sul nostro territorio, viene un appello alla pace. Alla pace, non ad arrendersi di fronte alla prepotenza”.
Il popolo ucraino si sta battendo e muore per conservare libertà e indipendenza all’interno dei suoi confini. Va aiutato in tutti i modi.
Con LaVocediNewYork.com, cerchiamo di illustrare le atrocità della guerra, la necessità di un immediato cessate il fuoco e di una soluzione negoziata come chiede il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, che proprio domani sarà al Cremlino.
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