Il presidente statunitense Joe Biden ha garantito “ulteriori sforzi per aiutare l’Ucraina a difendere il suo territorio” e per far sì che il presidente russo Vladimir Putin “risponda per la brutale aggressione da parte della Russia, comprese nuove sanzioni”. Lo ha reso noto la Casa Bianca dopo l’incontro del leader di Washington con il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba e quello della Difesa Oleksiy Reznikov.
L’incontro, svoltosi all’Hotel Marriott intorno ad un lungo tavolo bianco, è stato il primo di persona tra l’inquilino della Casa Bianca e membri del Governo ucraino dallo scoppio della guerra. Presenti anche il segretario di Stato Usa Antony Blinken e il segretario alla Difesa Lloyd Austin.
Incontrando il presidente polacco Andrzej Duda poche ore prima dell’incontro con l’esecutivo ucraino, Biden aveva dichiarato che “la stabilità in Europa è molto importante per gli Stati Uniti”, ringraziando Varsavia per essersi assunta “una significativa responsabilità” nell’ambito della guerra in Ucraina. “Riteniamo che dovremmo essere in costante contatto su come procedere”, ha aggiunto. La cosa più importante che “ci unisce sono i valori comuni come la libertà”, ha chiosato il presidente Usa, che ha poi aggiunto: “Riteniamo l’articolo 5 un obbligo sacro”, riferendosi all’articolo del trattato NATO secondo cui un attacco armato contro uno o più membri dell’Alleanza sarà considerato come un attacco diretto contro tutte le parti.
We are meeting our U.S. counterparts @SecBlinken and @SecDef in Warsaw together with @oleksiireznikov. This special 2+2 format allows us to seek practical decisions in both political and defense spheres in order to fortify Ukraine’s ability to fight back Russian aggression. pic.twitter.com/5qlUXtwqXS
— Dmytro Kuleba (@DmytroKuleba) March 26, 2022
Intanto diverse migliaia di ucraini rifugiati in Polonia si sono radunati a Varsavia vicino all’edificio del Palazzo della Cultura e della Scienza nel giorno della visita del leader dem. Lo riporta Ukrainian Pravda. I manifestanti hanno inscenato una performance sdraiandosi a terra e ricoprendosi con giacche e borse. Con manifesti e bandiere ucraine, gli sfollati dalle città colpite dai bombardamenti russi hanno chiesto il sostegno degli Stati Uniti e della NATO e di fornire all’Ucraina le armi, in particolare difese aeree e missilistiche, necessarie per proteggere i cieli sopra l’Ucraina. I rifugiati hanno poi onorato la memoria delle vittime della guerra di Mariupol’, Charkiv, Chernihiv, Bucha, Irpin e altre città.
Ieri Biden ha salutato le truppe Usa visitando la caserma dell’82/ma divisione aviotrasportata a Rzeszow, a soli 70 km dal confine con l’Ucraina. Oggi la seconda tappa suoi due giorni in Polonia, diventata a seguito del conflitto in Ucraina un alleato chiave per Usa e Ue nonostante le accuse al suo governo di centro-destra di erodere l’indipendenza giudiziaria e dei media, di usare una retorica anti Lgbt, di aver respinto i migranti mediorientali.
Il presidente Usa è sbarcato lì allo scopo di ringraziare Varsavia per la massiccia accoglienza dei rifugiati ucraini e rassicurare gli alleati del fianco orientale della Nato contro la minaccia del Cremlino, che ha evocato anche l’ipotesi di usare l’arma atomica. Una minaccia che, sotto la pressione degli alleati, lo ha portato nei giorni scorsi ad abbracciare l’idea di ventilare il ricorso all’arma nucleare anche come deterrente all’uso di armi convenzionali o altri pericoli non nucleari, come ha rivelato il Wall Street Journal citando dirigenti Usa. (ANSA)