È una Roma insolitamente blindata quella che si appresta ad ospitare, sabato e domenica, il primo G-20 in presenza dell’epoca post-Covid. Lo spiegamento nella capitale è imponente: circa 6.500 agenti tra soldati e forze dell’ordine, che potranno contare sul supporto di una manciata di reparti dell’intelligence, di tiratori scelti e sul coordinamento dei comandi di pubblica sicurezza.
Il motto scelto da Palazzo Chigi per l’evento è emblematico: “Persone, pianeta, prosperità” (“People, planet, prosperity”) – ad evidenziare quali saranno i tre leitmotive che permeeranno la due-giorni di incontri alla Nuvola dell’EUR. Si parte dalle “persone”, ossia dalle ricadute sociali della crisi pandemica. Obiettivo del summit italiano è quello di porre le basi per una “società globale più giusta, inclusiva, sostenibile e resiliente”, che significa anzitutto “affrontare con determinazione la povertà” e “ridurre le disuguaglianze” intrasociali, tutelando maggiormente le categorie più vulnerabili come giovani, donne, precari e abitanti di Paesi svantaggiati.
Altro punto centrale del vertice sarà la questione ambientale, ormai da tempo chiodo fisso dell’agenda globale. Auspicio della presidenza italiana è che a Roma si otterranno “soluzioni concrete e durevoli” (e magari legalmente vincolanti) per agevolare il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 ONU. L’Italia e l’UE spingono da tempo per accelerare il processo di transizione a fonti di energia più pulite e rinnovabili, riducendo al contempo le emissioni di CO2 in maniera più audace di quanto fatto finora dai “grandi”, dentro e fuori dal Vecchio Continente. Non sarà certo un compito facile, ma l’auspicio del premier Draghi è che gli incontri di sabato e domenica possano quantomeno spianare la strada a intese ambiziose nell’ambito dell’imminente COP26 di Glasgow, che avrà luogo appena dopo il G-20, dal 31 ottobre al 12 novembre.
Ultima priorità, ma non certo in ordine d’importanza, è quella relativa al ritorno alla “prosperità” dopo “la peggiore crisi economica dell’ultimo secolo”. In particolare, secondo Palazzo Chigi, l’obiettivo è raggiungibile attraverso un utilizzo più generalizzato e cooperativo dei mezzi digitali, garantendo un accesso universale a Internet e sfruttando le potenzialità della digitalizzazione. Proprio la mancanza di dialogo tra Stati – oltreché tra Stati e OMS – aveva fatto sì che il nuovo coronavirus valicasse i confini statali e divenisse un’emergenza globale.
A poche ore dalla partenza per la Città Eterna, la presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen ha indicato gli obiettivi specifici dell’UE: dal 70% della popolazione globale vaccinata (ad oggi la percentuale effettiva è poco superiore al 45%) – grazie anche alle miliardi di dosi che verranno esportate dai ventisette – fino alla neutralità climatica (net zero) entro il 2050 con una riduzione netta del 55% delle emissioni entro il 2030. In relazione alla transizione energetica, la Von der Leyen ha inoltre anticipato che l’esecutivo eurounionale discuterà dell’aumento dei prezzi dell’energia, che rischia di minare gli ambiziosi piani UE. La tedesca ha infine spinto per l’introduzione di una tassazione globale minima entro il 2022, in linea con il piano fiscale dell’amministrazione Biden.
In Rome, the 20 largest economies will discuss how to end #COVID19, better prepare the world for the future and ensure a fair global recovery.
We will also discuss climate change.
The commitments taken at the @G20org will be a pace-setter for @COP26. https://t.co/IUv2U1OgWG
— Ursula von der Leyen (@vonderleyen) October 28, 2021
Tra le tante presenze (fisiche) di primo piano, da rilevare due assenze di spicco: quella del presidente cinese Xi Jinping, che verrà sostituito dal ministro degli Esteri Wang Yi, e quella del russo Vladimir Putin, al cui posto presenzierà il titolare degli Esteri Sergej Lavrov. A mancare saranno inoltre il primo ministro giapponese Fumio Kishida e il presidente messicano Andrés Manuel López Obrador. Tuttavia, gli assenti dovrebbero ugualmente prendere parte agli incontri romani in videoconferenza.
Prima del metaforico fischio d’inizio ufficiale del G-20, il presidente statunitense Joe Biden (che soggiornerà a Villa Taverna) verrà ricevuto da Sergio Mattarella al Quirinale venerdì alle 14:00, mentre sabato alle 20:30 è prevista la prima cena dei leaders, nuovamente al Palazzo del Quirinale e in presenza del capo dello Stato. Nelle ore precedenti la cena di benvenuto, il capo della Casa Bianca, primo commander-in-chief dichiaratamente cattolico dai tempi di JFK, incontrerà papa Francesco per discutere di cambiamento climatico, migrazione e disuguaglianze.
Previste nei prossimi giorni anche una serie di manifestazioni e sit-in nel centro di Roma. Tra i vari organizzatori non solo Oxfam, Amnesty International e Fridays for Future, ma anche sigle nazionali come Partito Comunista italiano, Cobas e organizzazioni contrarie al green pass.