Per ora sono stati incriminati per aggressione e sono in carcere in attesa di comparire davanti al magistrato per la conferma della validità dell’arresto. Ma su di loro pende una incriminazione molto più grave. Quella di aver ucciso l’agente federale Brian Sicknick durante l’assalto al Campidoglio del 6 gennaio.
Julian Elie Khater George e Pierre Tanios sono stati arrestati contemporaneamente ieri pomeriggio, il primo in Pennsylvania il secondo in West Virginia. Distanti ora, cresciuti insieme in New Jersey, legati dalla stessa fede MAGA, il Make America Great Again di Donald Trump.
Gli agenti dell’Fbi sono arrivati alla loro identificazione grazie ad una informazione anonima dopo che nonostante avessero esaminato migliaia di immagini nei video, in gran parte girati da quanti hanno preso parte all’assalto, ma altre immagini catturate dalle numerose telecamere di sicurezza del Parlamento e da quelle inserite nei giubotti antiproiettile degli agenti, non riuscivano a dargli un nome. In uno di questi video Kather chiede a Tanios di passargli lo spray al peperoncino che poco dopo spruzza sul volto dell’agente Sicknick e di due altri agenti, C. Edwards, della polizia del Campidoglio e B. Chapman della polizia di Washington. Tutti e tre gli agenti erano fuori dall’edificio, dietro una fragile barriera tentavano di bloccare l’assalto della folla. Sicknick morì in ospedale la sera del giorno successivo. Era stato ricoverato dopo che era svenuto nel tardo pomeriggio del 6 gennaio mentre tornava alla sua scrivania. L’autopsia ha rivelato che la causa del decesso non è dovuta ad un trauma. Inizialmente si pensava che Sicknick fosse stato colpito alla testa con un estintore. Gli esami tossicologici non sono stati ancora resi pubblici. Il sospetto è che abbia inalato lo spray al peperoncino che gli era stato spruzzato. Da giorni gli agenti cercavano di dare un nome ai due e hanno condotto decine di interrogatori, poi la telefonata anonima li ha aiutati e, una volta identificati è scattata la cattura.
Il mandato di arresto per Khater e Tanios oltre che per l’aggressione è anche per la violazione dell’ordine pubblico, associazione a delinquere, ostruzione dei lavori parlamentari. Reati punibili fino a 20 anni di prigione. Il pubblico ministero federale ha detto che chiederà al giudice di non concedere loro la libertà su cauzione. Le abitazioni sono state perquisite e gli agenti federali hanno sequestrato computer e telefonini.

Nelle indagini per l’assalto al Congresso finora sono state incriminate più di 300 persone. Una particolare attenzione degli inquirenti è rivolta al gruppo suprematista bianco degli Oath Keepers. Sedici appartenenti a questo gruppo sono stati catturati. L’organizzazione venne fondata nel 2004 da Stewart Rhodes, avvocato ed ex militare che in passato ha preso parte alla campagna elettorale di Ron Paul. Gli inquirenti stanno indagando sui legami tra questo gruppo suprematista ed altre compagini di milizie bianche armate come i Proud Boys, i Boogaloo e i Three Percent. Movimenti neonazi contattati da Roger Stone, il fedelissimo di Donald Trump che prima di lasciare la Casa Bianca gli ha concesso il perdono presidenziale. Stone era stato arrestato e condannato per falsa testimonianza e tentativo di corruzione di un testimone nell’inchiesta condotta da Robert Muller sul Russiagate. Sempre lui è il fondatore di “Stop the Steal” il movimento creato per diffondere la falsa narrativa che Donald Trump ha vinto le elezioni, ma Biden con i brogli glie l’ha rubata. Numerose le fotografie di Roger Stone con appartenenti a questi gruppi. Su tutti Roberto Minuta che con altri sei Oathkeepers erano gli autisti e responsabili della sicurezza di Roger Stone. Minuta è stato arrestato nel suo negozio di tatuaggi che ha a Newburgh ed è comparso davanti al magistrato federale a White Plains, NY.
Da quello che traspare dalle indagini gli inquirenti ritengono che l’assalto non si sia trattato di un gesto spontaneo di alcuni facinorosi, come alcuni parlamentari legati a Trump vorrebbero far credere, ma di un tentativo pianificato per bloccare la certificazione elettorale di Joe Biden.
I partecipanti alla sommossa vengono identificati e arrestati. Gli inquirenti però sono alla ricerca degli ideatori del piano. Gli esecutori hanno un volto ripreso dalle telecamere, gli ideatori, invece, si mimetizzano nella giungla di Washington.
Durante il weekend l’ex presidente ha preso parte ad una raccolta fondi per un’associazione per i cani a Mar-a-Lago, la Big Dog Ranch Rescue di cui la nuora Lara, la moglie di Eric, è presidentessa. Dal palco le ha domandato, nel tripudio dei suoi sostenitori se si candiderà al Senato in North Carolina. Lara non ha risposto, ma i segnali che lo faccia ci sono tutti.
In questi giorni l’ex presidente ha un nuovo nemico: i falsi sostenitori. Secondo il sito web Politico, informatissimo sulla vita parlamentare di Washington, un gruppo di telemarketer truffatori usando diverse denominazioni, una è ”Stop Kamala Harris and Socialism”, un’altra “Keep the Wall” chiedono donazioni in nome dell’ex presidente affermando che “il 100 percento delle donazioni andrà direttamente al fondo per far tornare su Twitter i post di Trump”. Inutili le smentite dei super PAC di Trump, le robocall continuano e sottraggono fondi ai gruppi che sosterranno i candidati approvati dall’ex presidente.
La Casa Bianca ha annunciato che Gene Sperling sarà il responsabile per supervisionare il piano operativo dello stimolo economico. Sperling è stato per due volte il direttore del National Economi Council. Il suo nome era circolato come un papabile per il posto di Neera Tanden per dirigere l’Office of Management and Budget. La Tanden dopo e critiche dei repubblicani aveva ritirato la sua sua nomina. A lui già è stato dato il titolo di “Zar del piano di salvataggio economico dopo il covid”. Biden, invece stan facendo opera di promozione per il piano. Andrà in giro per gli Stati Uniti per parlare direttamente agli americani dell’importanza e dei vantaggi di questo stimolo. Il presidente sarà aiutato dalla First Lady che andrà in New Jersey. La vicepresidente Kamala Harris, invece, con il marito Doug Emenhof, il Second Gentleman, andrà in Nevada. Il piano della Casa Bianca è quello di rendere popolare lo stimolo e gli aiuti diretti che gli americani otterranno in modo da isolare i repubblicani che alle prossime elezioni di Mid Term cercheranno di diminuire l’importanza di questo gigantesco provvedimento.