Terza giornata di Convention Repubblicana nel segno del vicepresidente Mike Pence dopo una notte sconquassata dalle violenze razziali in Wisconsin e dagli allarmi per l’arrivo di due devastanti urgani, Marco e Laura, che colpiranno Texas e Louisiana nel Golfo del Messico con una alta marea prevista di 5-7 metri più alta del normale.
Sul palco della convention a Charlotte, in North Carolina, già di prima mattina sono saliti alcuni imprenditori privati che hanno lodato l’amministrazione Trump per il sostegno finanziario in seguito alla pandemia, alcuni politici di amministrazioni locali che hanno tessuto le lodi del presidente, alcuni sindacalisti dei dipartimenti della polizia che hanno tracciato il fosco programma in caso di una vittoria di Biden. Il clou della giornata sarà questa sera dopo le 8 quando saliranno sul palco la moglie del vicepresidente, Karen Pence che farà il discorso di presentazione del marito e la nuora di Donald Trump, Lara, moglie del figlio Eric.
Interverrà anche Kellyanne Conway, la consigliera di Trump che due giorni fa si è dimessa “per motivi familiari”, coinvolta in una feroce, e pubblica, polemica familiare con il marito, George Conway, avvocato lobbista di Washington, leader del “Lincoln Project”, movimento repubblicano contrario alla leadership di Donald Trump e che in queste elezioni presidenziali sostiene Biden. Una polemica, feroce, velenosa e personale finita su tutti i giornali e che ha visto una dei tre figli dei Conway, Claudia, di 15 anni, anche lei dura critica di Donald Trump, chiedere l’emancipazione dai genitori. Da qui la decisione della fida aiutante del presidente di lasciare, almeno per ora, la Casa Bianca.
Ma questa dei Conway è solo l’ultima controversia sui collaboratori di Trump. Dopo l’arresto avvenuto lunedì del guru politico del presidente, Steve Bannon, accusato di aver truffato per centinaia di migliaia di dollari una fondazione che aveva raccolto fondi privati per la costruzione del muro al confine con il Messico, è finito sui giornali Jerry Falwell Jr, uno dei leader evangelici più influenti tra i conservatori americani. Grande sostenitore di Donald Trump, Falwell è stato costretto a questo passo dopo che è stata resa pubblica la relazione che sua moglie aveva con un giovane, diventato amico e socio di famiglia, e che Falwell assisteva e filmava gli incontri tra i due amanti.
Ieri sera è stata la serata di Melania più che di Donald. La First Lady è stata la star indiscussa dando anche un tocco di delicatezza alla campagna di rielezione di Donald Trump con un discorso dal Rose Garden della Casa Bianca, da lei recentemente ristrutturato non senza qualche polemica. A parlato delle donne, pari opportunità, del benessere dei bambini e degli adolescenti e il ricordo commosso di un bimbo in attesa di trapianto incontrato durante una visita all’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma.

Un discorso che ha avuto una riflessione sui disordini razziali, una “dura realtà”, ha ammonito, esortando gli americani a “ricordarci che siamo l’unica comunità formata da più religioni, razze, etnie, la nostra storia che rende il nostro Paese forte”. E nonostante questo “abbiamo ancora tanto da imparare”, ha ammesso la First lady che a chiusura del suo intervento ha sottolineato di non voler “usare questo tempo per attaccare gli altri”, gli avversari politici, “per non dividere ulteriormente il Paese”. “Basta violenza in nome della giustizia“, ha detto Melania riconoscendo che ci sono parti della storia del Paese di cui non è orgogliosa. Una svolta rispetto ai discorsi di due dei figli del presidente, Eric, che non ha risparmiato attacchi a Biden, e Tiffany, che invece ha accusato i media di manipolare la realtà. Melania ha invece iniziato in suo intervento esprimendo vicinanza alle persone colpite dalla pandemia.
La First lady ha riconosciuto che il covid 19 ha “drasticamente” cambiato la vita degli americani. “Un nemico invisibile ha inondato il nostro bel Paese e ha colpito tutti noi”, ha detto spingendosi dove i protagonisti della convention non erano ancora arrivati.
Prima della First lady, l’intervento di Mike Pompeo registrato da Gerusalemme, trasmesso dopo le polemiche e l’apertura di una indagine della commissione affari Esteri della Camera, che vuole accertare eventuali violazioni della legge federale che vieta a chi lavora per il governo di svolgere attività politica nell’esercizio delle proprie funzioni. Pompeo ha rivendicato i successi della sua amministrazione, assicurando che gli “americani e il mondo sono più sicuri” e che “la Nato è più forte”.
Bizzarro, invece, l’intervento di Larry Kudlow, il capo dei consiglieri economici di Trump, il quale parlando degli sforzi economici della Casa Bianca si è riferito alla pandemia che ha causato solo negli Stati Uniti quasi 180 mila decessi, come una situazione del passato, come se già si fosse voltata pagina e non ci fossero quasi 6 milioni di persone colpite dal covid-19, interi Stati incapaci di cercare di contenere il virus, milioni di disoccupati, aziende chiuse, piccoli esercizi commerciali falliti, milioni di americani impossibilitati a pagare l’affitto, file chilometriche alle banche del cibo. Per Kudlow il Paese è in ripresa e il peggio è passato.
Donald Trump non ha fatto mancare la sua presenza neanche nella seconda giornata, iniziata con un colpo a sorpresa: in un video pre-registrato, il presidente ha firmato la grazia a Jon Ponder, un afroamericano condannato per rapina e fondatore un programma che aiuta il reinserimento degli ex detenuti nella società. A metà serata, in un altro video, Trump ha partecipato alla cerimonia di naturalizzazione di cinque immigrati.
Gli strateghi della campagna, commenta la Cnn, hanno puntato a dare risalto alle storie di cittadini e categorie che ritengono abbiano beneficiato delle politiche del presidente, per offrire l’immagine di un leader concentrato direttamente sul miglioramento della vita degli americani. Ecco spiegati gli interventi di un pescatore di aragoste del Maine, di un allevatore di latte del Wisconsin e del proprietario di un azienda per la lavorazione del metallo che afferma che gli accordi commerciali voluti Trump hanno reso la sua attività più competitiva.
Di sicuro, comunque è emerso che il leader dei repubblicani è proprio lui, Donald Trump. Chi credeva che il presidente avesse solo un ruolo marginare nella politica del partito si è dovuto ricredere, questo Grand Old Party del 2020 è ad imagine, somiglianza ed obbedienza a lui “re Donald”.