
Durante una grave crisi, un eroe emerge, una figura che diventa la faccia e forse anche il simbolo della nostra lotta e sopravvivenza. Vi ricordate il ruolo che ebbe Rudy Giuliani durante l’11 settembre 2001? Poche persone, tranne i newyorkesi che hanno vissuto gli anni della sua amministrazione come sindaco, si ricordano com’era profondamente malvisto prima di quella tragica data. Eppure, il mito, in parte creato da lui, è così potente che oscura quella realtà.
Come riportato dal The Daily News in un articolo, Giuliani, “Before he was America’s Mayor, he was New York’s problem.” Il 10 settembre 2001, Rudy Giuliani era “ai minimi storici di popolarità, al centro del circo mediatico dovuto al rapporto extraconiugale ormai pubblico e un rapporto molto teso con la comunità Afro-Americana della città”. Ma quel giorno, quando i terroristi colpirono le Torri Gemelle, cambiò tutto e Giuliani fu trasformato in un eroe.
Questo episodio, più di qualsiasi altra cosa, illustra il potere di trasformazione delle crisi. Eppure, nonostante il fatto che Rudy Giuliani dopo abbia rovinato la sua reputazione, ed il rispetto che aveva guadagnato per il suo grande impegno nel riunire i newyorkesi e gli americani nei giorni bui e spaventosi nel 2001, lui continua ad essere ricordato ancora per quei suoi sforzi eroici. L’immagine di quel momento storico è diventata così parte integrante della nostra coscienza collettiva, che ancora oggi, nonostante sia definito il “buffone” di Trump, rimane “il sindaco d’America” per molte persone.
L’”eroe” del coronavirus sarà Anthony Fauci. A distanza di anni, la Storia darà testimonianza che il Dott. Fauci diventò nel 2020 il simbolo della razionalità, della verità, dell’integrità e della trasparenza – cioè, il simbolo della scienza – mentre Donald Trump verrà ricordato per la sua emotività, la sua ignoranza e il suo rifiuto della scienza; il suo egocentrismo e il suo tentativo di offuscamento della realtà.
Chiunque stia seguendo le conferenze stampa quotidiane di Trump oramai conosce l’immagine del Dott. Fauci accanto al presidente, con il tira e molla tra la trasparenza e l’offuscamento che si svolge agli occhi del pubblico. Fauci, che cerca di esporre i dati più aggiornati e le traiettorie della pandemia COVID-19 che sta imperversando su tutto il pianeta. Fauci che comunica dati medici e scientifici aggiornati così come li conosciamo in questo momento drammatico, mentre Trump sfacciatamente contraddice quei fatti a favore di banalità, menzogne e scienza finta. Eppure, il Dott. Fauci si trova in una situazione estremamente precaria. Infatti, a seguito di alcune interviste in cui Fauci corraggiosamente contraddice le bugie del Presidente davanti alla stampa, Donald Trump ha bandito Fauci, letteralmente e metaforicamente. L’8 aprile, la questione emerge in tutto il suo dramma quando Trump blocca Fauci nel rispondere ad una domanda in relazione all’uso controverso di farmaci anti-malaria come terapia contro il coronavirus.
“Mentre Trump è stato in disaccordo con Fauci in passato, offuscando ripetutamente i messaggi della sua amministrazione riguardante la situazione sanitaria, il presidente non ha mai zittito il suo principale esperto medico in modo così brusco e in modo così pubblico prima, intervenendo in prima persona per non fargli rispondere alle domande,” leggiamo.

Un esempio esemplare della scienza che viene imbavagliata dall’ignoranza! Pensate a Galileo e tutti gli altri pioneri della scienza come lui che furono messi a tacere da demagogi arroganti perchè la verità non era conveniente per le loro ambizioni, ed ecco che ci troviamo alla situazione attuale tra Fauci e Trump. La cosa ridicola è che, nonostante lo scetticismo dei medici sulla reale efficacia e dei possibili effetti collaterali dei farmaci di chlorochina, Trump sta ascoltando i consigli di Rudy Giuliani, che promuove ad alta voce il loro uso – un uomo senza alcuna conoscenza medica!
Ma il mandato di Fauci come direttore del National Institute of Allergy and Infectious Diseases, una posizione che ha tenuto dal 1984, potrebbe decadere all’improvviso se Trump continua a licenziare le persone che lui considera sleali – soltanto perchè vanno in disaccordo.
Abbiamo un presidente che esercita il proprio potere in maniera irrazionale e arbitraria e che si scatena in modo vendicativo, e che poi continua questi atteggiamenti anche durante un’emergenza non solo nazionale, ma globale. Infatti, apparentemente nella mente contorta di Trump, ora che stiamo tutti guardando altrove, focalizzandoci sulla gestione della pandemia COVID-19, è un momento ancora più opportuno per lui per sbarazzarsi di coloro che osano colpirgli l’orgoglio dicendo la verità al potere.
L’ira di Trump, per esempio, riguardo l’informatore che ha messo in moto l’impeachment è ancora vivissima. Ne abbiamo avuto la conferma qualche giorno fa, quando ha licenziato l’Ispettore Generale della Intelligence Community, Michael Atkinson, l’uomo che ha avanzato il rapporto dell’ illecito commesso sull’Ucraina. Questo come famigerato esempio del risentimento nutrito da un presidente che invece di focalizzare tutte le sue attenzioni e gli sforzi sulla gestione della pandemia, continua a sfruttare l’opportunità per regolare i suoi conti personali. Questo modo di fare, messo in discussione sia dai repubblicani che dai democratici, potrebbe essere il preludio alle dimissioni di Fauci se lo scienziato continuerà a difendere la cosa giusta da fare.

Chi è quest’uomo? Anthony Fauci è nato il 24 dicembre 1940 a Brooklyn, New York City. I suoi genitori, Stephen ed Eugenia A. Fauci, erano proprietari di una farmacia, e può darsi che la sua dedizione alla scienza e alla medicina hanno avuto origine in questi primi anni trascorsi tra i medicinali della farmacia della famiglia. Tre dei nonni di Fauci venivano dall’Italia: Antonino Fauci e Calogera Guardino, di Sciacca, in Sicilia, e Raffaella Trematerra, di Napoli. Suo nonno materno, Giovanni Abys, era nato invece in Svizzera ed era un artista. Formatosi nelle scuole cattoliche, Fauci frequentò il liceo a Regis High School nell’Upper East Side di Manhattan, dov’era anche il capitano della squadra di basket, diplomandosi nel 1958. Successivamente frequentò il College of the Holy Cross, laureandosi in studi classici nel 1962, dopodiché, la laurea — primo della classe — in medicina conferita dalla Cornell University Medical College come Dottore in Medicina nel 1966. Dopo aver completato la sua internship e residenza medica al New York Hospital-Cornell Medical Center, nel 1968 Fauci entra a lavorare al National Institutes of Health, dove la sua carriera decolla in maniera esponenziale.
Fauci ha dato dei contributi importanti allo studio del Sistema immunologico (Artrite, Granulomatosi, AIDS, Ebola…). Basti dire che nel 2003, l’Institute for Scientific Information ha dichiarato che dal 1983 al 2002, “Fauci è stato al 13esimo posto come lo scienziato più citato tra i 2.5 a 3 milioni di autori in tutte le discipline nel mondo che hanno pubblicato articoli nei giornali scientifici”. Un record impressionante, secondo qualsiasi standard, che giustifica la sua nomina come leader durante un’ epidemia, come accadde durante la crisi di Ebola nel 2014.
Ma ciò che è ancora più impressionante del Dott. Fauci è che parla con la dignità di un uomo che si rifiuta di piegarsi davanti a coloro al potere quando questi sono anche degli ignoranti. Un articolo pubblicato da The Atlantic lo paragona al General Mattis, l’unico membro del gabinetto di Trump che si è rifiutato di partecipare alle “feste di elogi pubblici” come quella obbrobriosa tenuta il 12 giugno 2017, dove ogni persona seduta all’incontro di gabinetto dei ministri si è prestata all’autosvilimento e a prodigare le lodi al “Capo dell’Egoismo” dopo che egli stesso si era auto-lodato. Mattis, all’epoca, come Fauci oggi, ha osato contraddire Trump in pubblico.
E tristemente, noi tutti sappiamo com’è andato a finire: con Mattis costretto a licenziarsi.
Speriamo che Trump sia d’accordo con la conclusione di The Atlantic: “Molto chiaramente, Trump ha bisogno di Fauci più che Fauci abbia bisogno di Trump”, e che ciò sia abbastanza per tenere Fauci nel suo incarico. Eppure, non mi sorprenderebbe se andando avanti Trump lo rimpiazzasse, come ha fatto molte volte prima, con un lecca piedi. In una crisi come questa che stiamo affrontando, il Paese ha bisogno di più uomini come Fauci, che hanno la conoscenza ed il buon senso, integerrimi e che hanno il coraggio di dire “no”. Data la propensione di Trump a nominare i membri della sua famiglia per incarichi importanti, e che mancano di esperienza o sono anche incompetenti (i.e., suo genero Jared Kushner a più incarichi del genere), chissà quale disastro ancora ci aspetta…
Traduzione di Emmelina De Feo