
È stato un 2 giugno indimenticabile e unico nel suo genere, quello appena trascorso a New York. Perché le celebrazioni di questo 72esimo anniversario della nascita della Repubblica italiana si sono tenute a bordo della FREMM (Fregata europea multi missione), la nave Alpino, nella Grande Mela dall’1 al 5 giugno.
Così, in una cornice a dir poco suggestiva, è risuonato l’inno italiano e americano, alla presenza dell’Ambasciatore italiano a Washington, Armando Varricchio, del Console Generale d’Italia a New York, Francesco Genuardi, e del Rappresentante Permanente dell’Italia all’ONU Sebastiano Cardi. Presenti all’evento anche i registi italiani che in questi giorni presentano i propri film al festival Open Roads al Lincoln Center.

Un clima di festa, che non ha cancellato il ricordo ancora vivido delle giornate politicamente difficili e dell’impasse istituzionale a cui siamo faticosamente scampati da poco più di un giorno. Del resto, che gli italiani siano un popolo pieno di “passione” l’ha ricordato nel suo discorso anche l’ambasciatore Varricchio. Che ha citato, all’inizio, tanti italiani illustri, che hanno contribuito a rendere eterno il nome dell’Italia anche in America: come Cesare Beccaria, Filippo Mazzei, Gaetano Filangeri. “Oggi vogliamo sottolineare che quella eredità, quei legami, che siamo così onorati di promuovere ogni giorno, si basano anche sul grande contributo della straordinaria comunità italiana”. “Ci siamo confrontanti in questi giorni con grandi sfide”, sfide superabili, ha detto Varricchio, solo “restando uniti, e rinnovando ogni giorno quei valori” su cui si fonda la nostra Costituzione. Solo così, ha osservato, possiamo lavorare insieme e offrire nuove opportunità alle nostre famiglie e a chi verrà dopo di noi.



“È un giorno speciale per l’Italia anche perché proprio ieri si è insediato il nuovo Governo”, ha poi proseguito l’Ambasciatore. “È importante confermare qui”, ha aggiunto, quasi a fugare le ombre che si sono addensate a proposito della linea di politica estera che seguirà d’ora in poi Palazzo Chigi, “che il nuovo Esecutivo riafferma grande dedizione ai nostri alleati internazionali”, in primis quelli americani.
Non è un caso che l’ultimissima parte del discorso di Varricchio, opportunamente pronunciata in italiano, abbia riaffermato, con orgoglio, il contributo italiano all’estero, e in particolare in città come New York, e sia ritornato, più ironicamente di prima, sulle difficoltà degli ultimi giorni. “Siamo reduci da settimane di passione, ma la passione è un elemento distintivo del nostro popolo”, ha spiegato, tra il serio e il faceto. “La esprimiamo in tanti campi e anche nella vita politica, siamo una democrazia vibrante, ma questo è ciò che ci rende fieri”. “Sappiamo confrontarci in maniera accesa”, ha notato, “però poi ci uniamo”. Qualche parola anche per il presidente Mattarella, che “ha concluso la sua lunga fatica, settimane intense di lavoro, facendo in modo che, nel giorno della Repubblica, il nuovo Governo fosse insieme sul palco dei fori imperiali a salutare le nostre Forze Armate e a rendere omaggio alla nostra bandiera”. Circostanza, ha concluso poi, che fa ben sperare, e ci permette di guardare con determinazione al nostro futuro.
I festeggiamenti per la Festa della Repubblica non sono però terminati: perché domani, 3 giugno, a Central Park si terrà “Italy Run by Ferrero”, la corsa di cinque miglia dedicata agli italiani a New York, alla quale sono attesi 11mila atleti.
