Dell’esplosione sulla 23ª Strada tra Sesta e Settima Avenue, nel cuore del quartiere Chelsea a Manhattan, avevo saputo subito. Accesa la TV ieri sera su Channel NY1, già poco dopo le nove di sera era accertato che nessuno avevo perso la vita e che, nonostante il grandissimo spavento, non si trattava del temutissimo attentato stile 9-11 che tutti a New York temono possa sempre arrivare.
Così, ovviamente dopo esserci assicurati in famiglia che nessuno dei nostri cari si trovasse in quella zona di Manhattan, ieri sono andato a dormire tranquillo.
Al mio risveglio, aprendo il cellulare, ho trovato una valanga di messaggi su Facebook (ma anche SMS e whatsApp) in cui tantissimi amici, soprattutto dall’Italia, chiedevano con apprensione notizie e se stessimo tutti bene.
A quel punto sono scattato giù dal letto e mi sono precipitato di nuovo davanti alla TV. Ho subito pensato che durante la notte fosse esplosa un’altra bomba e che avesse fatto diverse vittime. Invece no, i feriti restavano 29, di cui, secondo le prime notizie, soltanto uno grave (ma poi sono stati tutti dimessi dall’ospedale). C’era una nuova notizia, che un altro ordigno artigianale (dalla foto praticamente una pentola con fili attaccati intorno) era stato trovato, sempre a Chelsea, a pochi isolati di distanza dalla 23ª strada, ma per fortuna non era esploso. La polizia stava investigando.
A quel punto, non ho capito più perché continuavano ad arrivarmi tantissimi messaggi in cui tanti amici continuavano a restar preoccupati per me e i miei familiari. Allora ho subito capito: è bastato aprire on line i principali giornali italiani e del mondo per vedere che la notizia dell’attentato terroristico a New York giganteggiava su tutti i siti, di apertura e con già decine di servizi. E allora ho pensato: ma come, anche se non ci sono vittime? E con tutto quello che sta succedendo nel mondo in questo momento, sopratutto con quello che è successo in Siria ieri?
A quel punto ho scritto un messaggio su FB, di quelli scritti di gran fretta, direttamente col cellulare. Lo rimetto qui sotto. Così come l’ho scritto di getto stamattina. Ha fatto a quanto pare molto riflettere i miei amici su FB, e molti di loro hanno commentato. Ne sono felice. Tutti hanno capito cosa stessi pensando e il mio stato d’animo mentre lo scrivevo.
TUTTO OK A NEW YORK, MA CI SONO ALTRE NOTIZIE TRISTI…
Ai miei cari amici e amiche di FB, volevo rassicurare che io e la mia famiglia stiamo bene, come del resto altri circa 8 milioni di New Yorkesi… Fa certamente impressione sentire di una bomba (se si può chiamare cosi) esplosa a Manhattan, e di un altro di questi ordigni rudimentali pronto ad esplodere a pochi isolati di distanza. Allo stesso tempo, per una città che ha vissuto l’11 settembre, rendiamoci conto che, seppur molto pauroso come episodio (29 feriti ma solo uno grave e non in pericolo di vita), per fortuna non sembra un atto terroristico ben pianificato come quello di 15 anni fa. Forse potremmo definirlo più simile a quello della maratona di Boston, che causò purtroppo tante vittime perché esplose in prossimità di una gran folla , mentre a NY questa “bomba artiginale” sarebbe esplosa in un contenitore dell’immondizia in una strada in quel momento neanche troppo trafficata… Comunque episodio gravissimo, ma non preoccupatevi, non tale da fermare la vita di New York. Le strade sono state riaperte. Il sindaco De Blasio ha confermato ieri notte che l’esplosione è stata provocata “intenzionalmente” ma non c’é ancor nessuna prova che possa legarla col terrorismo internazionale o ISIS etc. Potrebbe essere stata anche l’azione di un “terrorista” domestico che (ricordate Oklahoma?) qui non mancano di certo. O vedremo chi altri. Comunque qui tutto ok, e in questo caso questa notizia ha oscurato ieri un episodio piuttosto grave che accadeva nelle stesse ore all’ONU, di un confronto accesissimo (a “male parole” come si dice dove sono nato) tra l’ambasciatore russo Vitaly Cherkin e l’ambasciatrice americana Samantha Power, dopo che in Siria un bombardamento USA aveva ucciso 60 soldati siriani invece che terroristi dell’ISIS (Washington dichiara che e’ stato un errore, ma i siriani dicono che gli USA appoggiano l’ISIS…) Ecco la possibilità del fallimento della tregua che Russia e USA dicevano di volere in Siria, mi sembra, sia una notizia molto piu’ devastante e triste di quello che è successo a NY ieri sera. Almeno per me. Abbracci a tutti da New York