Sono mesi che combatto con i tassisti di New York, solo perché mi portino a casa. Sono mesi che mi chiedo qual è il problema e perché Brooklyn e i taxi gialli si odiano reciprocamente e in questo modo. Il sindaco Bloomberg già due anni fa aveva ribadito che è illegale rifiutarsi di portare un passeggero a destinazione ed aveva aumentato le multe per i "cafoni" che invece di "caricare" i clienti sfrecciano alla velocità della luce appena sentono il nome di una zona fuori Manhattan.
Dopo tanto tempo che vivo nella mia bellissima BK, e dopo tutte quelle che mi sono capitate, ho deciso di sfogarmi. La prima volta che mi è successo è stato quando è venuta a trovarmi mia sorella: abbiamo aspettato due ore sotto la pioggia vicino Hell's Kitchen. Sono passati almeno 10 cab, la maggior parte dei quali si sono limitati ad abbassare il finestrino ed a urlare "dove vai?", ed io "a Greenpoint, in Brooklyn", risposta immediata "no, troppo lontano" e via! Di nuovo sotto la pioggia. Uno mi ha fatto addirittura salire, per poi sbattermi fuori perché non ci sapeva arrivare. Ma c'è di peggio. Un'altra volta sono stata a contrattare per mezz'ora, dopo di che il conducente seccato, mi ha letteralmente urlato "Miss I can't go to Brooklyn, get out!". Queste le belle parole, che si ricevono quando si chiede ad un tassinaro di New York di portarti a Brooklyn dal Lower East Side, il sabato sera. Alcuni di loro sono così disperati quando sentono dove devono andare, che sembra quasi vogliano lasciarmi le chiavi della macchina e che guidi io, o che vogliano andare all'Università, laurearsi e cambiare lavoro. Tutti, insomma, hanno una faccia che mi dice "vorrei non mi avessi mai fermato". Una volta mi è anche capitato uno che ha fatto finta di non capire dove dovevo andare, perché era qui da poco e non sapeva l'inglese. Difficile da credere, visto che per guidare il taxi serve la licenza ecc ecc.
Tutti questi deplorevoli e ingiusti comportamenti, mi hanno fatto molto riflettere. È successo troppe volte e non solo a me, è quasi diventato un trend di Manhattan. Non mi credete? Conosco tutte le scuse possibili e immaginabili che i taxi driver di New York City mettono in atto per non portare nessuno a BK, vediamo se siete bravi come me. La classica, accendere immediatamente la luce "off duty", fuori servizio. Chiedere cash, quando non ne hai e fare finta che il pos non funzioni. Come sopra, chiedere quale sia la destinazione prima di farti salire, così appena sentono "B" scappano. Urlare "no", oppure una volta entrati dire che non sanno assolutamente dove si trovi.
Ebbene, dopo la mia ultima esperienza da JFK a casa, quando il tassista mi ha dovuto necessariamente caricare – l'aeroporto forse è l'unico posto dove non si possono rifiutare di prendere dei passeggeri – ed ha guidato tutto il tempo con una faccia arrabbiata, penso davvero che il sistema taxi di NYC abbia dei seri problemi. Sarà economico, sarà conveniente, ma se la città è composta da 5 borough, i tassisti dovrebbero essere in grado di portarti ovunque. È illegale per un taxi giallo rifiutarsi di portare un passeggero anche se deve andare in una zona periferica e i guidatori hanno l'obbligo di avere sempre una mappa in auto.
Due le cose che posso dire a loro discolpa. Uno: alcune zone di Brooklyn sono labirintiche, quasi nessuno conosce le strade e non avendo il gps è facile perdersi. Due: ci sono quartieri molto pericolosi a Brooklyn, dove si sente di gente che scappa senza pagare o che aggredisce il guidatore. Per il resto, mi limito a giustificare il loro atteggiamento col fatto che guidare a NYC è certamente stressante e con i turni sfiancanti che si trovano a fare non li biasimo in fondo, se alle volte non vogliono farsi 40 minuti di macchina per portarmi a casa. Però, la prossima volta li frego io: salgo e gli spiattello i diritti del passeggero e se mi buttano fuori poco male, anche lì avrò avuto un'altra esperienza, regalatami dalla mia bella NY.