Founded by Stefano Vaccara

Subscribe for only $6/Year
  • Login

Editor in Chief: Giampaolo Pioli

VNY La Voce di New York

The First Italian English Digital Daily in the US

English Editor: Grace Russo Bullaro

  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY La Voce di New York
No Result
View All Result
in
Primo Piano
July 17, 2013
in
Primo Piano
July 17, 2013
0

Stato razzista o Stato-nazione?

Riccardo GiumellibyRiccardo Giumelli
Time: 3 mins read

L’Italia è un paese razzista? O meglio, gli italiani sono razzisti? Mi si permetta questo incipit da giornalismo sensazionalista in seguito alle vicende che hanno visto protagonisti il Ministro italiano per l’integrazione Kyenge e il Vice-presidente del Senato Calderoli. Non vogliamo soffermarci, in questo caso, sulle scemenze strumentali o meno ai fini della propaganda politica del leghista e neanche sul tema assai grave che una carica istituzionale possa fare certe affermazioni, quanto affrontare la questione con uno sguardo, sociologicamente parlando, più ampio. Il tema della discriminazione razziale, culturale, antropologica deve essere affrontato relativamente al contesto politico-culturale uscito da Westfalia (1648), cioè della costituzione dello Stato-nazione come ordinamento capace di determinare un identità collettiva che, in seguito alla Rivoluzione Francese, darà luogo a diritti e doveri di cittadinanza.

Il paradigma dello Stato-nazione si basa sulla costituzione di confini territoriali, determinati via via da guerre e trattati, che separano il noi dal loro, l’interno dall’esterno, gli amici dai nemici, il chi siamo dal chi non siamo. Coloro che stanno al di là sono potenziali disturbatori dell’ordine stabilito all’interno degli spazi di libertà identitaria, a meno che non siano portatori della loro forza lavoro, se ce n’è bisogno, magari a costi vantaggiosi, ma con l’obbligo sociale di assimilarsi nel paese di arrivo. D’altra parte le politiche dell’integrazione sono molto più difficili da scorgere rispetto a quelle dell’assimilazione.

Ma oggi la sovranità dello Stato-nazione è percorsa da spinte glocali che determinano la formazione di attori sovranazionali e subnazionali, in corrispondenza di identità culturali collettive che non riflettono l’ordine, appunto, westfaliano; ma danno luogo a metissage culturali dove le barriere diventano fluide e indistinguibili. Tuttavia, quella che sembra un’evidenza diffusa nasconde paradossi che confondono le idee: ne scrive chiaramente Wendy Brown, filosofa-politologa della Berkley University of California, in un interessantissimo testo, Stati murati, sovranità in declino.

L’autrice sviluppa, argomentandola da diversi punti di vista, la riflessione che paradossalmente, in tempi di globalizzazione, si progettano e alzano muri che dividono Stati sovrani. Ne sono esempi, oltre a quello più celebre che separa Israele dalla Palestina, quello che circonda l'enclave di Melilla in Marocco, quello al confine tra Stati Uniti e Messico, tra India e Bangladesh, India e Pakistan, tra Arabia Saudita e Yemen, per non parlare di quello in costruzione tra Arabia Saudita e Iraq con un progetto che prevede recinzione metallica, filo spinato, sorveglianza a sensori ultravioletti esterni e interrati, software per riconoscimento facciale, torrette e piazzole di elicotteri, ecc… I muri altro non sono che “una reazione – scrive la Brown – a relazioni transnazionali, più che internazionali, e una risposta a forze persistenti ma spesso informali o occulte, più ad azioni militari… Gli obiettivi dei muri sono attori transnazionali non statuali – individui, gruppi, movimenti, organizzazioni e industrie… Si presentano dunque come segni di un mondo post-westfaliano”. È quindi un mondo post, ma tuttora ancorato ad un ordine passato difficile da scalfire: gli Stati sono ancora forti e non esistono modelli chiari di convivenza globale di natura post-nazionale.

Ma dove ci porta tutto questo discorso? Potrei semplificare dicendo che, in seguito al nostro ragionamento, le domande iniziali assumono nuovo senso. Probabilmente diventano anche insignificanti. Non si tratta di sapere se gli italiani o l’Italia sono razzisti o meno ma quanto il modello politico culturale nel quale si è immersi determina comportamenti discriminatori: e quello dello Stato nazione può farlo fortemente seppur dotato dei contrappesi dei principi democratici. La questione, allora, è: quale paradigma determina le identità collettive? Gli Stati-nazioni con la loro necessità di ordine tra dentro o fuori? O i fluidi processi culturali che creano ibridazione, difficilmente collocabili in istituzioni chiare? Se propendiamo per questa seconda ipotesi allora l’italicità diventa una grande risorsa, oltre che un laboratorio di analisi, per comprendere i processi di sincretismo culturale, non nell’ottica aprioristica noi vs loro, ma di naturale ed inevitabile incontro della diversità. L’italicità è anche uno sguardo aperto sul mondo, un cuneo tra le diversità: ce lo insegnano i milioni di italiani emigranti, ma ce lo insegnano anche i nuovi immigrati arrivati in Italia, quelli ben integrati di cui poco si parla perché, è normale, non fanno notizia. È per questo che ritengo molto più italica il ministro Kyenge che un povero aizzatore di impauriti leghisti.     

Share on FacebookShare on Twitter
Riccardo Giumelli

Riccardo Giumelli

Un aforisma che più di altri mi rappresenta è quanto scrisse Machiavelli, citando Boccaccio: “che gli è meglio fare e pentirsi, che non fare e pentirsi”. Come loro sono toscano, animo inquieto in cerca di porti per approdare e ripartire. Dopo gli studi in Scienze politiche, ho iniziato ad amare i libri, fare ricerca e scrivere, al punto da rimanere nell’Università, prima Firenze poi Trento. A Dijon e poi a Parigi, ho lavorato alla Camera di Commercio italiana e all’OCSE. Tornato in Italia, sono approdato a Verona, dove faccio ricerca e insegno. Intanto un matrimonio e due splendide gemelline. Mi occupo di sociologia, cultura e comunicazione. Tra tanti nuovi inizi e altrettanti epiloghi, una costante: ho sempre tifato Inter. Infatti soffro di stomaco.

DELLO STESSO AUTORE

San Gennaro torna a New York in un’esplosione di sapori napoletani

Lo stato della cultura italica tra le contraddizioni della globalizzazione

byRiccardo Giumelli
“Un giorno sì un altro no”, il romanzo viaggiatore con tappa a New York

“Un giorno sì un altro no”, il romanzo viaggiatore con tappa a New York

byRiccardo Giumelli

A PROPOSITO DI...

Previous Post

In America il melting pot ha un prezzo

Next Post

La ragione di Stato, ovvero quando lo Stato ha sempre ragione

DELLO STESSO AUTORE

Italian Americans and the Impact of Their Five Centuries of History in America

Il turismo delle radici può diventare l’idea vincente per il rilancio italiano post-Covid

byRiccardo Giumelli
Il viaggio degli italici alla scoperta di quelle origini sbiadite nel tempo

Il viaggio degli italici alla scoperta di quelle origini sbiadite nel tempo

byRiccardo Giumelli

Latest News

Roland Garros, Paolini sconfitta da Elina Svitolina che vola ai quarti

Roland Garros, Paolini sconfitta da Elina Svitolina che vola ai quarti

byMassimo Cutò
Zelensky, domani team ucraino a Istanbul, guiderà Umerov

Zelensky, domani team ucraino a Istanbul, guiderà Umerov

byAnsa

New York

Ritorna il Covid? La curva sale: serve un ultimo sforzo per uscire dal tunnel

New COVID Variant Detected in NYC Amid Concerns Over Vaccine Access

byAmelia Tricante
Travolti nel sonno da un camion dei rifiuti: un morto e un ferito a Long Island

Travolti nel sonno da un camion dei rifiuti: un morto e un ferito a Long Island

byCristiano Palladino

Italiany

Italy on Madison, la facciata della sede dell’Italian Trade Agency trasformata per tre giorni in una casa italiana.

Erica Di Giovancarlo (ITA): “Italian lifestyle è un modo di vivere”

byMonica Straniero
Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

byAndrea Zaghi
Next Post
Una veduta aerea del fiume Oreto nella zona del ponte Corleone

Ascoltando il richiamo del fiume

La Voce di New York

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli   |   English Editor: Grace Russo Bullaro   |   Founded by Stefano Vaccara

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli
—
English Editor: Grace Russo Bullaro
—
Founded by Stefano Vaccara

  • New York
    • Eventi a New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Voto Estero
    • Economia
    • First Amendment
  • People
    • Nuovo Mondo
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
    • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
  • Travel
    • Italia
  • Mediterraneo
  • English
  • Search/Archive
  • About us
    • Editorial Staff
    • President
    • Administration
    • Advertising

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025 — La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017
Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025
La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017

Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
No Result
View All Result
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Economia
    • First Amendment
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
    • Cucina Italiana
  • Travel
    • Italia
  • Video
  • English
    • Arts
    • Business
    • Entertainment
    • Food & Wine
    • Letters
    • Lifestyles
    • Mediterranean
    • New York
    • News
  • Subscribe for only $6/Year

© 2016/2022 VNY Media La Voce di New York

Are you sure want to unlock this post?
Unlock left : 0
Are you sure want to cancel subscription?