Benito: Femminicidio. Che bruta parola. Chi l'ha inventata? Una di voi?
Chiara: Una di noi chi?
Benito: Voi donne. Le liberali. Le ribelli.
Chiara: E ce ne vantiamo.
Benito: Prima c'erano gli omicidi. Toccava agli uomini. Ora tocca alle femmine.
Chiara: Tocca?
Benito: Un modo di dire. Lo sai che ti amo e non ho mai criticato come ti vesti. Ma le vedi le donne, in tutte le strade, come si vestono. Mezze nude.
Chiara: Questo è un paese libero. Hanno diritto a scegliere il loro abbigliamento.
Benito: Esagerano. Mostrano tutto.
Chiara: Tutto che?
Benito: Gambe nude. Piedi con unghie rosse fiammanti. Reggiseni minuscoli che nascondono pochissimo.
Chiara: Libere di scegliere.
Benito: Vogliono attirare attenzione, stimolare, aguzzare l'interesse, invitare.
Chiara: A che?
Benito: Sguardi sorpresi, concupiscenza.
Chiara (ironica): Che parolone!
Benito: Invitare alle esclamazioni di ammirazione, ad un possibile corteggiamento, al dialogo, all'incontro. E poi tutto il resto. Quel che succede.
Chiara: Pensieri morbosi e malati.
Benito: Grazie! Io ti dico che ti amo e non critico mai i tuoi vestiti e sandali. E tu mi accusi di essere malato.
Chiara: Purtroppo altri, i colpevoli, sono i malati veri. Uccidono per quello che non possono avere. Per gelosia, impotenza, rabbia.
Benito: Leggi spesso che hanno accettato un appuntamento in posti isolati, a sera tardi. Poi dicono di no. Le vaghe promesse, l'accettazione iniziale, la riluttanza, esasperano. Fanno perdere la testa a qualcuno.
Chiara: Qualcuno? Telefono Rosa ha registrato almeno cento vittime all'anno. 124 nel 2012. 14 nei primi mesi del 2013.
Benito: E voi lo chiamate femminicidio. Io lo chiamerei “rischiose tentazioni”. Rischiano.
Chiara: È vita e libertà. Non siamo più ai tempi di tua nonna e mia nonna.