MILANO.«…Alla fine sono arrivata davanti a questa grande villa, ad Arcore, che poi mi è stato detto era la villa del presidente del Consiglio. Per me era una cosa stranissima essere nella casa del presidente del consiglio. Berlusconi Si è presentato dicendomi il suo nome, io dissi il mio: «Sono Ruby….». Non sapevo come ero finita lì, non mi sono posto tante domande, vivevo la situazione e basta. Solo la seconda volta mi fu fatto partecipare al bunga bunga…le ragazze facevano dei balli sensuali e si travestivano, Marystelle Polanco si metteva una parrucca rossa e una toga per imitare la Boccassini, la Minetti era vestita da suora..Ballavano e si dimenavano con mosse sexy davanti a Berlusconi che rimaneva seduto…ma senza contatti fisici….E alla fine il presidente mi disse di rimanere a dormire. Mi diede una stanza dove rimasi da sola fino al mattino dopo…».
Vestitino grigio con gonna corta e foulard, capelli raccolti a coda di cavallo, Ruby Rubacuori, al secolo Karima El Mahroug, si presenta nell’aula della quinta sezione penale alle 10,30 del mattino per chiudere con la sua testimonianza la fase istruttoria del processo che vede imputati Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti per favoreggiamento e induzione della prostituzione, anche minorile.
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