First of all iniziamo con il definire cosa si intende per WEB 2.0 in modo tale da permettere anche ai “non addetti ai lavori” una comprensibile e buona lettura.
Questo termine indica l’evoluzione del WEB 1.0, il cosiddetto Web statico in contrapposizione appunto con il Web Dinamico o meglio noto come WEB 2.0. Quest’ultimo costituisce tutte quelle applicazioni (Facebook, Twitter, Wiki, ecc.) ovvero i cosiddetti “social media”, i quali consentono la creazione/modifica dei contenuti multimediali e l’interazione tra sito web/utente e utente/utente. In a nutshell, tralasciando parametri tecnici quali bacino d’utenza, accessibilità, permanenza, velocità e fruibilità, i social media hanno due peculiarità davvero significative rispetto alla loro controparte i mass media: giornali, radio, televisione e cinema. I social media infatti possono avere costi relativamente bassi o essere del tutto gratuiti, permettendo a chiunque di avere accesso alle informazioni e – caratteristica del tutto eccezionale rispetto a quelli tradizionali – di pubblicare qualsiasi cosa viene in mente al singolo user (privato, testata giornalistica, Organizzazione Internazionale, ecc.), oltre a condividere video, file audio e foto.
Queste applicazioni del WEB 2.0, in base alla loro funzione principale, potrebbero seguire la seguente parziale classificazione: Social Network (Facebook, MySpace, Linkedin, Google+, Qzone, Orkut, Badoo, ecc.), Microblog (Twitter, ecc.), Photo e Video Sharing (Flikr, Youtube, ecc.), Reference (Wikis – Wikipedia), Gaming online (Second Life, videogiochi on line), Video-calling and instant messaging (Skype, Voip, Viber, ecc.), Forum, Blog, Podcast, e altro ancora. Facendo surfing sul web ci si può imbattere in siti davvero interessanti come Socialbakers (http:// www.socialbakers.com) inerenti statistiche e dati sui nuovi media. Secondo non solo quest’ultimo l’utilizzo dei social media presenti in rete è aumentato vertiginosamente, si contano ad esempio in Italia 21.555.340 di utenti iscritti a Facebook (FB) classificando il Bel Paese all’undicesimo posto dopo la Germania mentre sul podio troviamo rispettivamente al primo posto gli USA (156.820.080), l’India (45.796.460) e il Brasile (44.622.060). Sempre su FB in base alle pagine con più fan, emerge che siamo un popolo molto interessato a: moda (Fendi), prodotti alimentari (Nutella), notizie (La Repubblica), sport e politica. Infine come possiamo facilmente costatare sul web oggigiorno il re incontrastato tra i social media è Facebook con i suoi 838.185.520 iscritti seguito da Twitter e Youtube. Per una panoramica sui social media, un ottimo riferimento è l’indagine State of the Media: The Social Media Report 2011 della
Nielsen (in collaborazione per i dati italiani con l’Audiweb) che analizza cambiamenti e modalità di interazione tra gli utenti e i social media. Il rapporto ci rivela che per quanto riguarda i social network e i blog, i maggiori utilizzatori – reggetevi forte – siamo noi italiani (86%, dato del giugno 2011) superando anche gli statunitensi (79%). Noi italiani inoltre siamo sul podio anche per un altro primato, ovvero essere tra quelli che trascorrono più tempo sui social network e blog, circa un terzo di tutto il tempo passato online mentre gli statunitensi sembrerebbe che adorino di più visitare i blog, infatti Blogger nel paese a stelle e strisce è salito al secondo posto tra i social network, contando 50 milioni di visitatori unicamente dagli USA, dove tuttavia Facebook resta ancora il Web Brand più seguito. Per quanto riguarda il profilo degli utenti in Italia, i social media si tingono sempre più di rosa.
La presenza delle donne sta gradualmente aumentando sui social network e blog, tuttavia sono ancora al 46,7%, mentre la controparte maschile è al 53,3%, ma dall’inchiesta emerge che negli USA la situazione si capovolge, vedendo in testa le donne. Ciò che sorprende è che le due fasce di utenti più “addicted” ai social media sono quella che va dai 35 ai 44 anni (24,2%) seguiti dai 25-34enni (19,4%).
L’uso dei social media da smartphone sia nel Bel Paese che nella “Terra delle opportunità” è arrivato al 40% e sembrerebbe che le applicazioni di social networking rappresentino la terza categoria più scaricata, dopo giochi e mappe in Italia e dopo il download di musica negli Stati Uniti. Peraltro, bisogna menzionare che i social media influiscono moltissimo sui consumatori direttamente ed indirettamente come si può benissimo notare dal loro utilizzo per scopi pubblicitari.
Infine noi italiani sebbene utilizziamo con frequenza altissima queste applicazioni per informarci, fare nuove amicizie e trovare amori, restare in contatto con persone a noi care, individuare prodotti da acquistare e altro ancora, uno dei motivi che ci spinge realmente ad iscriverci a questi social network è proprio quello di soddisfare una delle nostre maggiori curiosità… sapere cosa stanno facendo gli altri!
I social media possono essere davvero utili per raggiungere il maggior numero di persone in brevissimo tempo e rappresentano sempre più spesso una voce neutrale e affidabile per denunciare falsità, inesattezze e notizie appositamente trascurate. Il problema che si pone da anni è la mancanza di alcuni filtri come il controllo preventivo.
In USA l’Electronic Privacy Information Center ha rivelato che i post su Facebook e Twitter sono diventati oggetto di revisione del Ministero della Difesa nazionale. Bè ovviamente dopo l1/9 questo fa parte del gioco ormai ovunque, anche perché i social media sono una lama a doppio taglio soprattutto se impiegati per scopi riprovevoli e inaccettabili (terrorismo, pedofilia, discriminazioni, ecc). L’informazione è potere ma ciò che fa tutta la differenza di questo mondo è il modo in cui la si usa.
Tutte queste applicazioni hanno segnato una svolta nell’era “digitale”, anche se ahimè a volte – sebbene sia stupendo e parlo dei social network, potersi ritrovare e tenersi in contatto con persone a noi care – fra noi e loro a separarci c’è sempre un freddo schermo (PC o smatphone) che non potrà mai sostituire quel “contatto umano” che cerchiamo e potremmo avere soltanto di persona.