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February 12, 2018
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Vincenzo Arcobelli: ricordando la passione di Tremaglia, l’unione fa la forza!

L'ex parà e pilota dal Texas candidato con la destra, ha "sposato la causa ed il programma del movimento patriottico dei Fratelli d'Italia"

Stefano VaccarabyStefano Vaccara
Vincenzo Arcobelli: ricordando la passione di Tremaglia, l’unione fa la forza!

Vincenzo Arcobelli

Time: 4 mins read

Da quanti anni e perché vive all’estero? Perché ha deciso di candidarsi e perché con questa lista?

“Vivo negli States e precisamente in Texas da 25 anni. Dopo aver servito l’Italia come Parà della Folgore ed in qualità di Ufficiale dell’Aeronautica Militare Italiana, decisi di far crescere le mie conoscenze professionali per essere competitivo a livello internazionale. Le opportunità che venivano offerte in terra americana non si trovavano altrove e quindi decisi di rimanere negli USA, dove i valori di meritocrazia, qualifiche e competenze, sono prioritari.

Il mio impegno nel mondo dell’Associazionismo, della rappresentanza degli italiani all’estero Comites e Cgie, è noto.  La politica è fare del bene alla comunità, è passione, non è stare seduti su uno scranno… I non risultati ottenuti dalla maggior parte dei parlamentari eletti all’estero sin dal 2006 ad oggi, mi ha incoraggiato su sollecito di amici e connazionali a concorrere a queste elezioni e di provare a dare un contributo in sede parlamentare per il bene dell’Italia  e degli Italiani nel mondo. Al di là delle mie ideologie, prima di tutto ci sono gli italiani che rappresentiamo, ho sposato la causa ed il programma del movimento patriottico dei Fratelli d’Italia nella lista del centro destra unitario, una coalizione che potrebbe dare stabilità di governo e far rilanciare l’economia”.

Quale considera il problema più immediato dell’Italia e come si dovrebbe affrontare?

“L’Italia è il bel paese, bisogna provvedere a creare lavoro, prima gli Italiani!  I giovani italiani che ogni anno emigrano sono circa 100.000, bisogna fermare quest’ondata così come l’immigrazione clandestina. La sicurezza. L’Italia detiene una grande ricchezza culturale, storica, ambientale, turistica, e negli altri settori dell’industria e dell’agricoltura. Gli Italiani nel mondo attraverso le aziende e le varie industrie potrebbero aiutare come lo hanno fatto da sempre al rilancio dell’export e del Made in Italy.  Tramite accordi bilaterali a tutti i livelli con i vari governi per incentivare collaborazioni fattive e più concrete”.

Quale problematica inerente gli interessi dei cittadini italiani residente all’estero e in particolare in Nord-Centro America considera la più urgente e cosa proporrebbe fin dal primo giorno dell’apertura dei lavori del Parlamento?

“E’ dai tempi del padre del voto italiano all’estero, Mirko Tremaglia, che si sognava di costituire la commissione bicamerale, dove trattare tutte le tematiche riguardanti gli italiani all’estero. L’unione fa la forza! Per cercare di risolvere le tematiche inerenti la riapertura dei termini di riacquisto della cittadinanza, o del potenziamento della rete diplomatica consolare, per soddisfare i servizi, l’Assistenza Sanitaria e previdenziale, promuovere accordi bilaterali per facilitare procedure di emigrazione dei giovani italiani in Nord e Centro America, cosi come la lingua e cultura italiana, riforme degli organi di rappresentanza, tutti argomenti che potrebbero essere condivisi da tutte le parti in causa al di là dell’appartenenza partitica. L’Italia e gli italiani ovunque essi vivano vengono al primo posto e non possono essere discriminati, vedi l’IMU ad esempio”.

Sarebbe disposto e quanto ad andare contro le decisioni del suo partito qualora queste andassero a sfavore dei cittadini italiani all’estero? C’è una forza politica o un leader politico al quale non voterebbe mai la fiducia in Parlamento anche se il partito lo chiedesse?

“Ho accettato di candidarmi per Fratelli D’Italia nella lista (Salvini-Berlusconi-Meloni) perché alla base di questa candidatura c’è il rispetto per tutto quello che ho fatto negli anni. L’on. Meloni conosce la mia volontà e sa perfettamente chi è Vincenzo Arcobelli e chi rappresenta, altrimenti non l’avrebbe candidato. Un partito, tra l’altro, che ha raccolto i suggerimenti dal mondo dell’associazionismo a riguardo l’attuale legge elettorale ( per me una legge sbagliata, anti costituzionale e non innovativa) e che FDI ha votato a sfavore ascoltando la base”.

Il Nord e Centro America è una zona enorme, dal Canada al Messico e oltre, come pensa realmente di conoscere e rappresentare tutte le comunità di italiani che ci vive? Non c’è il rischio di un distacco e di una vita “romana” lontana dai problemi di chi vi ha eletto?

“Dalla mia parte c’è anche la professione che ho svolto e continuo a svolgere. Sono un comandante pilota e grazie al mio lavoro conosco il mondo e dall’alto ha tutto un altro aspetto: è bellissimo. Ecco l’importante è avere sempre sotto gli occhi la meta, il nostro mondo, la nostra gente. Realisticamente non è una passeggiata facile poter stare a contatto diretto con tutte le aree geografiche, io ci proverò. Ritengo, altresì, che con i nuovi metodi di comunicazione si potranno agevolare i contatti in maniera più diretta e telematica”.

La lingua italiana è fra le più studiate al mondo (la quarta…). Eppure le cattedre nelle università del Nord America diminuiscono… Cosa farebbe di concreto per promuoverla in modo migliore nel Nord e Centro America?

“Promuovere ed intensificare i rapporti bilaterali. Le cattedre diminuiscono perché ovviamente nelle università private ma anche in quelle statali si necessitano fondi. Si potrebbero cercare validi sponsor come ad esempio imprese multinazionali disposte a promuovere la lingua e cultura italiana”.

Cosa vorrebbe che l’Italia imitasse dalla democrazia degli Stati Uniti (Canada, Messico, Repubblica Dominicana…) e cosa invece che il vostro paese di residenza imparasse dal modo di far politica in Italia? 

“L’imitazione di per se è un “fake”. L’Italia ha radici culturali profonde  che vanno salvaguardate da questo assalto incontrollato a cui assistiamo con l’immigrazione clandestina. Le politiche americane su questo ci insegnano molto. Non mi riferisco solo alle decisioni del Presidente Trump. Il Sistema Statunitense da sempre ha punito l’illegalità a qualunque livello e in tutti i campi. Sono due sistemi politici diversi non paragonabili, non sovrapponibili. Rispetto ed onestà sono però valori comuni”.

C’è un personaggio storico italiano (nella politica come della letteratura, arti, scienza…) al quale vorrebbe ispirarsi nei valori e nelle idee per la sua carriera in Parlamento?

“Da Leonardo Da Vinci a Michelangelo, personaggi che hanno rivoluzionato il mondo. A livello parlamentare, certamente per il suo amore ed operato per gli Italiani nel mondo a Mirko Tremaglia, fondatore dell’organizzazione che mi onoro di presiedere”.

Cosa pensa delle problematiche sulla parità di genere? Gli abusi sessuali sulle donne: un problema urgente che necessita immediati interventi anche legislativi, oppure solo uno scandalo di Hollywood? E in Italia, è giunto forse il momento di eleggere un Presidente della Repubblica donna?

“Puoi fare tutte le leggi che vuoi… è una questione culturale, è una società malata purtroppo che ha perso la retta via. Non ha più una scala di valori da seguire. Ha dimenticato i Dieci Comandamenti e tolto i Crocefissi. Bisogna tornare ad insegnare l’ educazione civica in tutte le scuole di ogni ordine e grado. Una donna come Presidente: perché no? Una  lady di alto profilo istituzionale, competente, capace, di prestigio affermata sia in  Italia che all’estero”.

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Stefano Vaccara

Stefano Vaccara

Sono nato e cresciuto in Sicilia, la chiave di tutto secondo un romantico tedesco. Infanzia rincorrendo un pallone dai Salesiani e liceo a Palermo, laurea a Siena, master a Boston. L'incontro col giornalismo avviene in America, per Il Giornale di Montanelli, poi tanti anni ad America Oggi e il mio weekly USItalia. Vivo a New York con la mia famiglia americana e dal Palazzo di Vetro ho raccontato l’ONU per Radio Radicale. Amo insegnare: prima downtown, alla New School, ora nel Bronx, al Lehman College della CUNY. Alle verità comode non ci credo e così ho scritto Carlos Marcello: The Man Behind the JFK Assassination (Enigma Books 2013 e 2015). Ho fondato e diretto (2013-gennaio 2023) La VOCE di New York, convinto che la chiave di tutto sia l’incontro fra "liberty & beauty" e con cui ho vinto il Premio Amerigo 2018. I’m Sicilian, born in Mazara del Vallo and raised in Palermo. I studied history in Siena and went to graduate school at Boston University. While in school, I started to write for Il Giornale di Montanelli. I then got a full-time job for America Oggi and moved to New York City. My dream was to create a totally independent Italian paper in New York to be read all over the world: I finally founded La VOCE di New York. In 2018 I won the "Amerigo Award". I’m a journalist, but I’m also a teacher. I love both. I cover the United Nations, and I correspond from the UN for Radio Radicale in Rome. I teach Media Studies and also a course on the Mafia, not Hollywood style but the real one, at Lehman College, CUNY. I don't believe in "comfortable truth" and so I wrote the book "Carlos Marcello: The Man Behind the JFK Assassination" (Enigma Books 2013 e 2015). I love cooking for my family. My favorite dish: spaghetti con le vongole.

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