Da quanti anni e perché vive all’estero? Perché ha deciso di candidarsi e perché con questa lista?
“Vivo a Philadelphia dal 1967, mi sono trasferito negli Usa a soli di 22 anni per ricongiungermi ai miei affetti più cari. Dopo un impegno trentennale al servizio degli italiani all’estero attraverso l’associazionismo, ho deciso di comune accordo con mia moglie che fosse arrivato il momento di impegnarmi direttamente in politica, in quanto credo fermamente che il sistema possa essere migliorato solo dall’interno e di conseguenza eccomi, accompagnato in quest’avventura dal PD, unico partito in Italia che rispecchia il mio pensiero in seno alle politiche sociali e sul lavoro”.
Quale considera il problema più immediato dell’Italia e come si dovrebbe affrontare?
“Credo che sia necessario in Italia una riforma sulle politiche del lavoro che dia la possibilità a piccole e medie imprese di assumere personale ed ai liberi professionisti di lavorare senza essere stritolati dalla pressione fiscale, le politiche degli ultimi governi targati PD vanno in quella direzione, insieme credo si possa fare un ulteriore passo in avanti”.
Quale problematica inerente gli interessi dei cittadini italiani residente all’estero e in particolare in Nord-Centro America considera la più urgente e cosa proporrebbe fin dal primo giorno dell’apertura dei lavori del Parlamento?
“Fin dal primo giorno mi batterò per uno snellimento mirato della macchina burocratica e finanzierò sportelli di “ascolto” della cittadinanza in tutta la circoscrizione, é fondamentale ascoltare i problemi reali delle persone, sono giunto a questa conclusione sommando la mia esperienza da emigrato all’ascolto di tutte le persone che in questo ultimo periodo mi hanno raccontato le loro difficoltà, questo sarà solo il primo punto da affrontare, questo é solo l’inizio, la lista non é proprio cortissima”.
Sarebbe disposto e quanto ad andare contro le decisioni del vostro partito qualora queste andassero a sfavore dei cittadini italiani all’estero? C’e’ una forza politica o un leader politico al quale lei non voterebbe mai la fiducia in Parlamento anche se il partito lo chiedesse?
“Trasparenza, servizio ed umiltà sono da sempre colonne portanti della mia vita, le posso assicurare che non verrò mai meno a questi principi, la mia fedeltà va innanzitutto ai miei elettori ed a tutta la circoscrizione, in questi giorni mi avrà sentito spesso dire “ridiamo alla politica la dignità di servire”, per quanto mi riguarda non é un semplice slogan. Sulle altre forze politiche? Preferisco augurare che il centro sinistra si possa ricompattare, dobbiamo lavorare per il bene degli italiani”.
Il Nord e Centro America è una zona enorme, dal Canada al Messico e oltre, come pensa realmente di conoscere e rappresentare tutte le comunità di italiani che ci vive? Non c’è il rischio di un distacco e di una vita “romana” lontana dai problemi di chi vi ha eletto?
“Ho riflettuto molto su questo punto ed é per questo che ho deciso di annullare le distanze con uno sportello online ed una mail dedicata dove gli elettori potranno sempre avere un dialogo costante con me”.
La lingua italiana è fra le più studiate al mondo (la quarta…). Eppure le cattedre nelle università del Nord America diminuiscono… Cosa farebbe di concreto per promuoverla in modo migliore nel Nord e Centro America?
“Abbiamo appena ultimato un progetto che coinvolgerà eccellenze italiane in grado di promuovere il nostro sconfinato patrimonio storico-artistico e culturale non solo attraverso una semplice manifestazione estemporanea ma, attraverso un percorso mirato per il rilancio della lingua più bella del mondo, la nostra”.
Cosa vorrebbe che l’Italia imitasse dalla democrazia degli Stati Uniti (Canada, Messico, Repubblica Dominicana…) e cosa invece vorrebbe che il suo paese di residenza imparasse dal modo di far politica in Italia?
“Vorrei che l’Italia facesse suo quel concetto di meritocrazia che tanto ha dato a me come a molti altri emigrati in America e viceversa mi piacerebbe che qui venisse importato quel senso di umanità e amore verso il prossimo che abbiamo in Italia, d’altronde io amo l’Italia come una madre e l’America come un padre ed io ci tengo alla famiglia”.
C’è un personaggio storico italiano (nella politica come della letteratura, arti, scienza…) al quale vorrebbe ispirarsi nei valori e nelle idee per la sua carriera in Parlamento?
“Il Presidente Sandro Pertini, il suo senso di giustizia e di parità sociale é molto vicino alla mia visione del mondo”.
Cosa pensa delle problematiche sulla parità di genere? Gli abusi sessuali sulle donne: un problema urgente che necessita immediati interventi anche legislativi, oppure solo uno scandalo di Hollywood? E in Italia, è giunto forse il momento di eleggere un Presidente della Repubblica donna?
“É inconcepibile che ancora oggi le donne debbano subire violenze ed abusi di ogni genere, primi provvedimenti legislativi sono stati presi, evidentemente ancora non basta, studieremo una legge che possa dare un taglio netto a queste violenze. Per quanto riguarda il Presidente non vedo perché no, é fondamentale la competenza non il genere”.