Da quanti anni e perché vive all’estero? Perché ha deciso di candidarsi e perché con questa lista?
“Sono in Canada da oltre 50 anni. Sono arrivato in Canada nel 1962, insieme a mia madre e i miei fratelli per ricongiungerci con nostro padre e il nostro fratello maggiore che erano giunti 3 anni prima di noi per assicurarsi che al nostro arrivo trovassimo una casa degna di ospitarci. Ho deciso di candidarmi perché conosco bene quanti sacrifici e lacrime noi emigranti abbiamo dovuto affrontare senza essere stati tutelati dal governo italiano, facendoci onore all’estero”.
Quale considera il problema più immediato dell’Italia e come si dovrebbe affrontare?
“Promozione dell’identità nazionale. Diritto di cittadinanza per tutti quelli che sono nati in Italia e per i loro figli. Assistenza sanitaria gratuita per i nostri connazionali all’estero. Adeguamento delle pensioni italiane al costo della vita degli emigrati all’estero. Esonero della tassa sulla prima casa. Promozione della lingua e cultura italiana, rafforzamento dei rapporti bilaterali tra università e incremento di borse di studio”.
Quale problematica inerente gli interessi dei cittadini italiani residente all’estero e in particolare in Nord-Centro America considera la più urgente e cosa proporrebbe fin dal primo giorno dell’apertura dei lavori del Parlamento?
“Tutto ciò sovra citato alla domanda precedente”.
Sarebbe disposto e quanto ad andare contro le decisioni del suo partito qualora queste andassero a sfavore dei cittadini italiani all’estero? C’è una forza politica o un leader politico al quale lei non voterebbe mai la fiducia in Parlamento anche se il partito lo chiedesse?
“Io voglio essere eletto per fare esclusivamente gli interessi degli Italiani all’estero, non mi interessa la partitocrazia, è ora di pensare alla gente non ai partiti. Io sono qui per rappresentare i nostri connazionali all’estero e le problematiche che noi abbiamo per far si che la nostra voce venga udita forte e chiara. Mi batterò affinché i nostri emigrati abbiamo gli stessi diritti e doveri degli italiani in Italia”.
Il Nord e Centro America è una zona enorme, dal Canada al Messico e oltre, come pensa realmente di conoscere e rappresentare tutte le comunità di italiani che ci vive? Non c’è il rischio di un distacco e di una vita “romana” lontana dai problemi di chi vi ha eletto?
“Io sono sceso in campo per rappresentare i diritti dei nostri connazionali all’estero, perché conosco molto bene le problematiche e i sacrifici che sono stati fatti da noi, dagli emigranti, in quanto uno di essi, quante lacrime quanto sudore abbiamo versato. È difficile rappresentare i bisogni e le aspirazioni della collettività italiana in Nord America senza aver fatto parte e vissuto in questa realtà. Se dovessi essere eletto come Senatore, il mio impegno è quello di donare completamente il mio stipendio ad una fondazione per gestire i fondi, creando borse di studio, per studenti italiani Nord americani e aiuti per gli anziani. Inoltre aprirò un ufficio in Canada aperto dalle 8:00 alle 22:00 affinché tutte le time zone del Nord e Centro America vengano coperte. Questo ufficio sarà un punto di riferimento per tutti i nostri connazionali Nord e Centro Americani al fine che ognuno di essi possa esporre problemi, iniziative, suggerimenti, insomma una linea diretta di supporto per chi vive all’estero”.
La lingua italiana è fra le più studiate al mondo (la quarta…). Eppure le cattedre nelle università del Nord America diminuiscono… Cosa farebbe di concreto per promuoverla in modo migliore nel Nord e Centro America?
“Chiedo gli stessi diritti scolastici per i figli degli italiani all’estero. Gli studenti italiani residenti all’estero devono avere le stesse agevolazioni se vogliono andare a scuola in Italia”.
Cosa vorrebbe che l’Italia imitasse dalla democrazia degli Stati Uniti (Canada, Messico, Santo Domingo…) e cosa invece vorrebbe che il vostro paese di residenza imparasse dal modo di far politica in Italia?
“Vorrei che l’Italia si occupasse del benessere del proprio popolo ovunque esso risiede”.
C’è un personaggio storico italiano (nella politica come della letteratura, arti, scienza…) al quale vorrebbe ispirarsi nei valori e nelle idee per la sua carriera in Parlamento?
“L’Italia é piena di grandi personaggi storici, in quanto ad arte e storia non abbiamo niente da imparare da nessuno, anzi siamo noi a dare lezioni agli altri”.
Cosa pensa delle problematiche sulla parità di genere? Gli abusi sessuali sulle donne: un problema urgente che necessita immediati interventi anche legislativi, oppure solo uno scandalo di Hollywood? E in Italia, è giunto forse il momento di eleggere un Presidente della Repubblica donna?
“Io credo nel rispetto dell’individuo e del genere umano e nella parità di genere. Credo nella famiglia e nei valori umani e cristiani. Le donne fanno bene a denunciare chi le strumentalizza, essendo un padre di famiglia, e che ha suo volta è stato figlio difendo a pieno i diritti delle donne e mi schiero dalla loro parte. A mio parere non trovo differenza tra uomo e donna, ci vuole solo capacità, impegno, intraprendenza, chiarezza onesta’ e dedizione da parte di chi ci rappresenta”.