Da quanti anni e perché vive all’estero? Perché ha deciso di candidarsi e perché con questa lista?
“Ho 45 anni e vivo a Montréal, in Canada, dal 2011. Sono nato a Milano. Ho studiato in Sardegna e in Toscana. Ho conseguito il Ph.D. in Relazioni internazionali, sono laureato in Scienze politiche e, all’Università per Stranieri di Siena, ho conseguito il titolo di dirigente degli Istituti scolastici italiani all’estero. Sono giornalista e consigliere in comunicazione e in orientamento per organizzazioni comunitarie. Ho scelto la Belle Province, il Québec, perché qui la vecchia Europa incontra il Nuovo Mondo. La mia città è un modello di interculturalità dove ognuno va fiero della propria cultura d’origine e assieme agli altri definisce una cultura comune, nella quale la diversità non è l’altro, ma il noi altri. Sono in Liberi e Uguali perché credo nel merito se tutti, però, si parte dalla stessa linea di partenza e perché sono fermamente convinto che il solo cambiamento possibile sia quello nell’interesse dei molti che hanno poco e non dei pochi che hanno troppo”.
Quale considerate il problema più immediato dell’Italia e come si dovrebbe affrontare?
“Istruzione e ricerca: al primo posto. Da troppo, ormai, l’Italia è agli ultimi posti per investimenti in cultura. Perché la scuola funzioni davvero gli insegnanti devono essere fieri del proprio lavoro, così da restituire il meglio di loro stessi ai loro studenti. Una scuola povera, senza mezzi, con insegnanti mortificati determina una società frantumata, rancorosa e ignorante di tutto. E allora: si parte dall’adeguare gli stipendi degli insegnanti agli standard europei. Poi, si investe nell’edilizia scolastica e si continua con programmi di alternanza scuola-lavoro per offrire agli studenti strumenti per comprendere il mondo del lavoro e portarvi elementi di innovazione e di spirito critico. Gli investimenti in ricerca e formazione sono la condizione per uscire dalla crisi. Pertanto, sul piano della formazione, occorre ripensare radicalmente i tirocini in azienda e i crediti per esperienze in impresa. Su quello della ricerca, è necessario creare un Fondo Nazionale per la Ricerca di Base e attivare, da subito, Corsi Superiori a valenza nazionale di Management della Ricerca e dell’Innovazione, volti sia a diffondere nuove competenze che a formare esperti capaci di valorizzare i risultati scientifici e tecnologici e di trasferire innovazione nel mercato”.
Quale problematica inerente gli interessi dei cittadini italiani residente all’estero e in particolare in Nord-Centro America considera la più urgente e cosa proporrebbe fin dal primo giorno dell’apertura dei lavori del Parlamento?
“Considero più urgente il tema di come è cambiato il mondo dell’emigrazione italiana, che si è arricchito di nuove espressioni di mobilità, per nulla tutelate. Proporrei, fin dal primo giorno, la parità di diritti con gli Italiani residenti in Italia, abolendo i diritti tassati (come quello sul riacquisto della cittadinanza e l’IMU sulla casa in Italia).
Sarebbe disposto e quanto ad andare contro le decisioni del suo partito qualora queste andassero a sfavore dei cittadini italiani all’estero? C’è una forza politica o un leader politico al quale non voterebbe mai la fiducia in Parlamento anche se il partito ve lo chiedesse?
“Si, nel modo più convinto. L’interesse degli Italiani all’estero è la mia priorità. Matteo Salvini e la sua Lega, contraria agli stranieri e a tutto ciò che è straniero”.
Il Nord e Centro America è una zona enorme, dal Canada al Messico e oltre, come pensa realmente di conoscere e rappresentare tutte le comunità di italiani che ci vive? Non c’è il rischio di un distacco e di una vita “romana” lontana dai problemi di chi vi ha eletto?
“I Com.It.Es., emanazione diretta delle comunità territoriali, e i Patronati, ripensati anche per fornire assistenza per l’inserimento nel tessuto sociale delle società ospiti degli Italiani di nuova emigrazione sono, con il CGIE (organismo di raccordo e di sintesi delle proposte e delle richieste dei Com.It.Es. e delle associazioni italiane all’estero), fondamentali come organi di conoscenza e di consulenza specifica del parlamentare eletto all’estero. Se questo non perde il contatto con: Com.It.Es., Patronati e CGIE non corre nessun rischio di distacco dal proprio territorio”.
La lingua italiana è fra le più studiate al mondo (la quarta…). Eppure le cattedre nelle università del Nord America diminuiscono… Cosa farebbe di concreto per promuoverla in modo migliore nel Nord e Centro America?
“Potenzierò e riformerò la scuola italiana all’estero: più scuole italiane all’estero, non solo per i figli e per i nipoti degli Italiani, ma anche per i tanti che sanno che la cultura italiana è preziosa; insegnanti di qualità (penso alle abilitazioni e alle certificazioni internazionali per l’insegnamento della lingua italiana all’estero). Materiale didattico aggiornato (l’importanza delle piattaforme informatiche per l’insegnamento della lingua e della cultura italiana)”.
Cosa vorrebbe che l’Italia imitasse dalla democrazia degli Stati Uniti (Canada, Messico, Repubblica Dominicana…) e cosa invece vorrebbe che il suo paese di residenza imparasse dal modo di far politica in Italia?
“Vivo in Canada e vorrei che la politica italiana imparasse il rispetto che qui si ha per gli avversari. Vorrei che il Canada imparasse dall’Italia che fare politica significa anche interessarsi della bella Italia fuori d’Italia”.
C’è un personaggio storico italiano (nella politica come della letteratura, arti, scienza…) al quale vorrebbe ispirarsi nei valori e nelle idee per la vostra carriera in Parlamento?
“‘La coerenza è comportarsi come si è, e non come si è deciso di essere’. Sandro Pertini, capo dello Stato amatissimo perché fu capace di riavvicinare le istituzioni ai cittadini”.
Cosa pensa delle problematiche sulla parità di genere? Gli abusi sessuali sulle donne: un problema urgente che necessita immediati interventi anche legislativi, oppure solo uno scandalo di Hollywood? E in Italia, è giunto forse il momento di eleggere un donna?
“L’uguaglianza non ammette distinzioni. Sono necessari progetti formativi, anche scolastici, efficaci sull’educazione affettiva, sessuale e alle differenze e devono essere introdotte misure efficaci, dal punto di vista normativo, per inasprire le pene e renderle certe per chi commette violenza nei confronti delle donne. Per rendere le donne libere di scegliere e maggiormente fiduciose nel proprio futuro, è davvero tempo che una donna sia eletta Presidente della Repubblica. L’Italia sarebbe, certamente, un Paese migliore!”