Da quanti anni e perché vive all’estero? Perché ha deciso di candidarsi e perché con questa lista?
“Vivo a Ottawa dal 2013 e le mie origini sono siciliane. Ho studiato ingegneria elettronica e delle telecomunicazioni a Catania, ho conseguito il dottorato in Information and Communication Technologies a Trento e mi sono trasferito in Canada per fare ricerca sulle nanotecnologie essendo stato selezionato per lavorare su un progetto di IBM Canada. Mi sono candidato con il M5S perché da ricercatore apprezzo il fatto che il movimento continui a proporre quelle tematiche innovative in cui mi imbatto giornalmente nelle mie attività di ricerca. Ad esempio l’intelligenza artificiale e come essa impatterà le nostre vite. Da persona sensibile, mi piace il fatto di mettere al centro del dibattito la qualità di vita degli italiani. Questo punto dovrebbe essere scontato, ma nella politica italiana degli ultimi decenni l’etica è stata latitante. La politica deve riappropriarsi del suo ruolo primario, che è quello di aiutare le persone ad essere felici”.
Quale considera il problema più immediato dell’Italia e come si dovrebbe affrontare?
“Credo che il problema più drammatico sia quello dell’Italia a due velocità con profonde differenze tra nord e sud. Bisognerebbe attuare delle misure per rilanciare l’imprenditoria al sud. Credo che il motore trainante per il progresso di un paese sia la ricerca scientifica, quindi punterei molto su quello. La ricerca è in grado di innovare, attrarre investimenti, generare incubatori di tecnologie e creare lavoro. Puntando su ricerca e innovazione si interverrebbe sul problema della fuga dall’Italia di tanti giovani altamente formati, sui quali l’Italia ha investito ingenti risorse economiche e che attualmente alimentano le economie di altri paesi”.
Quale problematica inerente gli interessi dei cittadini italiani residente all’estero, e in particolare in Nord-Centro America, considera la più urgente e cosa proporrebbe fin dal primo giorno dell’apertura dei lavori del Parlamento?
“Siccome nessun italiano deve rimanere indietro, neanche chi sta all’estero, ritengo che la questione più importante da risolvere sia il riacquisto della cittadinanza per chi l’ha persa avendo dovuto scegliere quella canadese o americana. Gli italiani siamo molto legati alla nostra nazione e il fatto di essere ormai integrati in una nuova cultura non significa che abbiamo dimenticato l’Italia, abbiamo soltanto imparato a convivere con la nostalgia. Tutti gli italiani quando tornano in Italia devono essere accolti con un “bentornato a casa” e non come stranieri. Bisogna inoltre fermare il processo migratorio di chi parte perché in Italia non riesce ad avere una vita dignitosa. Ciò si risolverebbe con il reddito di cittadinanza e la possibilità, mentre lo si percepisce, di formarsi ad un nuovo lavoro. Io ad esempio sono partito per mia scelta, perché volevo fare esperienze nuove. E così dovrebbe essere per tutti. Partire deve essere qualcosa che si fa con gioia, non una costrizione per mancanza di alternative”.
Sarebbe disposto, e quanto, ad andare contro le decisioni del vostro partito qualora queste andassero a sfavore dei cittadini italiani all’estero? C’e’ una forza politica o un leader politico al quale lei non voterebbe mai la fiducia in Parlamento anche se il partito lo chiedesse?
“Il M5S ha a cuore il bene degli italiani, quindi è molto improbabile che prenda delle decisioni che vadano contro gli italiani all’estero. Nel caso dovesse succedere ovviamente lo farei presente e mi batterei per tutelare chi mi ha eletto. Se il M5S dovesse chiedermi di votare la fiducia ad un altro leader politico per una misura che vada a beneficio degli italiani lo farei, al di là delle antipatie personali”.
Il Nord e Centro America sono una zona enorme, dal Canada al Messico e oltre, come pensa realmente di conoscere e rappresentare tutte le comunità di italiani che ci vivono? Non c’è il rischio di un distacco e di una vita “romana” lontana dai problemi di chi vi ha eletto?
“Internet oggigiorno permette di essere perennemente connessi e i parlamentari a Roma sono raggiungibili dal Centro e Nord America in ogni momento. I parlamentari del M5S sono sempre pronti ad ascoltare le istanze dei propri elettori, sfruttando le nuove tecnologie quando non si è in grado di essere presenti fisicamente”.
La lingua italiana è fra le più studiate al mondo (la quarta…), eppure le cattedre nelle università del Nord America diminuiscono… Cosa farebbe di concreto per promuoverla in modo migliore nel Nord e Centro America?
“L’impatto di una nazione nel mondo è direttamente proporzionale all’autorevolezza della sua classe politica. Non mi stupisce questa diminuzione di interesse visto chi ci ha rappresentati negli ultimi decenni. L’unica cosa concreta che si possa fare per promuovere l’Italia e l’italiano è scegliere dei degni rappresentanti della nazione. Per il resto non ci manca nulla: arte, cibo, cultura, architettura, moda, lirica, sport, ingegno, ecc. La lingua italiana è considerata una delle lingue più belle al mondo, e tutti guardano all’Italia come un posto bellissimo in cui vivere se non fosse per la corruzione e per la mala politica. Visto che questioni geografiche renderebbero impossibile avere corsi di italiano in ogni città del Nord America, io proporrei di sfruttare internet per offrire corsi di italiano online ai figli degli italiani emigrati”.
Cosa vorrebbe che l’Italia imitasse dalla democrazia degli Stati Uniti (Canada, Messico, Repubblica Dominicana…) e cosa invece vorrebbe che il vostro paese di residenza imparasse dal modo di far politica in Italia?
“Dal Canada, l’Italia dovrebbe imparare il fatto che alla guida dei ministeri ci vada gente preparata per quel ministero, perché prima viene la competenza e poi vengono i giochi di potere e gli scambi di poltrone. Il M5S presenterà la squadra di governo prima delle elezioni, e saranno persone giuste al posto giusto. Il Canada potrebbe interessarsi al nuovo modo di fare politica del M5S e alla democrazia partecipata”.
C’è un personaggio storico italiano (nella politica come nella letteratura, arti, scienza…) al quale vorrebbe ispirarsi nei valori e nelle idee per la sua carriera in Parlamento?
“Rita Levi Montalcini: ‘Rare sono le persone che usano la mente, poche coloro che usano il cuore e uniche coloro che usano entrambi’. Il M5S cerca di portare in parlamento persone che sappiano usare il cervello, competenti, ma anche sensibili e dai buoni sentimenti, perché quando si fanno scelte per il paese bisogna avere la sensibilità di capire come quelle scelte andranno a ripercuotersi sulla vita delle persone”.
Cosa pensa delle problematiche sulla parità di genere? Gli abusi sessuali sulle donne: un problema urgente che necessita immediati interventi anche legislativi, oppure solo uno scandalo di Hollywood? E in Italia, è giunto forse il momento di eleggere un Presidente della Repubblica donna?
“Rispondo con un’altra frase della Montalcini: ‘Le donne hanno sempre dovuto lottare doppiamente. Hanno sempre dovuto portare due pesi, quello privato e quello sociale. Le donne sono la colonna vertebrale delle società’. E’ il momento che questa parità di genere diventi effettiva. Nel M5S ci sono tantissime donne, rispettate e stimate come è sacrosanto che sia. Basti pensare a Virginia Raggi (sindaco di Roma) e Chiara Appendino (sindaco di Torino), orgoglio del M5S e dell’Italia. Un giorno non lontano tutte le considerazioni su genere, razza, orientamento sessuale spariranno e saremo semplicemente persone con le stesse opportunità e gli stessi diritti”.