Anche il Circolo del Partito Democratico ha ricordato la tragedia di Marcinelle la sera dell’8 agosto. Alcuni degli iscritti, quelli rimasti in città in questo periodo che per molti è dedicato alle ferie e alle riunioni familiari, si sono riuniti a casa del Segretario per un momento di riflessione e poi anche di convivialità in vista della pausa estiva.
A Marcinelle, nel 1956, morirono 262 persone di cui 136 italiane. Per questo motivo è divenuta la Giornata Nazionale del Sacrificio del Lavoro Italiano nel Mondo. Ne riportiamo il ricordo del Presidente Mattarella: “con il loro operato i connazionali hanno contribuito a promuovere i più alti valori sociali e culturali che animano la Costituzione repubblicana e la Casa comune europea, a cominciare dal diritto al lavoro”. Il Presidente ha anche aggiunto che “è quindi più che mai necessario mantenere salda la tutela dei lavoratori. Di tutti i lavoratori, ovunque essi si trovino, quale sia la loro nazionalità, per prevenire inaccettabili forme di marginalizzazione”.
Per Elly Schlein, la nostra Segretaria Nazionale, “Marcinelle è diventato il simbolo del sacrificio dell’emigrazione italiana nel mondo e, più ancora, del lungo percorso di lotte sociali per la dignità del lavoro. Nella commemorazione dei 67 anni di quella catastrofe Marcinelle è stata uno spartiacque nel cammino verso la creazione di un’Europa sociale con diritti comuni a tutti i lavoratori e le lavoratrici. Proprio i lavoratori italiani all’estero divennero in qualche modo i primi veri cittadini europei. Non esisteva il concetto di mobilità, l’idea di cittadinanza comune non era nemmeno agli albori. Eppure, proprio a partire dai sacrifici e dalle battaglie che fecero, si è progressivamente creato lo spazio comune di diritti sociali e politici. Occorre ricordare Marcinelle – aggiunge la nostra segretaria – proprio perché la storia di quella tragedia rischia di essere dimenticata nel suo senso più profondo: ricordare Marcinelle oggi è un modo per lanciare un messaggio all’Europa affinché si recuperi la dimensione della solidarietà sociale e politica. Accoglienza, libertà di movimento dei lavoratori, portabilità dei diritti sociali: è proprio attorno a queste sfide che si muovono oggi gli assi del conflitto politico interno alle società europee. La memoria di quelle morti – conclude – impone scelte coraggiose ispirate alla solidarietà piuttosto che respingimenti e barriere dettate da egoismi nazionalistici.”
Approfittiamo di questo spazio per congratularci con tutte le associazioni e i gruppi italiani impegnati nell’organizzazione delle loro feste estive nel nostro territorio. Una delegazione del Circolo ha partecipato il 2 agosto all’intitolazione di un tratto di strada a Whitestone nel Queens all’Associazione Sacchesi d’America. Si può dire che gli italiani anche a New York fanno letteralmente strada.