Il programma del MAIE, il Movimento associativo per gli italiani all’estero, si gioca tutto su due filoni fondamentali: più diritti per i cittadini e più fondi a sostegno di imprenditori e aziende, temi che coincidono nel progetto finale di valorizzazione del Made in Italy.
Sull’asse Italia-America corrono molte delle esportazioni dei prodotti italiani, come dimostra il rapporto 2022 di Confindustria.
“Tra il vecchio e il nuovo continente ci sono rapporti di lunga data che meritano di essere consolidati, poiché ne trae beneficio non solo lo stato centrale italiano, ma anche tutte quelle aziende sparse nel mondo e fondate da imprenditori italiani”, interviene Vincenzo Odoguardi, candidato del MAIE per il Senato nella ripartizione America Settentrionale e Centrale.
L’elenco di imprenditori italo-americani che hanno fatto la storia dell’economia statunitense è corposo e destinato ad estendersi, considerando l’emigrazione sempre più qualificata degli ultimi anni e l’internazionalizzazione che ormai caratterizza il settore industriale.
“La tradizione imprenditoriale italiana è salva e continua grazie a una generazione di giovani che, fedeli alle tradizioni familiari, hanno portato innovazione e futuro all’interno delle aziende, permettendo di mantenere alto il vessillo del Made in Italy”, commenta Odoguardi.
Per loro e per tutti gli imprenditori italiani all’estero sono a disposizione una serie di fondi pensati per far crescere le imprese e garantire continuità ai marchi italiani.
“Il problema è che spesso i bandi non vengono pubblicizzati a sufficienza e i cittadini ne vengono a conoscenza solo quando è troppo tardi. C’è bisogno di più organizzazione in questo senso. Io parlo degli italiani all’estero perché è di loro che noi del MAIE ci occupiamo nelle nostre politiche, ma il discorso si può estendere ai connazionali che risiedono in Italia”, spiega il candidato al Senato per il MAIE.
“Una soluzione sarebbe quella di valorizzare e rafforzare le Camere di commercio italiane all’estero, attraverso l’aumento dei fondi e la riforma dei regolamenti che organizzano il sistema. Dovrebbe essere una delle priorità del prossimo governo italiano per promuovere la presenza economica dell’Italia nel mondo. In questo modo si riuscirebbero a supportare le imprese sparse sul territorio internazionale e, allo stesso tempo, stringere migliori e più solidi rapporti con i Paesi ospitanti”, conclude sul tema Vincenzo Odoguardi, che per anni ha ricoperto il ruolo di Presidente di varie camere di commercio estere.
Con lo stesso scopo di rafforzare la presenza sul territorio e lavorare sul fronte della cooperazione internazionale, il MAIE include nel suo programma un importante punto che prevede l’apertura di nuovi consolati, non solo nel continente americano ma in qualunque altro luogo del mondo si renda necessario un supporto in loco per i cittadini.
“Ci sono comunità di italiani all’estero che vivono lontane migliaia di chilometri dal primo consolato a disposizione. La Rete consolare è il biglietto da visita dell’Italia nel mondo. Per questo è necessario trovare una soluzione allo stato di catastrofe in cui verte. Dopo oltre 10 anni si è tornati a fare un concorso per assumere dipendenti: bisogna dare a ciascun consolato un numero di dipendenti adeguato a garantirne l’efficienza”, commenta Odoguardi, che prima di candidarsi al Senato è stato Console e Viceconsole d’Italia.
In ogni caso, tanto i consolati quanto le camere di commercio, sono funzionali a coprire in maniera più efficiente i bisogni degli italiani all’estero, priorità indiscussa del MAIE.